L'occasione mancata di Sodenbergh

Il film di Tarkovskij ha comunque continuato a girare nei cinema d’essai, nelle scuole di cinematografia, nel circuito delle tv via cavo e nel mercato home video, come uno dei rari esempi di maestria del cinema di fantascienza dell’est europeo. Alla fine, dopo circa un trentennio, il meccanismo hollywoodiano che cerca nella riproposizione di progetti del passato un modo per costruirsi un futuro è arrivato anche a Solaris. Compito di riportare sul grande schermo i flussi ondosi dell’oceano vivente è toccato a Steven Sodenbergh, regista

eclettico e raffinato nonché forse uno dei meno hollywoodiani in circolazione. Anche Sodenbergh passa da Cannes, vincendo la Palma d’Oro con quello che resta il suo capolavoro, Sesso, bugie e videotape. Dopodichè dimostra il suo eclettismo passando dalla commedia di Out of Sight al thriller drammatico di Traffic (per il quale vince un Oscar come regista), dall’analisi psicologica di Delitti e Segreti alla denuncia sociale di Erin Broncovich, fino alla serie avviata con Ocean’s eleven. Proprio con questo film si stringe il legame d’amicizia con George Clooney, con il quale fonda anche una casa di produzione e che non mancherà di coinvolgere nel progetto Solaris.

Occorre subito dire che, per esplicita ammissione di Sodenbergh, il film non è la trasposizione del libro ma il remake della pellicola del 1972, e questa forse è la sua pecca principale: il regista non ha la voglia, il coraggio o forse solo la convenienza per misurarsi con il libro di Lem, e preferisce pertanto mediare il messaggio già mediato da Tarkovskij. Solo che queste sono spesso operazioni a perdere, e infatti Sodenbergh imposta il centro di gravità dell’intero film nella storia d’amore, tragica e romantica, tra Kelvin e Rheya, il nome “americano” del personaggio di Harey; tutti i temi più importanti del libro e del primo film - il problema della conoscenza, i limiti della ragione umana, il rapporto con la realtà soggettiva e il divino rappresentato da una forma di vita completamente aliena - rimangono vagamente sullo sfondo, a malapena sfiorati, e ciò ha provocato le serrate critiche dell’ancora lucidissimo Lem, pubblicate sul suo sito ufficiale.

La scelta di Sodenbergh, dettata probabilmente dal timore di allontanarsi troppo dalla sensibilità attuale del pubblico americano, ha di fatto limitato l’ambito d’azione di Solaris a una tragedia romantica, al rincorrersi nei labirinti della memoria di due amanti smarriti che nelle calde onde dell’oceano senziente trovano la strada per riunirsi per sempre. Un po’ poco forse, almeno in proporzione alle ambizioni dell’idea originale di Lem. Anche l’introduzione nella trama di alcuni elementi tipici del thriller (un secondo omicidio abbastanza fuori contesto) e del genere catastrofico aumentano la percezione di trovarsi di fronte a un film rimasto a

metà tra ambizioni stilistiche e scelte commerciali. Ciononostante, Solaris ha il pregio di aver riportato in vita un certo cinema lontano dagli standard attuali della fantascienza made in USA, fracassona e infarcita di effetti speciali fino al grottesco. Il Solaris di Sodenbergh si muove a passi felpati, sussurra allo spettatore le sue inquietudini e lascia che i silenzi e i rumori di fondo accompagnino lo snodarsi della vicenda. Gli effetti speciali sono ridotti al minimo indispensabile, e questo fa risaltare l’interpretazione degli attori: Clooney è un convincente Kelvin, lacerato dal rimorso e dal dubbio, Natasha McElhone presta la sua algida bellezza al tormento di un clone improvvisamente consapevole di essere solo il riflesso della memoria di un’altra persona, mentre il sorprendente Jeremy Davies modifica radicalmente il personaggio di Snaut (Snow in questa versione), trasformando il saggio ricercatore del libro di Lem in uno svanito e schizzato hacker.

Insomma, complessivamente un buon film che non ha ottenuto il riscontro di pubblico che meritava. Ma nel contempo un’occasione mancata per rivisitare le tematiche del libro di Lem, ancora attualissime. Solaris è ancora lì, a sfidarci con i suoi misteri…