Posti esauriti in sala per l’ultima proiezione sul grande schermo di 2001: odissea nello spazio, uno dei capolavori indiscussi del cinema di fantascienza (e non solo). Ad Amsterdam è stato un successo per Stanley Kubrick: The Exhibition, la prima mostra itinerante dedicata a uno dei registi culto della settima arte. Inaugurato in primavera l’avveniristico Museo del Cinema, FilmEye, in pochi mesi ha superato i centomila visitatori, grazie anche a questa mostra e alla collegata retrospettiva cinematografica dedicate a Stanley Kubrick (1928 - 1999), in cartellone dal 21 giugno al 9 settembre.

La mostra si sviluppa attraverso un percorso di sale cronologicamente dedicate a ciascuno dei suoi lungometraggi. Proiezioni su schermi grandi e piccoli offrono immagini e informazioni sui film e sulle motivazioni personali del regista nel realizzarli. I visitatori hanno potuto vedere dal vero gli oggetti di scena utilizzati durante le riprese dei suoi film (tra i tanti l’accetta brandita da Jack Nicholson in Shining), costumi, materiale di pre-produzione (tra i tanti il disegno della sala da guerra del Dottor Stranamore), copioni e documenti vari con annotazioni e appunti di pugno del regista.

 

Nella stanza dedicata a 2001: odissea nello spazio campeggia, appesa al soffitto, un modello della Discovery One, l’astronave che nel film trasporta l’equipaggio umano sino all’orbita di Giove, dove avviene l’ennesimo contatto tra l’umanità e l’enigmatico (e simbolico) monolite nero. In una teca si può vedere in funzione un modello in scala del gigantesco set ruotante utilizzato per la realizzazione delle sequenze in gravità simulata, come quella dell’astronauta Frank Poole (Gary Lockwood) che fa jogging a bordo della nave. Sia nella sala dedicata a Lolita che in quella dedicata a Arancia meccanica si possono leggere gli originali di lettere di protesta che gli furono inviate da associazioni religiose, che tuonavano contro la degenerazione dei costumi e le gravi offese alla morale cristiana che Kubrick avrebbe commesso realizzando i suoi film.  

Nell’esposizione trova spazio anche materiale raccolto dal regista in vista di progetti che non sono mai stati realizzati, tra cui molta documentazione sulla vita di Napoleone, un personaggio che lo affascinava e sul quale per oltre 20 anni cercò di montare un film, non riuscendo però a trovare gli ingenti finanziamenti necessari. Nel catalogo della mostra anche molto materiale di pre-produzione  riguardante A.I. Artificial Intelligence, che avrebbe dovuto realizzare dopo il suo ultimo Eyes Wide Shut e che avrebbe segnato il suo ritorno al cinema di fantascienza, film che dopo la sua morte improvvisa nel 1999 fu infine realizzato da Steven Spielberg.  

Stanley Kubrick: The Exhibition, realizzata in collaborazione con il Deutches Filmmuseum, Christiane Kubrick e lo Stanley Kubrick Archive, dopo la permanenza in Germania e nei Paesi Bassi si sposta in California, a Los Angeles da novembre fino a giugno 2013.