Ci sono delle riviste che non ho avuto occasione di vedere da piccolo e di cui avevo vaga notizia. Ho iniziato ad acquistare fantascienza il 13 settembre 1956. Prima non avevo la più pallida idea di cosa fosse e nonostante frequentassi assiduamente l'edicola di mio cugino e divorassi pressoché tutto (gialli, western, fumetti) questo tipo particolare di narrativa mi era sfuggita. Non stupitevi perciò se Mondi Nuovi mi è sfuggita all'uscita, anche se dubito che se fossi passato davanti ad un'edicola il 1 agosto 1952 avrei avuto la possibilità di posarvi lo sguardo. Molte iniziative fantascientifiche romane hanno praticamente avuto solamente una distribuzione locale. Molto spesso mi sono chiesto se la rivista fosse effettivamente uscita. Ma visto che l'ho messa nel Catalogo, la domanda rimane oziosa,

L'unica cosa memorabile di questa rivista è che ha, presso i collezionisti, quotazioni al limite della decenza. Perfino le copie anastatiche hanno una quotazione elevata (attenti comunque alle fregature, la differenza non è, mi dicono, molto visibile); le mie copie (rigorosamente false) le acquistai da Attilio Verdirosi intorno al 1980, unitatamente alla serie completa di Mondi Astrali (falsi anche questi) unitamente ad una pessima, ma non per questo meno cara, raccolta di Giro Planetario in fotocopia.

Solo recentemente, grazie ai buoni uffici del noto collezionista Pino Cottogni (e co-curatore del Catalogo), sono riuscito ad entrare in possesso di una copia anastica decente.

E' la strada che suggerisco di seguire ai fanatici puri (ma non lamentatevi della qualità dei testi).

Forse avrete notate che stiamo parlando della seconda rivista di fantascienza uscita in Italia, preceduta solo da Scienza Fantastica. Pubblicata dalle Edizioni Diana di Roma, diretta da tale Nello Conforti, uscì regolarmente ogni 15 giorni per complessivi sei numeri.

Aveva 32 pagine di medio formato non numerate e costava 60 lire.

Tutte le copertine sono di Cassoni (ancorché non accreditate) illustratore non malvagio anche se senza eccessivo nerbo. La struttura è tipica di una rivista: Racconti, Rubriche scientifiche, Romanzo a puntate, Fumetti (che occupano il 50% dello spazio disponibile) e la Posta del Futuro. Come era tradizione nel passato, i racconti erano illustrati (i disegni di A. Buzzelli sono notevoli e questo spiega forse il fascino che questa rivista esercita su molti collezionisti). Letterariamente parlando i testi, di autori italiani quasi tutti sotto pseudonimo, sono modesti a dire poco.

Letti fuori dal loro tempo danno una fortissima sensazione di ingenuità. Ha certamente ragione Riccardo Valla quando sostiene che a leggerle fresche di stampa, certe vecchie storie, avevano un altro profumo.

L'unico autore di una certa notorietà, che qui debutta è Angelo Mazzarese. Ex-legionario, grande giocatore di scopone scientifico (memorabili le nostre partite in quel di Amatrice, in una Italcon fuori dal mondo, in uno strano settembre del 1982), riprese a scrivere nella prima metà degli anni '80, con risultati discreti. Il gruppo che stava dietro alla rivista ritenterà l'avventura nel 1955, con Mondi Astrali, ma di questo parleremo un'altra volta.