Qual è il futuro del mestiere più antico del mondo? All'alba del terzo millennio tutto cambia a velocità crescente, mestieri esercitati dagli esseri umani per secoli o millenni scompaiono nel giro di pochi anni mentre nuove professioni si creano nello spazio di un mattino. In mezzo mondo tradizioni secolari sbiadiscono e svaniscono nell'arco di una o due generazioni, sostituite dalla coazione a mangiare in formato macdonalds o a ballare il rap o altri fenomeni analoghi di comportamenti massificati a livello globale. In questo panorama di sconvolgenti mutamenti epocali, che ne sarà della prostituzione, cioè del mestiere più antico del mondo?

Piaccia o non piaccia, per migliaia (o milioni?) di anni la prostituzione ha dato di che vivere a milioni di donne. D'accordo, scegliere di prostituirsi non è sempre un'opzione entusiasmante, d'altra parte si tratta pur sempre di un'opportunità per guadagnarsi da vivere, opportunità che ai maschi - tranne rare eccezioni (pornoattori, gigolo particolarmente efficienti, omosessuali passivi) - è generalmente preclusa per carenza di mercato. L'uomo, quando è messo alle strette dalle circostanza, per sopravvivere non può di solito sperare di cavarsela prostituendosi sessualmente. Più tipicamente, l'uomo senza più risorse finisce per dedicarsi ad attività criminose, cioè un ambito lavorativo per nulla facile, molto pericoloso, spesso malpagato, socialmente disapprovato, che al posto delle vacanze prevede ricorrenti soggiorni nelle patrie galere e del tutto privo di previdenza sociale. E non è che un gradino più in su gli uomini se la vedano molto meglio: lavorare in miniera, in un altoforno o in un obitorio non mi paiono opzioni molto più entusiasmanti della prostituzione sessuale. E non credo neppure che si diverta un andrologo costretto a tastare quotidianamente le prostate di decine di uomini (attività che notoriamente si svolge infilando in profondità un dito nell'ano del paziente). Certo un andrologo guadagna di più di un minatore, così come ci sono prostitute d'alto bordo e battone da vicoli. E che differenza ci sarebbe tra un andrologo ed una prostituta la cui unica attività consistesse in sodomizzare i propri pazienti con un dito? Soprattutto quando entrambi guadagnassero esattamente la stessa cifra per prestazione? Senza trascurare il fatto che in un caso i due soggetti sarebbero dello stesso sesso mentre nell'altro no? E l'argomento della dimensione del dito avrebbe una qualche influenza sul nostro giudizio?

In effetti, a voler cercare il pelo nell'uomo, qualsiasi individuo che per denaro faccia qualcosa che non gli piace si prostituisce, ma - detto ciò - non proseguiamo oltre in questa direzione altrimenti chissà dove va a finire il nostro discorso.

Per qualche curioso motivo, fin dall'alba dei tempi c'è una parte della società che si sente in dovere di combattere il fenomeno della prostituzione, incurante di mettere a tal modo a rischio milioni e milioni di posti di lavoro. L'unico risultato di questa ossessione è - tipicamente - quello di rendere la vita più difficile alle prostitute, mettendole spesso alla mercé di datori di lavoro con pochi scrupoli, privarle dei loro diritti previdenziali nonché di una cospicua fetta della loro dignità di esseri umani. Anche l'orribile recente fenomeno su larga scala della riduzione in schiavitù per ragioni di sfruttamento sessuale di decine di migliaia di giovani ragazze dell'Europa dell'Est o dell'Africa (che tra parentesi io denunciai [www.robertoquaglia.com/moz_pros.html] in quanto tale nel Consiglio Comunale di Genova già nel 1997, tra l'ilarità di altri Consiglieri ai quali pareva eccessivo e fuori luogo il termine schiavitù da me allora utilizzato - termine oggi comunemente accettato e usato da chiunque nei media si occupi dell'argomento) è figlio dell'approccio ipocrita ed irresponsabile all'esistenza dell'attività (mestiere full-time, part-time o hobby) di prostituta.

Tutto ciò premesso, quali sono le prospettive future di sviluppo della prostituzione nel mondo? Si tratta di un mercato ormai saturo destinato a drastici ridimensionamenti come i recenti crolli di borsa oppure è un'attività in continua ascesa da consigliarsi alle giovani ragazze ancora indecise su come collocarsi nel mondo del lavoro? Ci sono insomma già fin troppe puttane nel mondo oppure ci sarà sempre spazio per le nuove leve?

Basta guardarsi intorno e ci vuole poco a rendersi conto che il mercato della prostituzione è in pieno boom. E con l'avvento di Internet e della Nuova Economia anche il settore del sesso mercenario subirà una profonda trasformazione.