Il nero blocca gli avambracci dell'anziano lepraio e se lo scrolla di dosso con facilità. - Ehi!... D'accordo. Non è il caso di scaldarsi tanto! Spiegami, allora: se non cercava metalli, cosa ci faceva nel cunicolo?

Alonzo, improvvisamente ammansito, raccoglie a sua volta il proprio sacco a pelo e prende a sistemarlo al riparo del faggio, vicino a quello del compagno di bivacco. - C'è una storia che circola, una storia che risale all'Epoca delle Città Separate - borbotta, scontroso. - Ma non credo che la racconterò a te, miscredente di un negro. Non ho più nessuna voglia di sorbirmi i tuoi commenti da scemo.

Mezzocollo gli indirizza un sorrisetto fra il furbo e il saputo. - Non sarà quella panzana della Sacra Scheggia?

Alonzo non riesce a nascondere la sorpresa, e cerca di mascherarla ricorrendo all'ennesimo improperio: - Sacro Frammento, imbecille. Un frammento della lancia di Longino, una scheggia sporca del sangue di Gesù Cristo. Che ne sai tu?

- Oh, quella è una storia vecchia, circola fra queste montagne da tempo immemorabile. Dicono che, poco dopo l'instaurazione della Nuova Gestione Aziendale, qualcuno trafugò la Reliquia, conservata in una chiesa di una città chiamata Mantova, e che venne a nasconderla fra i monti, nei pressi della Pietra Bismanta. Anzi, c'è chi sostiene che il pezzo di lancia sporcato dai grumi di Sangue Sacro sia sepolto proprio sotto la Pietra, e che la famigerata Pietra Nera dalle potenti proprietà diamagnetiche, il lapis niger, non sia altro che quella Scheggia.

- Frammento, negro bastardo. Frammento... Mm... Che strano, sembra che tu ne sappia un bel po' su questa faccenda. Con qualche imprecisione, naturalmente - brontola Alonzo, passandosi il fazzoletto lercio sugli occhi acquosi d'umori.

Mezzocollo scuote la testa a batacchio e s'infila nel sacco a pelo. - Non ne so poi molto altro. E a dirla tutta, la cosa non mi sembra così importante: una delle tante superstizioni da montanari. Ce ne sono di storie intorno alla Pietra di Bismantova. Figurati. Ne ho sentito una che racconta di un certo fra Spiridione che, proprio sulla sommità di Bismanta, si sarebbe scontrato in terribile tenzone con il Demonio in persona, uscendone sconfitto, e un'altra che, giurando sull'esistenza di un passaggio che dall'interno della Pietra conduce direttamente all'Inferno, la vorrebbe come rifugio sulla terra di Satana.

- Superstizione un corno. Il Sacro Frammento c'era davvero nella città chiamata Mantova, custodito in una chiesa intitolata a sant'Andrea, dov'era stato messo, insieme alla mummia di Longino, per volere di Bonifacio di Canossa e Beatrice di Lorena, genitori di Matilde. Nel mille e cinquanta o giù di lì. Se ne persero le tracce dopo la distruzione della chiesa. E questo è un fatto.

Mezzocollo si mostra chiaramente disturbato dalla spiegazione saccente del lepraio. - Ma di cosa parli? Chi è questa Matilde?

- Matilde di Canossa. Si chiamava così l'antica proprietaria di queste terre. Scommetto che anche il prato sul quale poggia adesso il tuo culo nero era suo... E questo significa che la NGA non c'entra un fico secco. Il Frammento era andato perduto secoli prima, e con lui la carcassa di Longino.