- Il mio momento è vicino, figlio di una scrofa, ne sono pienamente consapevole - dice in un soffio, guardandosi la punta degli stivali con occhi piccoli piccoli, iniettati d'odio. - Ma vedrò di fare in modo che all'avvenimento tu non possa assistere.

Così dice, e mentre Mezzocollo è ancora lì interdetto che si sforza di comprendere il significato e le implicazioni dell'esternazione, Sannino effettua un agile e inaspettato piegamento, per sfilare dallo stivale destro un oggetto acuminato, una sorta di rozzo stiletto più somigliante a un punteruolo che a un pugnale, e subito dopo si lancia in avanti con i denti digrignati, catapultandosi contro il nero.

Mezzocollo, però, nonostante l'attimo di sbigottimento non si fa sorprendere dalla mossa improvvisa, e schiva l'affondo, colpendo il braccio di Sannino con la torcia elettrica e deviandone la traiettoria. Un istante dopo, la ginocchiata del nero affonda fra le gambe dell'uomo pallido, che ruggisce di rabbia e di dolore; il lamento si confonde con le imprecazioni di Alonzo, che nel frattempo cerca di mettersi in mezzo per sedare la zuffa. Mezzocollo non gli concede il tempo d'intervenire, né concede a Sannino, che sta ancora gemendo per il colpo ai testicoli, l'occasione per tentare un'improbabile reazione: lo aggira e, dal di dietro, gli blocca la testa in una morsa, utilizzando il braccio destro che regge la torcia per agganciarlo alla gola e il sinistro per spingere sotto la nuca.

- Perdio! Fermati, negro di merda! - grida Alonzo, aggrappandosi alla camicia di Mezzocollo. - Così lo ammazzi.

- Non scassarmi, vecchio - sibila il nero. - Io le pulci con la tosse non le ho mai sopportate, in special modo quando sono pulci di città.

Quando Mezzocollo dà lo strappo, il collo di Sannino si spezza con un rumore sordo, come di ramo secco calpestato. Il lamento s'interrompe di colpo, e, a dispetto degli occhi sbarrati e della saliva insanguinata che sporca le labbra schiuse, i tratti del viso si rilassano, modellando un'espressione quasi serena.

Alonzo molla la camicia del compagno e si accascia sull'erba. - Non dovevi farlo - biascica, scuotendo la testa. - Era solo un poveraccio che a suo modo desiderava morire con dignità.

Mezzocollo lascia che il corpo di Sannino rovini sull'erba. - Io invece credo che adesso mi sia in debito di un favore - replica con tono monocorde. Poi torna a mostrare al lepraio la torcia elettrica. - Allora, entriamo nel palazzone?

Alonzo lo fissa con sguardo vuoto, e non dice nulla. Ma il suo aspetto, adesso, non è quello di un uomo soltanto vecchio, ma anche quello di un uomo molto stanco

* * *

#GIF:eq7.gif#, lampeggia la scritta sul monitor.

PER CONTROLLORE AZIENDALE DI GRADIENTE AK7700125 (SIAMESE APP/L18q)

SETTORE DEL NORD-OVEST/QUADRANTE APPENNINICO 76° - Zona Franca Due-

"CONDUTTORE S" IN SITUAZIONE STATICA

RILEVAZIONE: CONFORME ALLO STANDARD MEDIO

L'induzione che raggiunge, in parallelo, il ricettore è monocromatica, e descrive ancora una situazione di stallo. Nessuna turbolenza elettromagnetica, nessuno squilibrio da correggere. Come in altre occasioni di staticità ristabilita, il Centro Elaborazioni mi raggiungerà periodicamente con mere descrizioni lampeggianti del flusso di spostamento magnetico #GIF:fi.gif# recentemente riequilibrato in relazione al "Conduttore S".

Questo significa che adesso dispongo di un po' di tempo per tentare d'appagare la mia curiosità stimolata.

La richiesta che invio al Siamese, attualmente in stato di riposo vigile, presuppone tre verifiche distinte, anche se correlate: la prima stimola, in sostanza, un controllo reiterato delle variazioni intervenute lungo i canali elettromagnetici, per scartare anche l'assurda supposizione di modifiche impercettibili non rilevate durante la fase operativa; la seconda, più mirata a validare l'"ipotesi semplice", richiede una comparazione fra i listati informatici di una percentuale pregnante di Siamesi, nell'intento di scoprire notizia di analoghe materializzazioni di Apporti, effettuate autonomamente dalla NGA al di fuori