"Con questo genere di produzione la cinematografia hollywoodiana sta acquistando un respiro planetario grazie all'intelligente riscoperta della narrazione popolare: come non pensare a tanti patetici mostri della narrativa dell'Ottocento. Allora era il Gobbo di Notre Dame, oggi è ET esule sulla Terra." L. Furetta.

"La ragione di tutto questo successo è la grandissima abilitàcon cui Spielberg è riuscito a dosare i vari ingredienti del film. C'è il fascino del mistero, come nell'incantatorio inizio, ci sono molte situazioni ricche di humour, il gusto dell'avventuroso e del fantastico e ci sono infine tante occasioni per commuoversi." C.G. Dansi.

"Il più bel regalo di Natale che il cinema poteva fare a grandi e piccini: divertente, emozionante e così ricco di spunti di riflessione (...) da offrire immensa materia, quale non si era avuta dai tempi del primo James Bond, a sociologi, critici e corsivisti. Destinato a chiunque abbia custodito in se la voce del Fanciullino, e senta il ritorno all'infanzia non come una regressione al puerile ma come riconquista dell'immaginario, ET è fatto coi fiocchi. Con un omaggio allo Zavattini di Miracolo a Milano, una satira saporita della tecnologia avveniristica, un costante sorriso al cinema d'avventura, Spielberg si conferma il Perrault dello schermo. Il quale predica l'amicizia universale con le invenzioni che più convengono al sogno e all'utopia: le sorprese continue e il gusto delle maschere." G. Grazzini.

"Allo spettatore (così come nel grandissimo cinema popolare dei Disney, De Mille, Ford) è affidato il compito/piacere di truccare il film, di spostare sull'alieno l'investimento di umanità, senza alcun bisogno della potenza esibita dal trucco hard di tanto cinema; anzi, esaltando la semplicità, il fai da te (come il tentativo di ET di comunicare con le stelle), la dolcezza della normalità." E. Ghezzi.

"Superlativo nel balenante gioco di luci e ombre dell'inizio e della parte finale, il film ha un giusto equilibrio fra lirismo patetico e realismo: se ogni tanto indulge in qualche rugiadosa forzatura di toni nel complesso si riscatta con vigorosi momenti drammatici sullo sfondo di un'ambientazione convincente." A. Solmi.

"In questo film, che come un cartone animato non conta una singola sequenza senza commento musicale, il disordine appartiene unicamente al mondo adulto. Ed è un miracolo se un esponenete di esso - non a caso apparso inopinatamente in una storia che non lo contemplava - esclami, alla vista dello straordinario spettacolo della partenza finale: Ho aspettato questo momento da quando avevo 10 anni. Guardate attentamente il suo volto: assomiglia non poco a quello di Spielberg." F. LaPolla.

"Un pupazzo tanto umano che, se il film fosse stato in concorso, avrebbe potuto ricevere il premio per la migliore interpretazione maschile". C. Cosulich, da Cannes. A proposito di premi ricordiamo che ET vinse il Globo D'Oro assegnato dalla stampa estera come Miglior Film Drammatico e ottenne 9 candidature ai Premi Oscar, di cui 3 vinti: per il sonoro, effetti speciali e per la colonna sonora originale composta da John Williams (vedi nota). Il premio come miglior film andò quell'anno a Gandhi, che vinse ben 7 Oscar, certo molti in più di quelli che avrebbe meritato, a cominciare da quello come miglior regista. Certo, un film pieno di buone intenzioni ma, così come altri film di Richard Attenborough, tanto curato e didascalico quanto abbastanza piatto e privo di guizzi autoriali. Non che Spielberg gliene volle, anzi reclutò successivamente Attenborough per il ruolo di Hammond in Jurassik Park. E non lo dette neanche in pasto a qualche dinosauro.