Dal canto suo Spielberg afferma: "Molti registi evitano con cura di lavorare coi bambini. A me invece piace molto, perché i ragazzini sono più coerenti e più spontanei degli adulti. Non conoscono l'ipocrisia di dire o fare quello che piace agli altri, quello che è socialmente conveniente. I bambini pensano ad alta voce, esprimono chiaramente tutto ciò che provano. Essi portano il magico nel cinema". ET è un film che pone i bambini proprio al centro della storia, interlocutori privilegiati per il piccolo alieno piovuto dallo spazio, con tutto quello che ciò implica, ed è un film anche girato ad altezza di bambino e sin dall'inizio Spielberg voleva che il suo extraterrestre non fosse assolutamente più alto di loro. Gli adulti sono relegati ad un ruolo marginale, anzi di disturbatori del mondo infantile, con l'eccezione della madre la quale però è per molti versi non molto più matura dei suoi stessi figli. Degli adulti in molte sequenze si vede giusto la metà inferiore, taglio d'inquadratura che lo accomuna sotto molto aspetti a tanti cartoni animati.

E' il film che Disney avrebbe voluto fare, è stato scritto. Non lo si può negare, con quell'inizio nel bosco che rimanda irrimediabilmente a Bambi e certamente si dichiara sin da subito fiaba, con i dettagli diciamo scientifici o pseudoscientifici relegati sullo sfondo, certamente molto più di quanto fatto dal regista in altre occasioni di fantascienza più adulta, sia prima (Incontri ravvicinati) che dopo (A.I., Minority Report). E che dire dell'astronave stessa, volante zucca di Halloween illuminata al punto da farla sembrare una decorazione di un albero di Natale... Le considerazioni sull'aspetto fiabesco della pellicola non furono condivise nei paesi scandinavi dove, sorprendentemente (e, diciamocelo, un po' ottusamente) il film fù vietato ai minori, con età di interdizione che variavano dagli 8 anni della Finlandia ai 12 decisi dalla Svezia. Nelle motivazioni si teorizzava che il film potesse essere dannoso per i piccoli spettatori in quanto faceva apparire gli adulti, e quindi il loro mondo, come nemici dei bambini, finendo per "fomentare ansie nella psiche infantile". Non mancarono naturalmente polemiche e, nei paesi coinvolti, pacifiche manifestazioni di protesta. Pronta fu la risposta di Psicologi e Psichiatri Americani che rivendicarono invece l'aspetto pedagogico della pellicola, sottolineando che il film coglieva in maniera intelligente un elemento importante della ansie infantili, quando si ha paura di non essere capiti, di trovare qualcuno che con cui diventare amici davvero; questo qualcuno può essere un altro bambino, o magari anche un essere di un'altra specie, come un cane. Ci fu chi sottolineò il fatto che c'erano similitudini con un classico come Il Mago di Oz: tutti e due i film mettono in luce piuttosto negativa gli adulti, ma tutti e due finiscono nel segno della riconciliazione, del ritorno a casa. Gli studiosi americani di psicologia infantile insomma riabilitarono prontamente il dolce alieno spielberghiano. Visti i tempi legati alla velocità della luce siamo ancora in attesa del parere degli esperti del pianeta natale di ET che, come sappiamo, è a tre milioni di anni luce dal nostro.