Naufragio sulla terra di Darkover di Marion Zimmer Bradley, in originale Darkover landfall (1972), è il settimo romanzo dedicato alla saga del pianeta Darkover, ma il primo in ordine cronologico, ora riproposto da Mondadori nella collana Urania Collezione. Un buon punto di partenza per il lettore che intende cimentarsi con l’ampio e famoso ciclo narrativo, sviluppato dalla scrittrice in quarant'anni di lavoro, e in oltre quaranta libri tra romanzi e raccolte di racconti.

Siamo alla fine del XXI secolo. La nave‐colonia Pioneer, al comando del capitano Harry Leicester, precipita su Cottman IV, un pianeta che orbita attorno a una gigante rossa in un angolo remoto della Galassia. Il relitto, adagiato su un fianco e con metà dei moduli fuori uso, diventa subito un rifugio di fortuna. All’esterno, l’inverno incombe su un mondo dal clima rigido, con una gravità leggermente inferiore a quella terrestre… e quattro lune multicolore che rischiarano le notti crudeli di un pianeta ostile.

Tagliati fuori da ogni contatto con la Terra, i sopravvissuti hanno idee diverse su come affrontare il futuro. Il capitano Leicester vuole concentrare ogni sforzo nella riparazione dell’astronave, convinto di poterla rimettere in volo nel giro di pochi anni. L’ufficiale del Corpo di Spedizione, Moray, sostiene invece la scelta opposta: abbandonare l’illusione del ritorno e iniziare da subito a costruire una colonia stabile. Ma Cottman IV ha in serbo sorprese inquietanti: un «vento fantasma» che semina follia e terrore, specie autoctone sconosciute, misteriosi problemi di fertilità e un tasso di mortalità neonatale allarmante.

Eppure, in mezzo all’ostilità dell’ambiente, emergono anche nuovi, misteriosi poteri che potrebbero rivelarsi la chiave per la sopravvivenza dei coloni.

Il nuovo mondo si presenta glaciale, ostile, rischiarato da un sole rosso e spazzato da un terribile vento spettrale. I sopravvissuti si trovano davanti ad una scelta cruciale: costruire una colonia su quel misterioso ma abitabile pianeta, oppure concentrare tutti gli sforzi per riparare l’astronave e ripartire verso la loro meta iniziale.

L'idea di base per la saga è contenuta in un lunghissimo romanzo, ancora inedito, dal titolo The King and the Sword, che la Zimmer Bradley cominciò a scrivere all'età di quindici anni e dal quale attinse in seguito per molti altri suoi libri. Bisogna tener presente che ogni romanzo della saga è – per volontà della scrittrice americana – indipendente da tutti gli altri, può essere cioè letto senza seguire un preciso ordine. Ciò ha generato anche diverse incoerenze – rivendicate dalla Zimmer Bradley quasi con orgoglio – tra le varie storie che formano il ciclo di Darkover.

La forza di Naufragio sulla terra di Darkover risiede innanzitutto nella straordinaria costruzione della vicenda: la lotta degli uomini su un mondo alieno e ostile, ma allo stesso tempo affascinante, è credibile, così come psicologicamente interessanti sono i personaggi, attraverso i cui occhi il lettore può guardare le mille sfaccettature del pianeta.

Non c’è dubbio che la scrittrice americana riesce a toccare le corde più sensibili dei suoi lettori, attraverso l’universalità dei sentimenti che animano i protagonisti della storia.

Se la sua notorietà della Zimmer Bradley è legata soprattutto al Ciclo di Avalon e ai romanzi della Saga di Darkover, non meno importante è la sua produzione nel campo del romanzo fantastico, del romanzo storico e del romanzo neogotico.