Già agli inizi della sua carriera Jack Kirby, da molti conosciuto più semplicemente come il “Re” del fumetto americano, lavorò frequentemente con i syndicate americani, agenzie di stampa specializzate nel vendere a più testate giornalistiche articoli e strisce a fumetti. Per un giovane autore degli anni Trenta riuscire a piazzare una sua striscia alla giusta agenzia significava assicurarsi, nel peggiore dei casi, un fondo monetario minimo che gli potesse permettere di dedicarsi a progetti più importanti o, nel migliore dei casi, creare un personaggio di successo che potesse eguagliare fenomeni come Dick Tracy o più tardi i Peanuts. Mentre lavorava per la Timely, l'antenata della Marvel Comics odierna, Kirby, assieme al suo compagno dell'epoca Joe Simon, non abbandonò mai  completamente il mondo della striscia a fumetti rivolta alla stampa giornalistica, nemmeno dopo aver dato alla luce Capitan America, il personaggio che consacrò lui e il collega come autori riconosciuti dall'industria fumettistica dell'epoca.

Agli inizi degli anni Cinquanta, dopo aver partecipato in prima persona alla Seconda Guerra Mondiale e con una promettente carriera come disegnatore ed autore, Kirby tentò assieme all'amico sceneggiatore Dave Woods, di lanciare una striscia a fumetti che potesse dare conto della sua passione per la fantascienza ed allo stesso tempo inserirsi nella tradizione di altre famosissime creazioni come Buck Rogers e Flash Gordon.  Il mercato americano era sempre stato sensibile alle avventure futuristiche ambientate nello spazio ed in quel momento la fantascienza era in piena fioritura su riviste pulp, fumetti, libri e film ma lo Space Busters di Jack Kirby, seppur pieno di azione roboante, ambientazioni esotiche ed adrenalina allo stato puro non riusci mai a sfondare, finendo archiviato in un cassetto in vista di tempi migliori. L'occasione propizia si presentò stranamente grazie alla dilagante propaganda americana antisovietica della Guerra Fredda ed al lancio, nel 1957, del primo satellite artificiale in orbita da parte dei russi, il rinomato Sputnik. L'attenzione del pubblico statunitense alla corsa allo spazio subì infatti una repentina

impennata e Harry Helmlark, uno dei dirigenti della famosa agenzia George Matthew Adams Service, contattò Jack Schiff, editore per la DC Comics, chiedendogli una serie spaziale a strisce da proporre su almeno tre centinaia di testate giornalistiche. In quel momento Kirby, assieme a Woods, era al lavoro su Challengers of the Unknown proprio per la DC Comics  ed interpellato da Schiff, che si offriva come mediatore per l'affare, si vide recapitare l'occasione cercata da almeno due decenni su di un piatto d'argento, finalmente avrebbe avuto l'occasione di inserire il proprio nome a caratteri cubitali nel mondo delle strisce a fumetti e di lanciare uno dei propri personaggi al grande pubblico di tutti gli Stati Uniti. Space Busters lo tradì però ancora una volta perché non aveva i requisiti e soprattutto le tematiche di attualità per accontentare le richieste del committente ma rimaneva comunque un ottimo punto di partenza su cui costruire la nuova opera. Con l'aiuto di Schiff, che li spronava costantemente, Dave Woods e Jack Kirby riuscirono quindi a reinventarsi l'opera ed a lanciarla nel tardo 1958 con il titolo di Sky Masters of the Space Force.

Disegnata da un Kirby in ottima forma che si impegnava per dare al contempo il suo taglio originale ai disegni e la sua struttura alle storie, scritta da Dave Woods, per l'occasione aiutato dal fratello Dick, Sky Masters of the Space Force uscì per tre anni con storie adatte alla serializzazione giornaliera per la stampa e con storie più complesse destinate alle pagine domenicali delle testate giornalistiche.