Discorso a parte per il Giappone. Guru del cosiddetto japanoise è Merzbow (Masami Akita), autore, dal 1979, di puro rumore dall’intensità travolgente e impossibile da descrivere a parole. Al contrario di molte composizioni ultranoise, che possono evocare immagini scioccanti e dove abbondano simbolismi ed esoterismi, il rumore prodotto da Merzbow è fine a se stesso. Ciò permette di esplorare gli estremi del rumore senza filtri ideologici o intellettuali. Siamo al postumanismo più “puro”.

Provate a guardare il film Tetsuo. The Ironman (1989, che potrebbe essere addirittura il film simbolo del postumanismo): la colonna sonora adatta sarebbe proprio quella di Merzbow. Da segnalare anche gli Hijo Kaidan spaziano dal punk al metal utilizzando il noise come collante. Rimangono famosi per le loro performances improvvisative per aver lanciato verso il pubblico amplificatori e liquami maleodoranti; prima di alcuni show sono state declinate le responsabilità per feriti e/o morti! Con gli anni ‘90 il power-noise assume caratteristiche originali e sempre più oltranziste. Molti sono i gruppi o le “one-man band” che affiancano i Merzbow: gli Incapacitants (dall’89), i Violent Onsen Gheisha (dal ‘90), e l’incredibile The Gerogerigegege (sado-maso e onanista). Debutta inoltre il collettivo C.C.C.C. che comprende la danzatrice e performer sado-maso Butoh, infine i Solmania e gli Aube.

In Italia, il primo a pubblicare dischi di una certa sperimentazione è ;;Franco Battiato (allievo di Stockhausen) con album come Fetus (1971, primo disco elettronico in Italia) e Clic (1974). Un autore che ha interessato molti, soprattutto all’estero, è MB (Maurizio Bianchi), critico-musicista che in una decina di album nei primi anni ‘80 si è cimentato in un rumorismo totale e intransigente, elementarmente monolitico. Negli anni ‘90 i Sigillum S, M.T.T., Eraldo Bernocchi, Sshe Retina Stimulants e Iugula-Thor riescono a emergere dall’underground ;;e a sondare generi più ambient e ;ritmici.

Il gruppo belga Fornt 242
Il gruppo belga Fornt 242
Mentre gli Officine Schwartz sono più legati a una concezione teatrale che rappresenta i ritmi e i suoni della contemporanea civiltà industriale. Anche i torinesi CCC CNC NCN hanno l’obiettivo di superare il momento prettamente musicale verso la performance. Essi sono più legati a un percorso politico-radicale estetico, e un loro disco subisce il sequestro. Infine i Punkow, più celebri in Europa che in Italia; i loro ritmi elettronici assillanti e molto comunicativi sono invasi da climi industriali e cyberpunk.

Dalla metà degli anni ‘80 e soprattutto nei ’90 le formazioni che si possono dire, in qualche modo, postumane, si moltiplicano, forse disperdendo lo spirito più profondo dei precursori. O meglio, se riconosciamo al postumanismo l’aspetto oltranzista, cioè quello di non fermarsi a un risultato raggiunto, ma di spostare immediatamente l’attenzione “oltre”, siamo costretti a fare una forte cernita di musicisti e album. S’incrementa la diffusione e l’integrazione di nuove musiche, soprattutto elettroniche, e nuovi strumenti musicali in sempre più ambiti della musica (pensiamo alla new wave, all’hip-hop, alla new age, alla dance), finché addirittura non ne prendono il sopravvento (nasce l’electro, la trip-hop, la new age elettronica e, infine, la techno).