Caratteristica degli anni ’90 è la realizzazione di tutta una serie di crossover tra le scena rock ed elettronica. Il post-rock, difficile da identificare, si basa comunque su basi non-lineari e brani destrutturati (Stereolab, The Wire, Morphine, Main), fino alla stupenda sintesi lirica dei Radiohead.
I progetti più strettamente musicali che emergono dalla scena dei rave, sono gli Orbital (dal 1991), gli Eat Static e gli Aphex Twin (dal 1995), i Prodigy (dal 1996), che hanno imposto al punkrock un vertiginoso ritmo techno, i Chemical Brothers (dal 1996). Speciale menzione infine per i finlandesi Panasonic (1996, dal 1999 Pan Sonic per aver perso la “a” che dava tanto fastidio alla nota ditta), autori di un minimalismo electronoise gelido e spietato, che ha rispolverato tutta la dimenticata scena power-electronics.
Oggi, nel 2008, la musica postumana (se così vogliamo definirla) esiste forse ancora di più degli anni passati, ma è rintanata nel cosiddetto underground, nei network delle piccole etichette discografiche indipendenti, e addirittura in Internet, dove il sito MySpace (più ancora di YouTube) sforna personalità musicali, a volte inquietanti, che ogni tanto scalano anche le classifiche mondiali. Oggi, più che attendere il prossimo “messia postumano”, è interessante cercare nelle trame nascoste di Internet quei musicisti e quei performer che portano avanti il pensiero postumano nell’arte e nella musica, creandosi (e quindi aggiungendo, più coerentemente ai tempi, il carattere interattivo) una propria personale “compilation” di musica postumana.
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