Noi transumanisti ci siamo dati un obiettivo chiaro e ambizioso: creare le condizioni per una rivoluzione morale e intellettuale di orientamento prometeico. Una rivoluzione capace di produrre cambiamenti radicali nel mondo della cultura e della vita quotidiana. Vorremmo vedere l’umanità protagonista di una nuova fase di sviluppo tecnologico, scientifico, industriale, culturale, ma anche biologico – dal momento che tra i nostri valori fondamentali c’è anche l’allungamento della vita, il rallentamento del processo di invecchiamento, la salute dei cittadini e il potenziamento fisico e psichico dei disabili e dei normodotati, anche oltre i limiti imposti dalla nostra attuale struttura biologica.

Riteniamo un valore fondamentale anche l’autodeterminazione degli individui e dei popoli e perciò non intendiamo imporre a nessuno i nostri valori, ma semplicemente proporli. Con la speranza che la stessa tolleranza venga usata nei nostri confronti. Per quanto riguarda gli strumenti di diffusione delle nostre idee, vogliamo segnalare innanzitutto il nostro sito ufficiale www.transumanisti.it e la nostra rivista cartacea Divenire: Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano.

L’idea cardine del transumanesimo può essere riassunta in una formula: è possibile e auspicabile passare da una fase di evoluzione cieca a una fase di evoluzione autodiretta consapevole. Noi siamo pronti a fare ciò che oggi la scienza rende possibile, ovvero prendere in mano il nostro destino di specie. Siamo pronti ad accettare la sfida che proviene dai risultati delle biotecnologie, delle scienze cognitive, della robotica, della nanotecnologia e dell’intelligenza artificiale, portando detta sfida su un piano sociale e culturale, al fine di dare al nostro percorso un senso e una direzione. La direzione che gli sviluppi della tecnica sembrano indicare è l’avvento del postumano.

Si badi che questo progetto non ha molto a che fare con l’eugenetica del XX° secolo. La sterilizzazione dei portatori di malattie ereditarie fu una risposta primitiva e brutale a un problema che le nuove tecnologie permettono di superare lasciando intatta la libertà di procreazione degli individui. In altre parole, è pura mistificazione identificare l’eugenetica negativa e autoritaria del passato con l’attuale modello transumanista di evoluzione autodiretta, che è proteso a garantire in positivo la salute e il potenziamento degli individui e della loro prole, tenendo sempre ferma la libertà di scelta e il diritto alla salute del nascituro.

Nonostante solo oggi si renda possibile affrontare il problema in questi termini, sarebbe altrettanto sbagliato vedere il superamento dei limiti biologici dell’uomo alla stregua di un piano formulato nottetempo da improvvisati apprendisti stregoni. Si tratta, al contrario, di un’idea che ha una tradizione solida nella storia del pensiero europeo e che – anche prima della nascita del movimento transumanista propriamente detto – ha espresso pensatori del calibro di Francesco Bacone, Tommaso Campanella, Jean Condorcet, Friedrich Nietzsche, Filippo Tommaso Marinetti, Leon Trotsky, Julian Huxley, Jacques Monod e Jean-François Lyotard, per citare solo i nomi più noti. Noi, ora, stiamo semplicemente riannodando i fili del discorso, al fine di elaborare una filosofia unitaria e coerente.