Goldrake: la serie e il mito

Goldrake racconta di come un potente e malvagio tiranno alieno, Re Vega, decida di conquistare con il suo esercito il pianeta Terra per poter espandere il proprio impero. Tuttavia Vega non sa che sul nostro pianeta ha trovato rifugio un giovane alieno, Duke Fleed (“Goldrake” nella nostra edizione), l’erede al trono della Stella Fleed precedentemente invasa e distrutta dalle forze di Vega. Giunto sulla Terra con un disco spaziale contenente il robot Goldrake, il ragazzo era stato adottato dal dottor Procton, scienziato esperto di astronomia, dandogli il nome di Actarus e facendolo lavorare in una fattoria situata nei pressi del suo Centro di Ricerche Spaziali. All’arrivo delle forze di Vega, Actarus, anche se contrario all’uso della violenza e al dar inizio ad una nuova cruenta guerra, decide a malincuore di tornare ad usare il suo robot per difendere il nostro pianeta dagli invasori. Hanno così inizio una lunga serie di spettacolari battaglie tra Actarus e gli invasori spaziali, in cui vengono utilizzati dischi volanti e robot giganti per combattersi. Grazie ad un montaggio serrato, ad un’epica colonna sonora creata da Shunsuke Kikuchi che sottolinea in modo magistrale gli scontri, ai virtuosismi della regia e dei disegnatori che mostrano i combattimenti anche da prospettive insolite, ad un sapiente uso del rallentatore durante i momenti salienti di certe battaglie, le sequenze degli scontri fanno ben presto breccia nell’immaginario dei giovani spettatori spingendoli a dare vita ad un’imponente campagna di passaparola che farà diventare, poco alla volta, Goldrake una vera e propria serie evento nel nostro paese. Oltre ai combattimenti, il passaparola tra i giovani è alimentato anche dall’innovativa caratterizzazione dei personaggi protagonisti, che risultano essere non più delle semplici figurine animate desiderose solo di far ridere lo spettatore, ma bensì delle vere e proprie persone a tutto tondo dotate di personalità sfaccettate e complesse. Basti pensare ad Actarus che è malinconico e pensieroso mentre di notte osserva la luna suonando la sua chitarra, ma che è capace di sfoderare improvvisamente tutto il suo coraggio e la sua determinazione quando giunge il momento di difendere il nostro pianeta dall’esercito di Vega. Anche quando Actarus vedrà riaprirsi la mortale ferita al braccio destro che è destinata ad espandersi fino ad ucciderlo (tema che rievoca gli orrori dei feriti dalle bombe atomiche, condannati a morire a causa delle radiazioni), non si perderà d’animo e deciderà di continuare a combattere fino all’ultimo per difendere il pianeta che è divenuto la sua seconda patria. La personalità di Actarus fa breccia nel cuore delle spettatrici della serie, le quali si identificano anche in Venusia, la

ragazza terrestre innamorata di Actarus che, nel corso delle puntate, scoprirà l’origine extraterrestre del suo amato, spingendola poi a desiderare di aiutarlo in modo sempre più attivo e diretto nei combattimenti contro gli Spaziali. Oltre ai combattimenti c’è dunque spazio anche per l’analisi dei sentimenti dei personaggi che raggiunge il suo culmine in alcune celebri puntate come L’amore che sbocciò nel cielo (Ep. 25) e Rivoluzione nello spazio (Ep. 72), incentrate rispettivamente sui sentimenti che legano Actarus a Naida e a Rubina, quest’ultima figlia di Re Vega. A completare il quadro degli elementi innovativi offerti da Goldrake, troviamo anche l’attenzione rivolta verso gli avversari di Actarus. Tra i membri dell’esercito di Vega, si trovano anche comandanti costretti contro la loro volontà a combattere contro Goldrake, come nei celebri casi della giovane Mineo (Ep. 9) che finisce per preferire la fuga allo scontro mortale contro Actarus, o di Gaus (Ep. 34) che decide di lasciarsi uccidere da Goldrake per fare in modo che il nostro pianeta abbia ancora una speranza di salvezza.