Lo si ricorda soprattutto per la sua creatura più famosa, Martin Mystère, la serie pubblicata da Bonelli ormai da più di quarant'anni, ma Alfredo Castelli, scomparso a settantasette anni, è stato per tanti motivi una delle personalità più importanti del fumetto italiano. Come creatore, ma anche come storico del fumetto, come ideatore e direttore di riviste, fino alla satira con l'invenzione dell'Omino bufo. Dagli esordi al Corriere dei piccoli nel 1972, poi collabora a Il giornalino, Tilt. Horror, Eureka, e a Supergulp di Mondadori dove curò i fumetti tratti dai romanzi di Allan Quatermain di H. Rider Haggard, personaggio che sarà poi alla base del suo famoso Martin.

Nel 1975 per il Partito Socialista cura un fumetto di denuncia della responsabilità delle destre e dei servizi segreti nella strage di Piazza Fontana.

Arriva alla collaborazione con Bonelli, prima lavorando a Mister No e poi creando, con Giancarlo Alessandrini, la serie Martin Mystère, il “detective dell'impossibile”, una serie che salta tra misteri, storia, fantascienza, soprannaturale.

Nel mondo della fantascienza ha vinto sei volte il Premio Italia, quattro per il miglior fumetto e due nella categoria Operatore artistico.