- Cioè quello che fanno, dalla caduta del Muro a oggi, tutti i battelli ex-sovietici... - commentò annoiato McNaughton. - Perché questo particolare sottomarino dovrebbe interessarci, Jack?

- L'attuale obiettivo del Pierpavlovskji, temo, è molto diverso dalle indicazioni di Labbra Bollenti... - precisò Ryan. - Il suo comandante Marko Ramius, che vedete in questa slide colto dal satellite mentre leggeva "Stantuffami" al cesso ufficiali della base russa di Tchulofredov, è in realtà in missione segreta per conto di Roman Abramovitch.

- Abramovitch? Intende quell'Abramovitch?

Foster assentì. - Per fini che ancora la CIA non ha scoperto, il magnate del petrolio già padrone del Chelsea intende acquistare un'altra squadra di calcio occidentale, la Roma.

- A causa di alcune manovre poco chiare, l'operazione di acquisto è stata sospesa - aggiunse Ryan. - Tuttavia, Abramovitch non si è dato per vinto. Attraverso Ramius, intende compiere un atto clamoroso che sblocchi la situazione.

- Lo ripeto... A noi cosa ce ne cala?

- Ammiraglio, guardi quest'altra slide... - sullo schermo apparve un faccione abbronzato dalla pelle liftata che sorrideva a ottantaquattro denti - Il Primo Ministro italiano si oppone ferocemente al progetto di Abramovitch, dato che è proprietario della squadra di calcio principale antagonista della Roma e teme che quest'ultima, in mano al miliardario russo, si rinforzi troppo. Siccome poi è amicissimo di Putin (è arrivato al punto di dirgli "bravo" per la Cecenia, non gli ha offerto la moglie solo perché dopo, quella, mica tornava) e si è fatto suturare chirurgicamente la lingua al posteriore del nostro Bush, credo proprio che presto sia a noi che alla Marina russa sarà ordinato di dar la caccia al Pierpavlovskji.

Il quel momento il cellulare di McNaughton trillò. L'ammiraglio ascoltò brevemente, inarcò un sopracciglio fino a sfiorare il soffitto, poi chiuse la comunicazione e si rivolse a Ryan in tono quasi lacrimoso.

- Le chiedo scusa, Jack. Aveva ragione su tutta la linea: la Casa Bianca ci chiede ufficialmente di fermare il Pierpavlovskji.

Ryan accolse gli applausi con un lieve inchino: in fondo ci era abituato.

- Bene - disse. - Non vi resta che farmi trasbordare su qualche unità d'attacco che si trovi nella zona delle operazioni.

Foster, Rumsfeld e MacNaughton si scambiarono un'occhiata confusa.

- Scusa Jack, ma che cazzo ci dovresti fare, tu, su un'unità d'attacco?

Ryan alzò gli occhi al cielo: doveva sempre spiegare tutto.

- Due motivi: il primo è che il Pierpavlovskji dispone di un sistema di propulsione cazzutissimo e supersegreto che rende inefficaci tutti i sonar convenzionali, per cui solo io sono in grado di rintracciarlo in mare aperto...

- E il secondo?

- Il secondo motivo è che io sono un agente segreto non solo intelligentissimo e strafigo ma anche forzuto e ardimentoso. Quindi non solo devo risolvere gli enigmi, ma devo anche menare i cattivi, sparare missili e/o siluri e guidare mezzi militari da un fottilione di dollari che a confronto Rambo mi deve fare una pippa. Chiaro?

- Come faremmo senza di lei, Ryan? - commentarono gli altri in coro, ammirati.

Al largo delle isole Baleari

L'incrociatore da combattimento USS Ticonderoga si trovava nel bel mezzo di una tempesta con mare forza nove e pioggia modello Noè quando Ryan si fece calare a bordo. Il pilota dello S76-C Sikorsky che lo scortava tentò invano di fargli capire che dieci miglia più a est, fuori dalla tempesta, c'erano unità navali assolutamente equivalenti, ma Ryan lo tacciò altezzosamente dicendogli che a calarsi da un elicottero in volo in una bella giornata erano buoni tutti, e che lui mica era uno Steven Seagal qualsiasi.