Se c’è un’origine chiara e lampante va ricercata nella mitologia greca-romana e, in particolare, nella figura dell’eroe epico, centrale in tutte le narrazioni degli antichi, dall’Odissea all’Iliade di Omero fino all’Eneide di Virgilio, giusto per citare le più famose. Achille, Eracle-Ercole, Ulisse, Enea, Teseo, Giasone, Perseo: sono loro gli ispiratori del supereroe per antonomasia del fumetto americano, e praticamente mondiale, che risponde al nome di Superman. Creato dalla fantasia di Joe Shuster e Jerry Siegel nel 1938, il mitico supereroe della DC Comics torna sul Grande Schermo il prossimo il 9 luglio 2025 nel film Superman, scritto e diretto da James Gunn, che insieme a Peter Safran, è alla guida di tutto il DCUniverse che ha in questa prima pellicola un nuovo reeboot. La pellicola segna l’inizio di quello che Gunn ha chiamato Capitolo Uno: Dei e Mostri (Chapter One: Gods and Monsters), traendo ispirazione dal fumetto di Grant Morrison e Frank Quitely dal titolo All Star Superman (2005-2008). Non si tratta, quindi, di raccontare l’inizio della storia dell’alieno di Krypton, ma del rapporto tra l’Uomo d’Acciaio e l’umanità.

Il cast principale dell'atteso nuovo lungometraggio è formato da: David Corenswet (Clark Kent/Superman), Rachel Brosnahan (Lois Lane), Nicholas Hoult (Lex Luthor), Skyler Gisondo (Jimmy Olsen), Wendell Pierce (Perry White), Pruitt Taylor Vince e Neva Howell (Jonathan e Martha Kent), Terence Rosemore (Otis), Sara Sampaio (Eve Teschmacher), Sean Gunn (Maxwell Lord), Edi Gathegi (Mister Terrific), María Gabriela de Faría (Angela Spica, il Costruttore), Anthony Carrigan (Rex Mason, Metamorpho), Isabela Merced (Kendra Saunders, Hawkgirl), Nathan Fillion (Guy Gardner, Lanterna verde) e Milly Alcock (Kara Zor-El, Supergirl).

In un’intervista alla rivista americana Rolling Stones, James Gunn ha raccontato alcuni dei retroscena della realizzazione della pellicola. Il primo punto è stato il titolo: da Superman Legacy si è passati a semplicemente Superman, ma per il regista e produttore americano non è stato un problema: “Anche se sono stato io a dargli quel titolo, non ne ero sicuro. Prima di tutto, sono stufo di tutti quei titoli da supereroe, due punti, altri nomi. E poi sembrava che guardasse indietro mentre noi guardavamo avanti, anche se ha a che fare con l'eredità del film stesso”.

Il film darà il via a un nuovo universo cine-televisivo, una grande responsabilità, ma Gunn risponde a muso duro a chi pensa che ci sia troppa pressione sul suo attuale lavoro. “In realtà”, ha affermato il regista “dico solo: «Sono affari loro». Perché per me non è la verità. La mia verità è che questo è il primo film dei DC Studios. Altri potrebbero dire: «Deve essere un fuoricampo, nient'altro». Io rispondo: «No, sarei molto contento di un doppio». Iron Man, cazzo, non era il massimo. Non era Avatar. Stiamo facendo qualcosa che è un tassello del puzzle. Non è il puzzle in sé. Abbiamo Peacemaker, abbiamo Supergirl, e quello che vogliamo fare è fare un film che la gente ami, che si senta in sintonia con i personaggi. È solo questo film. Non è tutto”.

A proposito di come lui, in questo film, abbia visto Superman, un personaggio che ha una lunga storia cine-televisiva, per non parlare delle pagine disegnate, il regista ha le idee chiare: “La sua natura molto buona, questa sua ferma convinzione in ciò che è giusto, a volte forse fino all'eccesso, è ciò che rende Superman quello che è. Non è Star-Lord o Rocket. Non è un tipo arrabbiato o che nasconde le sue emozioni. È piuttosto puro. E quindi arrivare al punto in cui potevo scrivere quel personaggio è stato un viaggio. In passato l'avrei fatto prendendo in giro il personaggio, e non credo che sia quello che ho fatto ora con questo film. Ora ho meno paura di prima. Mi permetto di essere puramente creativo più di prima. E pensavo di essere puramente creativo, ma molte volte era solo rabbia che si sfogava in un altro modo. Ho meno paura di essere sciocco o sentimentale, o noioso o etero”.

Una delle grandi innovazioni di Superman è un’estetica più fantascientifica, come ad esempio la presenza dei robot aiutanti del supereroe, che non era mai stata creata in una pellicola live-action. A tal proposito, James Gunn ha affermato che: “Sì, penso che sia la novità tonale più grande di questo film. E si basa davvero sul tono di All-Star Superman sotto molti aspetti. E portare quel tono in un mondo cinematografico non è la cosa usuale per un film di supereroi, o per qualsiasi altro film. Quindi, quando ho realizzato il film, ho pensato molto alle graphic novel più che ai film”.

Questo nuovo film tenta di esplorare anche come Superman sia accettato dall’umanità. Alcuni lo vedono per il supereroe che può salvare il mondo, altri sono diffidenti nei suoi confronti e lo guardano come un problema più che la soluzione ai mali del mondo. Il tutto poi si regge sul delicato equilibrio tra la sua identità di Clark Kent e quella di Superman, mentre combatte i cattivi di turno e cerca di mantenere il suo lavoro di giornalista al Daily Planet. Ma nella nuova incarnazione cinematografica c’è posto anche per l’amore. Lois Lane conosce la vera identità di Superman e a quanto pare lei e Clarke Kent vivono insieme, tra alti e bassi che qualsiasi coppia può vivere nella quotidianità.

Un’altra novità importante è la presenza del cane Krypto, elemento che ha letteralmente fatto impazzire il regista.

“L'inizio del film – ha spiegato Gunn – è la prima cosa che ho scritto, con Krypto che va da Superman nella neve e Krypto che lo porta a casa. Quello è stato davvero il tono dell'intero film. È un cane volante che indossa un mantello, ma questo ha portato immediatamente ai robot, alla fortezza che si erge dal suolo, al dispositivo che non si trova nei fumetti: la gigantesca lente d'ingrandimento, che lo alimenta più velocemente del normale sole. Portare tutti questi elementi in un film di Superman in un modo mai visto prima, per non parlare del fatto che vive in un mondo in cui i supereroi, o una qualche forma di metaumani, esistono da 300 anni. È semplicemente una cosa diversa”.

Sul rapporto tra Superman e Lois, Gunn ha aggirato uno dei punti più spinosi e cioè come fa Lois a non vedere oltre gli occhiali? Ma il regista ha spiegato che nel film viene spiegata questa “anomalia”.

Sul primo grande nemico di Superman, ovvero Lex Luthor, Gunn ha dichiarato di amare molto il personaggio. “Capisco davvero Lex. Sento di identificarmi con lui molto più di quanto vorrei. Ma per me, Lex guarda a Superman come gli artisti guardano all'intelligenza artificiale. È l'uomo più grande del mondo sotto tanti aspetti. Ha fatto cose senza pari. E poi arriva un tizio che non ha fatto nulla per meritarsi la capacità di volare e di abbattere edifici. Ed è anche straordinariamente bello. E all'improvviso, il mondo non parla d'altro che di questo. E quel tipo di ossessione per l'essere rimpiazzati, per l'essere – per il fatto che i propri doni non vengano visti o ignorati – credo sia ciò che spinge Lex. Mi identifico con tutto ciò che fa. È semplicemente più cattivo di me”.

Non sappiamo come sarà accolto questo nuovo Superman, ma una cosa possiamo dirla con certezza: il film di James Gunn sarà diverso da qualsiasi altra versione cinematografica e televisiva dell’Uomo d’Acciaio. Basta guardare il primo trailer diffuso per promuovere la pellicola. C’è Superman che precipita su un deserto di neve e sanguina… un antipasto che non può non solleticare la fantasia di tanti appassionati.