Il progetto venne così definito in ogni aspetto. La regia fu affidata all’esperto Daniel Haller mentre la colonna sonora fu composta dal veterano Stu Phillips, già autore delle musiche di L’uomo da sei milioni di dollari e Battlestar Galactica. Il film uscì nelle sale americane nel marzo del 1979 con il titolo Buck Rogers in the 25th Century. Nonostante le recensioni poco positive, il buon riscontro di pubblico incoraggiò la NBC che decise così di produrre il serial.

Il cambio di rotta della seconda stagione

La serie iniziò le trasmissioni a settembre di quello stesso anno, per terminare nel marzo dell’anno successivo dopo ventuno episodi. Il film diventò il pilot della serie con alcune modifiche (come la capitale che da Inner City diventa New Chicago), l’aggiunta di scene tagliate nella versione cinematografica. Ci fu anche qualche cambiamento di cast, con Silva che lasciò il ruolo di Kane a Michael Ansara. Anche il taglio complessivo del programma subì un cambiamento: mentre il film era orientato verso una visione “catastrofista”, Larson decise che la serie tv dovesse manifestare maggiore ottimismo verso il futuro della razza umana. Viene mostrato quindi come sul pianeta esistano parecchie zone ad alto progresso tecnologico, e la Terra stessa è presentata come il centro di una sorta di coalizione di pianeti e colonie umane sparse per la galassia. E forse fu proprio l’impostazione eccessivamente ottimistica e portata all’azione che valsero alla serie numerose critiche, e un audience buona ma in costante calo.

Nonostante il budget adeguato la serie veniva considerata superficiale, quasi adolescenziale in alcuni episodi, tanto che gli stessi Gerard e Gray finirono per lamentarsi pubblicamente e per spingere verso sceneggiature più “adulte”.

Ciononostante la NBC decise di partire con una seconda stagione. A metà del 1980 però ci fu un lungo sciopero degli attori che fermò parecchie produzioni. Larson approfittò della pausa per ripensare interamente la struttura della serie: avendo sempre in mente Galactica, che pure non era esente dalle stesse critiche che avevano colpito Buck Rogers, l’autore e produttore decise di abbandonare i riferimenti alla saga della Forza per mantenere invece quelli con la saga delle dodici Colonie.

Così il plot della seconda stagione si trasferisce dalla Terra alla gigantesca nave spaziale Searcher, in missione nello spazio profondo per rintracciare e stabilire accordi di alleanza con le tribù umane che abbandonarono il pianeta alla fine del ventesimo secolo, fondando colonie extrasolari di cui si era persa la memoria. Il nesso con Galactica è evidente già a partire dal nome, “tribù”, lo stesso che i coloni utilizzavano per indicare i raggruppamenti umani nello spazio.

Il robot Twiki con una guest star d'"eccezione", Gary Coleman, noto per la serie <i>Il mio amico Arnold</i>
Il robot Twiki con una guest star d'"eccezione", Gary Coleman, noto per la serie Il mio amico Arnold
Ma un altro riferimento fa capolino nella struttura degli episodi: alla fine del 1979 era uscito al cinema Star Trek, film che rinverdiva i fasti della missione esplorativa dell’Enterprise e del suo equipaggio. In ambiente televisivo si parlava inoltre con insistenza di una nuova serie televisiva, che avrebbe poi visto la luce alcuni anni più tardi. Larson decise che un modo per rispondere alle critiche di eccessiva superficialità fosse quello di introdurre alcuni aspetti che avevano caratterizzato l’avventura creata da Gene Roddenberry: la scansione dell’esplorazione basata sul giornale di bordo; i temi affrontati dalle sceneggiature che spaziavano dalla guerra all’inquinamento, dal razzismo all’evoluzione; l’introduzione del popolo degli uomini-uccello, un chiaro riferimento a diverse mitologie dei popoli terrestri antichi. E proprio quest’ultimo elemento consentì a Larson di introdurre un nuovo personaggio nel cast fisso: Hawk, uno degli ultimi superstiti del popolo degli uomini-uccello (interpretato da Thom Christopher) che per la sua seriosità e freddezza richiama subito alla mente lo Spock dei tempi dell’Enterprise.

Il team dei produttori esecutivi e degli autori subisce diverse epurazioni. Il risultato è che nei nuovi episodi l’azione non manca ma nel complesso la serie subisce una decisa virata: anche i personaggi di Rogers e della Deering cambiano, diventando più cupi e tormentati, in un certo senso più consapevoli e pronti a interrogarsi sulle azioni che compiono e anche sul proprio ruolo, come capita a Rogers nell’episodio in cui, dopo aver assunto una droga aliena, rivive il giorno dell’incidente sullo shuttle convinto che il mondo del venticinquesimo secolo sia stato solo un sogno.

In coerenza con questo nuovo sviluppo anche il cast subì dei cambiamenti. All’uscita dei personaggi del Dr. Heur, del Dr. Theopolis e dei cattivi Ardala e Kane, corrispose l’ingresso del già citato Hawk, del Dr. Goodfellow, figura di scienziato carismatico e un po’ svagato (e una vaga somiglianza caratteriale con McCoy) interpretato dal veterano e inglesissimo Wilfrid Hyde-White, dell’Ammiraglio Efram Asimov (l’attore Jay Garner), chiaro omaggio allo scrittore Isaac Asimov, del militare Comandante Devlin (l’attore Paul Carr) e del robot Crichton, inserito probabilmente per fare da spalla a Twiki e il cui spiccato senso di superiorità e di snobismo richiama alcuni inquietanti robot dei racconti asimoviani. Per un certo periodo esce di scena anche Mel Blanc, sostituito per cinque episodi da Bob Elya.