Atterri dopo quelle nove ore e mezza di volo dall’Europa e ti accoglie una pioggia fitta e sottile come punture di spillo. Non è il massimo per cominciare, ma era prevedibile essendo Vancouver, capitale dello stato canadese della British Columbia, nota come uno fra i luoghi più piovosi del nostro emisfero. Dall’aeroporto in città le primissime sensazioni di essere passata attraverso uno stargate invisibile: il traffico dell’ora di punta scorre ordinato e silenzioso, nessuno è parcheggiato dove non deve, i mezzi pubblici si muovono con efficienza e non sono stivati come carri bestiame e così via. Il clou è che, quando l’acquazzone diventa fastidioso, un ragazzo in bicicletta da corsa la carica sulla rastrelliera di un autobus in servizio e sale a bordo: proprio come accadrebbe a Milano o a Roma, vero?. Come se non bastasse, Vancouver – che ospiterà le Olimpiadi invernali del 2010 – è collocata in una posizione invidiabile all’estuario del fiume Fraser fra le rive dell’oceano Pacifico e le pendici di montagne che salgono rapidamente oltre i 1500 metri sul livello del mare.

In questa strepitosa location, alcuni anni fa, la MGM ha impiantato i Bridge Studios, impegnati in tutta la loro imponente dimensione a fornire spazi, scenari, macchinari e personale a Stargate SG-1 e Stargate: Atlantis. Le prima serie non è più in produzione, ma sono da poco terminate le riprese del secondo film, Stargate: Continuum; mentre della seconda stanno girando la quinta stagione. Per presentare e promuovere Continuum (in Italia il dvd è disponibile dal 10/09/2008, distribuito dalla Fox) sul set di Stargate sono allestiti un ricco buffet e i tavoli per le chiacchierate con i giornalisti della carta stampata; nella sala comando dell’astronave Pegasus, invece, l’attrezzatura per le interviste televisive. Con Ben Browder (l’interprete di Cameron Mitchell), con lo sceneggiatore e produttore esecutivo Brad Wright e con lo scenografo James Robbins abbiamo l’occasione di parlare dell’incredibile esperienza di Continuum.

Dietro le quinte dei set
Dietro le quinte dei set
Browder è stanco morto, ma sempre molto disponibile e divertente. È semplicemente entusiasta dell’occasione fornita da Continuum di andare a girare in esterni entro il Circolo Polare Artico: “All’inizio ho pensato che era pazzesco trovarsi lì… E se ci fosse stato un orso polare? Be', io ho sempre Chris Judge (Teal’c) con me! Non hai nessun contatto con il mondo esterno e l’ambiente ti sovrasta, per cui si viene a creare un legame particolare con le altre persone.”

Le peculiari condizioni ambientali hanno richiesto una scrupolosa preparazione teorica e fisica per gli attori: responsabili di questo gli esperti dell’A.P.L.I.S., organizzati dall’Università di Washington su richiesta della Marina degli Stati Uniti. Prima che chiunque uscisse dalla base veniva opportunamente catechizzato sui comportamenti da adottare normalmente e in eventuali situazioni eccezionali. “Con i miei colleghi ci siamo procurati qualche livido e qualche graffio, ma niente che ci abbia impedito di dare il massimo”, ricorda Browder, il quale si lascia completamente andare quando parla degli F-15 dell’aviazione militare americana. Gli è stato permesso di occupare il posto di pilota e poi è stato portato a fare un volo di prova sul famoso aereo da combattimento e l’esperienza è stata favolosa: a guardare come brillano i suoi bei occhi blu non c’è alcun dubbio!

Angelica Tintori con Brad Wright
Angelica Tintori con Brad Wright
Brad Wright, co-creatore con Jonathan Glassner della serie tv Stargate SG-1 e con Robert C. Cooper di Stargate: Atlantis, è il primo responsabile dell’avventura fra i ghiacci: il soggetto e la sceneggiatura di Continuum sono suoi, mentre la regia è del veterano Martin Wood. Wright appare assai soddisfatto della sua prima esperienza come autore di un film tv: “Tre mesi per scrivere la storia, senza nessun altro assillo, è qualcosa di fantastico. Soprattutto quando sai che le vicende possono svilupparsi in un’ora e mezza di pellicola invece che in meno di quarantacinque minuti di episodio televisivo”. Gli chiediamo come è nata l’idea di ambientare il clou della storia fra i ghiacci e lui, sorridendo: “Prima di tutto avevamo il budget (sette milioni di dollari n.d.r.)! Poi abbiamo avuto la collaborazione fondamentale della Marina. Ben (Browder n.d.r.) vi avrà parlato degli aerei – è completamente impazzito per gli F-15 e spera di poter salire su un F-16 in occasione del prossimo film – che costituiscono sicuramente un elemento di grande spettacolarità, ma il vero clou di Continuum è il sottomarinio nucleare USS Alexandria, che appare con tutto il suo equipaggio. Sottomarini in emersione ne sono stati filmati tanti, però in immersione fra i ghiacci è una chicca tutta nostra”.