Iron Man è invincibile, o almeno così afferma il titolo del suo mensile negli States: The invincible Iron Man. In realtà l'uomo di ferro è arrivato in edicola 5 anni prima del primo numero di questo mensile, datato maggio 1968, e precisamente sul numero 39 di Tales of Suspanse, nel marzo del 1963 ad opera di Don Heck e Jack Kirby per i disegni e con i testi di Larry Lieber, fratello di Stan Lee che ideò la storia.

Stan Lee, ispirandosi a Howard Hughes, creò un playboy avventuriero ricco e inventore: la prima apparizione della sua armatura fu durante la Guerra del Vietnam, dato storico successivamente sostituito dalla Prima Guerra del Golfo e poi da quella in Afghanistan.

Il giovane Anthony Stark, che sta studiando sul campo, viene colpito e ferito da una mina da lui stesso progettata e, catturato dai suoi avversari, viene costretto a progettare armi per loro assieme a uno scienziato cinese, Yin Sen. L'enorme problema che si trova costretto ad affrontare, secondo lo stilema tanto caro a Lee, è una scheggia della bomba che minaccia il suo cuore e che solo una piastra pettorale di sua invenzione riesce a bloccare permettendogli di sopravvivere; è l'aggiunta del resto dell'armatura a dare vita ad Iron Man. Yen Sin muore durante l'evasione, ma Stark riesce a fuggire.

Tornato negli Usa comincia la propria carriera di genio della finanza e inventore dissimulando la propria identità segreta con l'affermazione che il pilota della fantasmagorica armatura, simbolo della compagnia, sia la sua guardia del corpo.

Tony Stark è uno dei fondatori dei Vendicatori, li finanzia e il suo genio applicato alla scienza bellica ne fa un fornitore di primo piano dell'esercito statunitense e dello SHIELD, l'agenzia super segreta guidata da Nick Fury.

Nel corso di quarantacinque anni di storia sono molte le vicende che coinvolgono questo genio della tecnologia, inserito da BusinessWeek nel novero dei dieci personaggi del fumetto più intelligenti mai creati.

Tony Stark e il suo alter ego Iron Man in una copertina dell'omonimo albo
Tony Stark e il suo alter ego Iron Man in una copertina dell'omonimo albo
Una breve carrellata su questa lunga carriera di avventuriero non può mancare di citare il funesto periodo di alcolismo in cui si trovò a difendere la sua compagnia dallo SHIELD, che voleva controllarla per assicurarsi la tecnologia più all'avanguardia, e da numerosi attacchi di super criminali finanziati da rivali in affari.

Uno di questi, Obadiah Stane, riuscì a ridurlo sul lastrico e il nostro eroe tocco il nadir della sua carriera come vagabondo alcolizzato. Riuscì a riprendersi e precipitò in quella che fu chiamata “Guerra delle armature”: uno scontro tra Iron Man e diversi eroi e fuorilegge che utilizzavano tecnologie derivate dalla sua per scopi non condivisi da Stark.

Risolto il problema cardiaco il nostro affrontò altri problemi di salute tra cui una degenerazione neurologica causata dall'utilizzo dell'armatura e il ricovero da una paralisi dovuta a un colpo di pistola. Ciò che ha spesso contraddistinto le avventure di testa di ferro, com'è soprannominato, sono i risvolti tecnologici e affaristici assenti in tante altre testate della Marvel.

È in anni recenti, tuttavia, che il cavaliere d'acciaio ha subito gli stravolgimenti maggiori: affrontando un avversario potenziato da un virus tecno-organico denominato extremis, Tony Stark si è risolto a iniettarsene una versione parzialmente modificata; sembrava essere l'unico modo per uscire vincitore dallo scontro. Questo arco narrativo, partorito dalla fertile mente del solito Warren Ellis (abbiamo parlato di lui in questa rubrica con articoli relativi a Planetary e a Transmetropolitan) ha cambiato decisamente lo status quo del personaggio che da super eroe con poteri basati sulla tecnologia si è trovato ad avere un potere rigenerante da far invidia a Wolverine e la capacità di interfacciarsi direttamente non solo con la propria armatura ma con tutti i dispositivi tecnologici, per esempio: cellulari, computer e satelliti.