È con questo materiale che Lucas inizia a mettersi a lavoro e il film vero e proprio inizia a prendere forma. C'è comunque bisogno di una bella revisione, che Lucas effettuerà nell'agosto '75: nasce The Star Wars: from the Adventure of Luke Starkiller. Ritornano ancora i cristalli di Kaiburr e qualche nome fuori posto, ma la storia è sostanzialmente quella che conosciamo. Nel gennaio 1976 il quarto ed ultimo rimaneggiamento introduce il nome Tatooine, e Luke diventa Skywalker, mentre Organa Major prende il nome di Alderaan e scompare sia la gemma di Kaibur sia il tema del Figlio dei Soli. Rimarrà però sospesa nell'aria quella dicitura dalle cronache degli Wills, frutto dell'aborto del vecchio tema del Messia. Se prima il film sarebbe dovuto iniziare con una biblica dicitura (…E nel tempo di grande sconforto verrà un salvatore e sarà conosciuto come il Figlio dei Soli [son of the suns in inglese]), ora l'introduzione è composta dalle ormai mitiche parole "A long time ago, in a galaxy far, far away…". Unica, ultima e definitiva decisione di Lucas: abbandonare l'idea di

Fan di Guerre Stellari in file davanti al Chinese Theater nel 1977
Fan di Guerre Stellari in file davanti al Chinese Theater nel 1977
creare una trilogia di trilogie, e limitarsi a creare solo sei film. Ancora una volta non è però facile trovare chi finanzierà il progetto: la Universal prima e la United Artists subito dopo rifiutano l’idea non tanto perché non convinti del soggetto quanto preoccupati per il denaro da spendere e per l’ancora scarsa affidabilità del suo regista (il flop di THX era ancora ben impresso). Sarà la 20th Century Fox a trovare il coraggio necessario per investire otto milioni e mezzo di dollari in quell’impresa che Lucas ricorderà sempre come la più drammatica e difficile della sua vita.

Per realizzare le numerose sequenze con effetti speciali che il film richiede egli fonda nel 1975 la Industrial Light & Magic che con Guerre Stellari realizzerà la pellicola con più effetti visivi mai vista fino ad allora (Lucas aveva già dato vita a una propria casa di produzione cinematografica, la Lucasfilm). Vengono assunti attori sconosciuti, tra cui un ex falegname da poco entrato nel cinema ma senza successo: Harrison Ford. L'unica stella che brilla nel cast è Sir Alec Guiness (1914-2000), già premio Oscar nel '57. Le scene spettacolari vengono create con procedimenti oggi ridicoli: la battaglia della Morte Nera è girata in un parcheggio e il rivestimento esterno della superarma imperiale è prodotto con scatole di uova. “Delle 400 scene di effetti speciali realizzate per Star Wars solo tre erano state girate, e solo una era utilizzabile”, ha poi raccontato lo stesso Lucas. Quando le spese per il film arrivano a superare i 10 milioni, la 20th Century Fox taglia addirittura i fondi, ed è lo stesso Lucas a sborsare di tasca propria l'ultimo milione. Giorni prima dell'uscita nelle sale, il regista sottopone alcuni suoi amici del settore alla visione del prodotto finito nella sua casa di San Francisco. Alla fine del film, dopo un "silenzio sgomento", le critiche non si contano. Brian De Palma sbuffa davanti alla figura di Darth Vader e alle ridicole treccine di Leia. Steven Spieleberg è l'unico ottimista, prevedendo un incasso di almeno 35 milioni di dollari. Lucas è prossimo all'abbandono della carriera, conscio che l'incasso coprirà appena i costi di produzione