Ma ecco il colpo di scena: la terminatrice, risorta dalle macerie nemmeno troppo spettinata, infila il dito medio Black&Decker nel cruscotto di una volante e (miracolo!) tutte le macchine della polizia finiscono sotto il suo controllo. Mistero della fede.

Come pietosa spiegazione viene azzardata la parola "nanomacchine", dal che si deduce che lo sciagurato sceneggiatore ha leggiucchiato qualche articolo scientifico mentre aspettava dal barbiere, e che ovviamente non ci ha capito un Conan.

Le duecento eccetera volanti gettano fuori i loro conducenti umani e si gettano all'inseguimento del furgoncino in quello che sembra un mix tra Blues Brothers e Fracchia la belva umana. Ovviamente la spettacolarità non è sufficiente, così la T-X requisisce una supergru da tredicimila tonnellate che come minimo stava costruendo la piramide di Cheope, e col massimo della credibilità la lancia in uno slalom a duecento all'ora nel traffico. Swarzy ribatte con una mega-cisterna dei pompieri da ottantamila tonnellate che fila più della monoposto di Schumacher.

Sbang, crash e risbang. I successivi dieci minuti di film sono il consueto e lobotomico Circo Togni di auto esplose e lamiere sventrate: criticarli sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

Da segnalare comunque come John Connor e Kate Pausini sopravvivano alla distruzione delle duecento eccetera volanti, della supergru e della mega-autopompa senza nemmeno un graffio, mica come noi che se tamponiamo con la Panda ci facciamo sei mesi d'ospedale. E' proprio vero che questi americani sono una razza superiore!

Come Dio (Arnold?) vuole, finalmente la sagra della lamiera accartocciata ha termine.

- Perché mi avete sequestrato? - strilla Kate Pausini.

- Tu sposerai John Connor - la zittisce Swarzy.

- E chi sei, Alberto Castagna? - strabuzzano i due umani.

- Tua moglie mi ha mandato indietro nel tempo per proteggerti - spiega ancora il T-800. - E anche per ricordarti di comprare il caffè che è finito.

- Credevo di essere stato io, a mandarti indietro - protesta John Connor.

- No, quello era il mio gemello del secondo film a cui tu hai insegnato le frasette in slang messicano e poi hai fatto sciogliere nell'acciaio fuso. Nel mio caso invece mi ha spedito Kate, perché tu eri morto visto che io ti ho ammazzato, però poi sono stato riprogrammato e adesso vi devo proteggere dall'attacco nucleare che scoppierà tra trentacinque minuti e non abbiamo tempo per evitarlo anche se non capisco perché, visto che avevate la macchina del tempo, non mi avete spedito con più anticipo evitando questa fretta fottuta ma dopotutto io sono una macchina ed eseguo gli ordini anche se sono puttanate. Chiaro, no?

- Mi viene da vomitare... - commentano i due umani. In sala il pubblico esegue.

- Ok, adesso andiamo a disseppellire tua madre.

- Così vediamo se si è rivoltata nella tomba nel vedere questa cazzata di seguito?

- No, così prendiamo i lanciagranate, i fucili a pompa e i lanciamissili anticarro che sono stati chiusi, non si capisce da chi, nella bara al posto del corpo.

- Plausibilissimo.

- Zitto o sparo.

Tacitate le obiezioni, Swarzy parcheggia accanto alla cripta di famiglia (comodissimi questi cimiteri americani, con parcheggio, sale d'attesa e probabilmente anche MacDonald e Drive-in), sventra la cassa da morto di Sarah Connor e si rimpinza di armi in un cut&paste delle analoghe scene di T1, T2, Commando, Alien 2 e In curva sud al Partenio.

Kate Pausini si divincola e scappa. Sul vialetto, fuori, pascola una mandria di poliziotti, vigilanti della guardia civile, la SWAT, lo FBI, la CIA, l'esercito, i boy-scout e i testimoni di Geova. C'è anche la terminatrice, che nel frattempo ha rintracciato il fidanzato di Kate, l'ha aperto in due tipo cozza e ne ha assunto l'aspetto.