Kate e John raggiungono l'aeroporto. Ovviamente la donna sa pilotare perfettamente gli aviogetti militari: i veterinari americani sono cazzuti, si sa, mica quei segaioli dei veterinari italiani, che al massimo salgono su un biplano e poi si ciuccano con l'amaro Montenegro.

Prima che possano decollare, però, arriva Swarzy, diventato cattivo perché posseduto dalle nanomacchine. Stranamente, nel suo primo piano scorgiamo uno sbrego di rughe e di capelli bianchi, rivelando che insomma anche Arnold ha un'età. Il fatto però è che le suddette rughe non si erano mai viste in tutto il film, quindi o avevano finito il cerone per le ultime scene, oppure tutte le inquadrature precedenti erano in realtà cut&paste dei primi due episodi. Voto per la seconda.

Cattivo come un'ingiunzione fiscale, Swarzy gonfia di mazzate i due umani. Con le mani del cyborg intorno al suo collo, John grida: - Fermati! Ti puoi liberare delle nanomacchine!

- E che è, la forfora? - ribatte il T-800.

- Avanti, so che puoi farlo!

- Vabbe', passami lo shampo Clear che ci provo. Voi intanto andate.

John e Kate decollano e si dirigono verso una seconda base militare, col pretestuoso obiettivo (anche se perfino i due attori arrossiscono nell'affermare quest'ennesima cazzata) di distruggere a mani nude Skynet che colà si troverebbe.

Atterrano, trovano il bunker principale, vi entrano ma ovviamente sono raggiunti dalla terminatrice, liberatasi dal calamitone in un modo che francamente non ho lo stomaco di raccontare.

Menomale arriva anche Swarzy con i capelli di nuovo perfettamente puliti. I due cyborg si avvinghiano di nuovo, e mentre rotolano insieme in un enorme buco di sceneggiatura Swarzy si fa esplodere, rivelando per la prima volta che la serie T-800 dispone di pile a fusione e quindi va ad energia atomica (e non a stronzate come invece tutti eravamo convinti).

John e Kate, finalmente salvi, scoprono che il bunker in cui sono finiti non è la sede di Skynet bensì un rifugio antiatomico per i supervip tipo Presidente, Segretario di Stato, Paolo Bonolis eccetera.

Mentre fuori si scatena l'inferno nucleare, i due accendono un baracchino e si mettono in cerca di sopravvissuti.

- Pronto pronto, chi sei e da dove chiami? Passo.

- Sono il Turbominchia da Portogruaro. E tu chi sei? Passo.

- Sono John Connor, un minchione incapace di allacciarsi le scarpe da solo che in questo momento assume la leadership della resistenza umana contro le macchine ribelli solo perché ha il gran culo di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

- Cioè nella stanza dei bottoni dei supervip stracolma di armi, apparecchiature e computer, collegata a tutte le installazioni militari degli Stati Uniti con priorità assoluta e codici di autorizzazione massima?

- No, sul mercato degli attori sfigati con nessun timore di sputtanarsi la carriera, proprio quando passava Schwarzenegger deciso a girare comunque questa pippa di film pur di promuovere la propria campagna elettorale.

- Ho capito. Sei il nostro capo. Comanda e obbediremo.

Un film, un mito.

FINE