Da quel momento in poi, ho guardato con un occhio di riguardo in più le bancarelle che non esponessero solamente manga o fumetti coloratissimi e miniature, e mi sono accorto di tante cose, alcune interessanti, altre simpatiche, fra chi vendeva riviste anni '60, chi copie di vecchi quotidiani del 1950, altri giornali più o meno erotiche dei tempi che furono, altri ancora che avevano proprio quello che cercavo libri di fantascienza.

In particolare un signore aveva una sterminata collezione di romanzi di autori conosciuti e non e di titoli mai visti, copertina bianca e disegno quadrato, ho cominciato a guardarli, attirato non poco, leggerne i riassunti, controllare il loro perfetto stato di conservazione (erano in buste di Nylon) e la qualità della stampa. Purtroppo avevo fatto i conti senza l'oste e ho chiesto, timidamente al negoziane il prezzo, ero seriamente intenzionato a fare razzia. La risposta ha però stroncato tutti i miei sogni di gloria, tre fredde parole: "è segnato dietro". Riposto il libro con cura, e pulitolo dalle mie impronte digitali mi sono allontanato, non erano dei codici o dei riconoscimenti quei 40, 60, 30 che erano appesi nelle buste.

Oltre a questo, in qualche stand che aveva parecchio materiale d'importazione statunitense (DVD, riviste, modellini, videogiochi) erano in esposizione alcune riviste di fantascienza, in lingua, ovviamente inglese, e diversi numeri di Astrounding molto datati, altra cosa molto interessante, soprattutto per collezionisti e appassionati, e per chi conosce l'inglese meglio di me... E' stata però un grande soddisfazione poter leggere, guardare, sfogliare riviste e libri di cui ho appreso l'esistenza solamente grazie a Delos e alle sue rubriche sulla storia della fantascienza, se un po' di anni fa mi avrebbero lasciato indifferente (non sapendo di che cosa si trattava) ora mi sono quasi emozionato sfogliando la rivista Robot, perché fra le tante cose erano presenti anche alcuni numeri del giornale, seppelliti sotto giornali di tutti i tipi.

Una grossa parte di fiera, un tendone intero era dedicato ai Wargame, giochi di carte e miniature. Fra tutti padroneggiavano i Warhammer e Pokémon, che comunque tutti conoscono, Magic: the Gathering aveva la sua parte, ma i giocatori e scambiatori/venditori erano all'esterno o dentro piccolissimi stand.

Fra le novità (che penso siano le cose più interessanti in queste manifestazioni) c'erano molti giochi che non conoscevo, a partire da un gioco da tavolo con miniature dei Supereroi americani, fino ai soldatini in piombo delle simulazioni di battaglie storiche.

Plastici di borghi medievali e cattedrali in miniatura occupavano qualche altro tavolino, la cura e la perizia con cui erano state costruite lasciava veramente con la bocca aperta, alcuni paesaggi, erano talmente perfetti e proporzionati da sembrare veri, solo, molto più belli.

Ancora più affascinanti erano le varie tavole di ambientazione futuristica, Mech distrutti coperti di neve, deserti con armate di soldati corazzati e lanciarazzi, eroi solitari che sfidano fortezze, le più grandi erano un metro quadrato, ma abbastanza per far sognare e per invogliare a giocare almeno una partita!

Una cosa divertente di quel padiglione era vedere i bambini, con le loro magliette verdi e rosse delle varie leghe di Pokémon, urlare, sfidarsi a suon di carte colorate, scambiare e concludere "piccoli affari". Non da meno erano i signori, un po' più avanti con l'età che, davanti a tavoli verdi alberi e fiumi, muovevano le loro truppe con cavalieri, cannoni e moschetti alla conquista della collina avversaria. E' bello sapere di non essere i soli a divertirsi giocando ancora e urlando, facendo gesti perché i dadi non hanno rispettato il nostro volere.