L’ultima fatica di Egan è invece Incandescence, uscito lo scorso maggio sul mercato anglofono. Il romanzo riprende uno scenario già prefigurato nel racconto “Riding the Crocodile” e ci proietta di un milione di anni nel futuro, in un contesto galattico fratturato tra una vasta meta-civiltà di ispirazione cooperativa conosciuta come l’Amalgama e gli schivi abitanti del nucleo galattico, gli Aloof. Questi ultimi hanno a lungo respinto ogni tentativo delle avanguardie “amalgamiste” di penetrare nei loro territori, ma ne hanno consentito l’accesso sottoforma di informazione codificata, a rischio e pericolo dei naviganti, al loro network di comunicazione spaziale. Quando Rakesh incontra Lahl, una viaggiatrice che afferma di essere stata richiamata alla coscienza dagli Aloof nel corso di uno di questi viaggi e di essersi imbattuta una meteora recante tracce di DNA, nasce un accordo tra i due per rintracciare lo sconosciuto sistema planetario degli Aloof da cui l’oggetto celeste si è originato. Intanto sul pianeta Splinter, un mondo anomalo e traslucido immerso nel mare di luce noto come Incandescenza, Roi e Zak sono impegnati in una ricerca altrettanto ardua. Emarginati dallo loro società rigidamente strutturata, sono intenzionati a scoprire la reale natura del loro pianeta prima che la forza misteriosa che minaccia la sopravvivenza di Splinter si abbatta sui loro destini.

 

Autore molto politico e capace di sposare l’indagine sociale all’attenzione per gli sviluppi della tecnologia si è rivelato anche lo scozzese Ken MacLeod. Il Regno Unito, come vedremo, ha espresso un nutrito manipolo di scrittori vicini al postumanesimo e, inquadrando storicamente il fenomeno, MacLeod potrebbe essere visto insieme a Ian McDonald come il ponte tra l’ancora attivissimo Iain M. Banks e la generazione più giovane, venuta allo scoperto con il nuovo millennio. Nel ciclo della Rivoluzione d’Autunno, composto da Il Piano Clandestino (The Star Fraction, 1995), The Stone Canal (1996, inedito in Italia) e La Divisione Cassini (The Cassini Division, 1998) ci presenta un interessante mondo futuro segnato dall’affermazione di una dottrina anarchica che ha portato alla dissoluzione delle vecchie nazioni. The Sky Road (1999, inedito in Italia) rappresenta un’interessante variante del ciclo, dal momento che ipotizza come avrebbero potuto svolgersi le cose se gli eventi che concludono il primo libro della saga fossero andati diversamente.

Come andavo sostenendo nell’articolo scritto per questo stesso magazine lo scorso anno, “Il nuovo rinascimento della fantascienza britannica” , l’impegno politico di MacLeod è particolarmente significativo nell’economia della trama della Divisione Cassini. La sua storia segue le imprese di Ellen May Ngwethu, carismatico membro di un corpo d’elite impegnato nella difesa dei principi comunisti della Unione Solare dalla minaccia di una visione distorta del superamento dell’umanità. Il suo mondo è uscito da diversi decenni dalla Rivoluzione d’Autunno che ha condotto a un benessere diffuso e generalizzato, approdando a una società paritaria fondata sulla consapevolezza suprema che la conoscenza sia una proprietà emergente del carbonio, e che nell’universo non vi sia niente di paragonabile all’uomo (ancora lo sciovinismo del carbonio che rammentavamo in merito all’universo della Cultura). L’Unione Solare è quindi illuminata e al contempo materialista al limite del nichilismo, ed è in questa essenza paradossale che consiste la sua caratteristica più credibile, che la porta a essere generosa perfino con il dissenso che sopravvive sotto controllo in sacche libere da ingerenze, come per esempio tra le rovine della vecchia Londra.

La Divisione Cassini del titolo è il corpo di sicurezza di cui fa parte Ellen May, che si occupa di sorvegliare il risultato di un esperimento estremo che ha trasformato i suoi fautori in qualcosa che non può più nemmeno essere considerato umano: nanotecnologie e digitalizzazione della coscienza ne hanno fatto qualcosa di alieno, una minaccia catastrofica che è stata finalmente isolata su Giove. Quando, dopo anni di letargo tecnologico, questi postumani ostili mostrano segni di fervente attività, Ellen May s’imbarca in una disperata avventura diplomatica: stringere un patto con una comunità di dissidenti anarcocapitalisti fuggiti attraverso un wormhole artificiale su una seconda Terra (anzi, un Nuovo Marte) dall’altra parte della galassia. Superare la reciproca diffidenza sarà la premessa indispensabile per organizzare la difesa dell’umanità dalla terribile minaccia che incombe sulla Terra dalle nubi di Giove...