Se la vita pubblica di Tony Stark è sempre un successo, tanto da farlo diventare scapolo d’oro per eccellenza e invidiato playboy, il suo doppio ruolo esige a tratti un pesante tributo, tanto che Stark viene esemplarmente preso come testimone di carta dei pericoli dell’alcolismo, un pozzo apparentemente senza fondo in cui si rischiano di perdere affetti, valori e possedimenti. Stark cadrà una prima volta e, dopo essersi rialzato, ricadrà in questa piaga una seconda volta in una serie di storie tra le più convincenti di tutta la produzione Marvel. Grazie all’aiuto degli altri e alla forza di volontà, Stark dimostrerà che è possibile uscirne e tornare a vivere. A differenza di altri grossi cambiamenti che spesso accadono ai personaggi a fumetti ma che finiscono spesso nel dimenticatoio, però, queste vicende sono rimaste ad accompagnarlo, e mai più in seguito Tony Stark berrà alcool, consapevole del rischio di ricaduta che può correre.

La copertina del primo numero di Civil War
La copertina del primo numero di Civil War
Iron Man legato all’attualità. E cosa c’è di più attuale negli ultimi decenni dello sviluppo della tecnologia? Ecco, Iron Man è sempre all’avanguardia e la sua armatura passa dall’avere la radio incorporata degli inizi con tanto di antenna, fino a sperimentare computer, accesso al web e controllo cibernetico dei tempi più recenti. E proprio in una spinta verso le tematiche più cyberpunk che da poco è avvenuta una sua trasformazione e l’acquisizione di veri e propri poteri da usare insieme all’armatura. Tony Stark è costretto dalle circostanze a iniettarsi all’interno del sistema nervoso un virus tecno—organico (chiamato Extremis), che gli salva la vita e lo fonde all’armatura, interrompendo quel dualismo uomo—macchina che lo aveva caratterizzato dagli esordi. Tony Stark è adesso Iron Man a tutti i livelli, comanda mentalmente le parti dell’armatura e può direttamente collegarsi a satelliti, telefoni cellulari e computer in tutto il mondo.Ma oltre a questa trasformazione fisica ve ne è stata anche una più personale, esemplificata dal ruolo preso da Iron Man/Stark nelle vicende della Civil War, la Guerra Civile tra due opposti schieramenti e il loro modo di intendere i supereroi. Stark rivela pubblicamente di essere chi indossa l’armatura di Iron Man e guida la fazione che organizza il controllo, l’addestramento e la schedatura di tutti coloro che hanno super poteri (che si considerino eroi o meno, non ha importanza), un passaggio obbligato per avere la possibilità di usare i propri poteri. La posizione di Stark era inevitabile: lui è chi è sempre stato quasi ossessionato dall’avere il controllo, dall’usare la razionalità, lui è uno che comanda e dirige, non uno che serve. L’importante diventa lo scopo, il fine, anche se il mezzo è discutibile e non corretto. Importa, ma non è ostacolo sufficiente, l’andare a cozzare con la visione più libera e indipendente di Capitan America, di chi ritiene di avere gli strumenti giusti per fare le proprie scelte. Come sapete a farne le spese è stato Steve Rogers/Capitan America. Iron Man, invece, domina, anche se non è ben chiaro se chi domina è adesso l’uomo o la macchina.