Il cast

Brandon Routh (Kal-El / Clark Kent / Superman) esordisce sul grande schermo con Superman Returns. Nato il 9 ottobre 1979 a Des Moines, Iowa, e cresciuto a Norwalk (circa 100 miglia a sud di Woolstock, città natale di George Reeves, il Superman della TV), l’attore ha un passato d’atleta a scuola, come calciatore, e ha interprtato molte produzioni teatrali. Poi ha frequentato per un anno la University of Iowa, prima di andare a Hollywood per iniziare la carriera di attore.Il suo primo ruolo importante è stato nel 1999 in un episodio della sitcom di ABC Odd Man Out, seguito da un’apparizione in Gilmore Girls (Una mamma per amica) nel 2000 e da One Life to Live della ABC dal 2001 al 2002. Ricordiamo anche apparizioni in Cold Case della CBS, Will & Grace della NBC e Oliver Beene della Fox.Prima di scegliere Routh per il ruolo di Superman, Warner Bros. Pictures aveva passato un decennio a pianificare il rilancio del Supereroe. Quando del progetto si è occupato Bryan Singer, ha insistito sulla necessità di avere un volto nuovo, nella tradizione del più famoso Uomo d’Acciaio, Christopher Reeve.Routh, allora venticinquenne, è stato scelto da Singer dopo una lunga serie di provini in USA, Gran Bretagna, Canada e Australia, perché il regista era rimasto colpito dalla sua rassomiglianza con il personaggio del fumetto e dal fatto che era orignario del midwest.

Kate Bosworth (Lois Lane) si è trasformata in breve tempo da giovane starlet hollywoodiana in una delle attrici più interessanti di oggi. Recentemente è apparsa in Beyond the Sea di e con Kevin Spacey, nel ruolo di Sandra Dee. A 14 anni ha esordito nel film di Robert Redford L’uomo che sussurrava ai cavalli, seguito poi da Appuntamento da sogno di Robert Luketic, Blue Crush di John Stockwell, Wonderland con Val Kilmer, Le regole dell’attrazione di Roger Avary e Il sapore della vittoria di Jerry Bruckheimer, con Denzel Washington. Recentemente è apparsa in un cameo in Bee Season, con Richard Gere. In tv ha conquistato il successo con la serie Young Americans.

Kevin Spacey (Lex Luthor) ha iniziato a recitare fin da giovanissimo e ha studiato alla Juilliard School of Drama, esordendo poi in una produzione di Joseph Papp di Enrico IV, parte I.

Ma il successo è arrivato quando nel 1986 il regista Jonathan Miller l’ha voluto per una produzione a Broadway di Long Day’s Journey into Night di Eugene O’Neil, con Jack Lemmon. Altri ruoli importanti sono stati in Il gabbiano (al Kennedy Center), National Anthems (Long Wharf / Old Vic), Barbarians di Barrie Keefe (SoHo Rep) e Playland (Manhattan Theatre Club). Per la sua interpretazione di zio Louie in Lost in Yonkers di Neil Simon nel 1991 ha vinto il Tony Award come miglior attore non protagonista.

La sua collaborazione con Jack Lemmon è continuata poi con The Murder of Mary Phagan di George Steven Jr., Dad-Papà di Gary David Goldberg e l’adattamento cinematografico della commedia di David Mamet Americani, con Al Pacino, Ed Harris e Alec Baldwin.

Dieci anni fa il pubblico ha scoperto Spacey con tre performance molto diverse: come Buddy Ackerman in Swimming With Sharks, come Verbal Kint in I soliti sospetti di Bryan Singer e come John Doe in Seven di David Fincher. Poi ha girato L.A. Confidential, Mezzanotte nel giardino del bene e del male, Il negoziatore, Hurlyburly, Riccardo III, un uomo, un re, The Big Kahuna, K-Pax-Da un altro mondo, Ombre dal profondo, La vita di David Gale e American Beauty. Molte di queste interpretazioni gli hanno portato candidature e premi, compresi due Oscar, uno come miglior attore non protagonista per I soliti sospetti e uno come miglior attore per American Beauty, che gli è valso anche uno Screen Actors Guild e un BAFTA.

Nel 1998 Spacey è tornato in teatro per il classico di Eugene O’Neill The Iceman Cometh, per la regia di Howard Davis, che gli ha portato candidature ai Tony e gli ha fatto vincere un Evening Standard e un Larence Olivier Award come miglior attore.

Per la tv ha girato sette episodi della serie poliziesca Wiseguy e il film Darrow per PBS.

Spacey ha esordito nella regia con Insoliti criminali di Miramax, con Matt Dillon, Gary Sinise, Fay Dunaway e Viggo Mortensen. Recentemente ha diretto e interpretato Beyond the Sea con Kate Bosworth, che gli ha portato una candidatura ai Golden Globe come miglior attore in un musical o commedia, oltre a una candidatura ai Grammy per la colonna sonora.

Nel 1997 Spacey ha fondato Trigger Street Productions, che ha prodotto The Iceman Cometh e una produzione off-Broadway di Cobb di Lee Blessing al Lucille Lortel Theatre. I film di Trigger Street comprendono The Big kahuna, con danny DeVito, Il delitto Fitzgerald con Don Cheadle e Ryan Goslin, The Sasquatch Dumpling Gang, che ha vinto lo Slamdance Film Festival e il premio per il miglior attore e la miglior regia all’Aspen Comedy Festival.

Nel novembre del 2002, Spacey e Dana Brunetti hanno fondato TriggerStreet.com, un sito web interattivo con l’obiettivo di scoprire nuovi talenti, sponsorizzato da Budweiser e Real Network, che in tre anni ha raggiunto i 150000 membri in tutto il mondo e i dieci finalisti hanno presentato i loro corti ai festival di Tribeca, Toronto e Sundance.Attualmente Spacey è direttore artistico dell’Old Vic Theatre di Londra e nei primi diciotto mesi ha prodotto Cloaca, diretta da lui, Aladdin con Ian McKellan, National Anthems di Dennis McIntyre, con Mary Stuart Masterson, per la regia di David Grindley, The Philadelphia Story di Jerry Zaks, con Jennifer Ehle, Richard II diretto da Trevor Nunn, A Soldier’s Tale di Stravinsky, una collaborazione tra attori e musicisti inglesi e iracheni, e Resurrection Blues di Arthur Miller, diretto da Robert Altman, con Maximilian Schell e Matthew Modine. In settembre sarà all’Old Vic con A Moon for the Misbegotten di Eugene O’Neill, che lo porterà di nuovo a lavorare con il regista Howard Davis dopo The Iceman Cometh.