Torna finalmente nelle librerie una delle saghe di fantascienza più importanti degli ultimi decenni, gli “Hyperion Cantos”, la tetralogia dello scrittore americano Dan Simmons. Edita per la prima volta da Mondadori, era stata pubblicata l’ultima volta nel 2000 quando – per celebrare la pubblicazione nella collana economica Oscar degli ultimi due romanzi, Endymion e Il risveglio di Endymion – la casa editrice milanese ripubblicò nei Classici Urania i precedenti Hyperion e La Caduta di Hyperion. Da allora si è spesso parlato di una riproposizione di tutti e quattro i tomi nella collana Urania Collezione per sopperire alle esigenze degli appassionati, costretti fino a oggi ad acquistare i volumi a peso d’oro nei ritrovi online del collezionismo o direttamente nella versione originale all’estero.

A sorpresa, sarà invece la Fanucci Editore a riproporre il grande ciclo in un’edizione supereconomica che si annuncia come una delle più importanti operazioni degli ultimi anni nel mondo editoriale italiano della fantascienza. A ottobre usciranno infatti in contemporanea nella collana Tif Extra tutti e quattro i romanzi, il primo – Hyperion – con un’offerta lancio di soli 4,90 euro, gli altri a 9,90 euro l’uno. Il modo migliore per riscoprire un ciclo che negli anni Novanta rilanciò in grande stile la letteratura fantascientifica, fruttando al suo autore, Dan Simmons, un premio Hugo e due premi Locus.

Nato in Illinois, USA, nel 1948, Simmons conosce da subito la fantascienza: all'età di otto anni inizia a leggere le storie dei magazine comprati dal fratello maggiore, dalla fantascienza classica di Astounding a quella più moderna e sperimentale di Galaxy. Preferisce quest'ultima. Quando è in quarta elementare legge in classe un suo componimento - il suo primo racconto - che parla di un viaggio sulla Luna. È il 1957, e l'insegnante lo rimprovera: "No, è impossibile! L'uomo non raggiungerà mai la Luna, neanche nel 2000! Dio non ha creato l'uomo per volare nello spazio!".

Simmons non è della stessa idea, e i fatti gli daranno ragione. Si laurea nel 1970, adora la letteratura, padroneggia la sua lingua con la maestria di un artista e ama la storia e la filosofia, ma non ha alcun amore per la matematica e per le materie scientifiche: quasi un paradosso per un futuro scrittore di fantascienza, ma non è il primo e non sarà certo l'ultimo.

Ottenuto l'anno successivo un master in insegnamento, per diciotto anni è insegnante di scuola elementare, una carriera che gli dà grandi soddisfazioni ottenendo anche alcuni riconoscimenti. Nel frattempo scrive, unicamente racconti brevi, alcuni dei quali riescono a trovare la strada per una pubblicazione, che ironia della sorte non arriverà mai: tutte le riviste che selezionano i suoi racconti chiudono prima di pubblicarli per carenza di fondi. Simmons ritiene che la scrittura, nonostante la sua già comprovata bravura, non sia per lui. A incoraggiarlo a tentare ancora è Harlan Ellison, il grande protagonista della New Wave, che dopo aver letto la storia di Simmons The River Styx Runs Upstream lo convince a presentarlo a un concorso, il Rod Sterling Memorial Award, che vince. Il 15 febbraio del 1982 viene quindi pubblicata la sua prima storia di fantascienza: è lo stesso giorno della nascita di sua figlia. Tre anni dopo, il primo romanzo di Simmons Il Canto di Kalì vince il World Fantasy Award. Di qui a due anni, nel 1987, Simmons lascia l'insegnamento per dedicarsi interamente alla scrittura.

Il suo rapporto con la fantascienza è di amore e odio. Non crede che la fantascienza meriti l'etichetta di letteratura, perché ritiene la maggior parte della produzione fantascientifica priva del benché minimo connotato artistico. I film di fantascienza, ad eccezione di alcuni, come 2001: Odissea nello Spazio, hanno reso il genere, a suo dire, ben poco rispettabile: prodotti come "Star Wars" e "Batman" sarebbero l'esempio della deriva della fantascienza, colma di belle immagini e appassionanti scene d'azione ma priva di contenuto. Tra le opere che più lo hanno influenzato, Simmons segnala quelle di Jack Vance, il Dune di Frank Herbert, La Mano Sinistra delle Tenebre di Ursula Le Guin. Di contro, è dell'opinione che scrittori come Isaac Asimov e Arthur C. Clarke siano ormai passati di moda e che la corrente cyberpunk abbia invece rinvigorito la fantascienza lanciandola verso orizzonti completamente nuovi, benché ormai anch’essa abbia fatto il suo tempo.