Ugo Malaguti (Bologna, 21 luglio 1945) non ha certo bisogno di presentazioni. È uno dei grandi personaggi della fantascienza italiana: scrittore, editor, curatore di riviste, editore, traduttore, saggista. Non c’è campo della fantascienza che Malaguti non abbia toccato con la sua sensibilità umana e con uno smisurato amore per la science fiction. Come se non bastasse, Malaguti detiene un record: è stato fra i più giovani autori ad esordire su una pubblicazione fantascientifica. Il suo esordio, infatti, è avvenuto con un racconto sulla rivista Oltre il Cielo, nel 1960, a soli quindici anni. Poi ha pubblicato svariati romanzi e racconti, ha diretto negli anni Sessanta la collana di narrativa fantascientifica Galassia (Casa Editrice La Tribuna). Successivamente ha fondato la casa editrice Libra Editrice e la rivista Nova SF*, tra le più prestigiose e longeve della storia della science fiction italiana, nonché la casa editrice Perseo Libri. Ha anche fatto lo sceneggiatore cinematografico, senza dimenticare la sua intensa attività di traduttore.

Attualmente, continua ad essere direttore della storica rivista di fantascienza Nova SF* pubblicata dalla Elara Libri (che detiene i diritti editoriali che furono di Perseo libri).

Con Malaguti abbiamo ripercorso le principali tappe della sua carriera nel mondo della fantascienza, che proprio in questo 2010 tocca i suoi cinquant’anni di attività professionale.

Come si è avvicinato nel mondo della fantascienza?

Mi sono avvicinato alla fantascienza grazie all’amore per la lettura, prima per le materie scientifiche, come l’astronomia, e poi ho scoperto Jules Verne, i romanzi fantastici dell’800 di cui era fornita la biblioteca della mia famiglia e ancora i primi Urania, che trafugavo da biblioteche o da persone che la leggevano regolarmente. La fantascienza era il tipo di lettura che mi ha dato i maggiori stimoli intellettuali, se così si può dire, per un bambino di dieci anni.