In alcune occasioni pubbliche recenti e in una pagina del suo sito (www.perseolibri.it/campagna.html, verso il fondo) Ugo Malaguti della Perseo Libri ha deciso che la causa dei mali suoi e della sua casa editrice doveva avere un nome. Il nome che ha scelto, pare, è stato quello del sottoscritto. Tra i molti attacchi che ha portato contro di me, contro il Corriere della Fantascienza e contro la Delos Books ce ne sono di tutti i colori, falsità, pregiudizi, sparate sommarie, a livelli davvero infimi e alle quali non ci abbassiamo neppure a rispondere. Ma la cosa che davvero non è andata giù a Ugo Malaguti, a quanto pare, è il modo in cui il Corriere della Fantascienza non ha parlato di lui, delle sue attività e della crisi della sua casa editrice.

Faccio notare, prima di tutto, che la Perseo Libri non ha mai inviato alcun comunicato stampa per pubblicizzare i suoi libri o le sue riunioni al Corriere della Fantascienza. E' vero, noi diamo spazio a qualunque casa editrice, anche amatoriale: loro i comunicati stampa li mandano, noi li pubblichiamo. Non si può non comunicare nulla e poi aspettarsi che la gente parli di quello che fai.

Ciononostante, gli articoli che riguardano la Perseo da noi pubblicati negli ultimi quattro o cinque anni sono parecchi. Solo quelli dedicati interamente alla Perseo e ai suoi libri sono venticinque - basta scrivere "Perseo Libri" nel box di ricerca qui sopra. In totale poi se si cerca su Google limitando al sito del Corriere della Fantascienza (www.google.it/search?q=%22perseo+libri%22 %2Bsite%3Awww.corriere.fantascienza.com) saltano fuori ben 212 articoli. Tra questi, tra l'altro, una corposa intervista con Ugo Malaguti stesso firmata da Vittorio Curtoni e pubblicata sa Delos.

La nostra politica è stata quella di parlare dei libri. Abbiamo segnalato praticamente ogni uscita, in generale abbastanza tempestivamente, dando tutte le indicazioni necessarie ai lettori per acquistare i volumi presso la casa editrice stessa. Perché è questo che fanno le case editrici, producono libri e li vendono.

Non abbiamo mai dato spazio, invece, alle richieste di soldi a fondo perduto e ad altre iniziative simili. Abbiamo evitato di parlarne perché se l'avessimo fatto non avremmo potuto far altro che parlarne in modo negativo. Se su questo abbiamo sbagliato, allora forse è il momento di spiegare le nostre ragioni.

Una casa editrice è un'azienda commerciale. Produce libri e li vende, in cambio di soldi. Potrà fare libri bellissimi, dare un eccezionale contributo alla cultura, ma viene pagata per farlo. Ogni numero di Nova SF* pubblicato, ogni volume delle collane Perseo che è stato distribuito è stato acquistato dai lettori pagando denaro sonante. Con questo denaro il lettore estingue il suo debito nei confronti dell'editore.

Non crediamo, francamente, che un editore che ha problemi economici abbia il diritto di chiedere dei soldi ai suoi lettori. E' una cosa che non è mai accaduta, e tanti editori hanno avuto i loro periodi di crisi. Alla fine degli anni ottanta fallì il distributore dell'Editrice Nord, causando un buco economico enorme alla casa editrice. Eppure nessuno ha mai letto editoriali di Gianfranco Viviani con lamenti disperati, richieste di soldi o bandi di collette. La Nord fece una campagna di sconti e offerte speciali e tornò in pari col duro lavoro. Parliamo di noi. Tre anni fa, la Solid in sostanza chiuse i battenti dopo aver pubblicato il primo numero di Robot. Esistevano circa seicento abbonamenti a quattro numeri della rivista, pagati alla Solid. Una parte degli ex soci della casa editrice fondò la Delos Books e onorò gli abbonamenti - i cui pagamenti erano ormai irrecuperabili nelle casse della vecchia società - pagando di tasca propria stampa e spedizione dei tre numeri successivi della rivista. Le uniche comunicazioni ricevute dagli abbonati sono state le scuse per il ritardo.

Ugo Malaguti ha affrontato i suoi problemi chiedendo sottoscrizioni, anche fino a mille euro, praticamente a fondo perduto. Ha chiesto collette, ha chiesto ai suoi lettori sforzi per acquistare i suoi libri, senza proporre sconti straordinari ma con il normale sconto dei 10%, e solo se si spende più di una certa cifra.

In cambio di tutto questo, Malaguti non offre neppure una deroga alla sua normale grandeur, che lo ha caratterizzato da sempre. Tutto grande quello che riguarda la Perseo, compresi anche gli ammanchi e i budget da colmare. Nel suo editoriale parlava di un bilancio da tre milioni di euro, di un ammanco di trecentomila euro per colmare il bilancio dell'anno.

Noi siamo editori, abbiamo un'idea delle cifre che sono in ballo, e lasciatemi dire che non con tre milioni di euro, ma con solo quei trecentomila possiamo stampare tutti i libri e riviste che ha pubblicato la Perseo Libri negli ultimi cinque anni. E ci avanza anche qualcosa per pagare i collaboratori, per cambiare.

Allora da dove nascono queste cifre? Potrebbe darsi che questi grossi numeri siano dovuti alle altre attività svolte da Malaguti a latere della semplice editoria di fantascienza, ma più probabilmente sono semplicemente numeri ingigantiti secondo il suo modo di fare consueto, così come quando dichiara le irrealistiche tirature di Nova SF*, che a stare a Malaguti dovrebbe avere un posto fisso nelle classifiche dei best seller. Non abbiamo mai avuto nulla da ridire, in fondo esagerare un po' non è poi così grave. Ma lo diventa quando chiedi soldi senza dar nulla in cambio a chi ti ha dato il suo affetto e per anni è stato un lettore fedele.

Questo modo di fare, ci spiace, non possiamo sottoscriverlo, non possiamo approvarlo, non possiamo promuoverlo.

Personalmente e come testata giornalistica ci siamo astenuti dal commentarlo per non dare l'impressione di voler fare una campagna contro la Perseo. Purtroppo questo gesto di educazione mi è valso un'accusa di ipocrisia. D'accordo allora, adesso la mia opinione è pubblicata qui, chiara in ogni dettaglio.

E' un'opinione che incide anche sulla nostra policy editoriale. Così come non abbiamo mai dato spazio a bandi di concorsi che chiedessero tasse di iscrizione senza garantire corrispondenti premi in denaro, così come non abbiamo mai dato spazio a iniziative discutibili, non abbiamo dato spazio neppure a questa, per il semplice motivo che non l'abbiamo considerata onesta.

Alcuni non saranno d'accordo, ma questa è la mia, la nostra opinione. E so che molti la condividono.

Per il futuro continueremo a "danneggiare" la Perseo Libri parlando dei suoi libri, non tanto per fare un favore a Malaguti quanto per farlo ai nostri lettori che cerchiamo di informare su tutto. Continueremo anche a non dare spazio a questo tipo di manovre di marketing della Perseo, a meno che non siano realmente utili per i lettori. In parole povere: se Malaguti vorrà fare delle offerte scontate dei suoi libri le segnaleremo volentieri. Ma non daremo spazio a richieste di denaro a perdere come quelle che ha fatto nei mesi scorsi.