Ieri sul sito della Perseo Libri è apparso il messaggio che tanti temevano, e che annuncia la chiusura definitiva della casa editrice. O meglio, la sua messa in liquidazione da parte dell'assemblea dei soci: Ugo Malaguti lascia comunque aperto uno spiraglio per una possibile continuazione, in altri modi e altre forme, tutte da verificare.
Nell'editoriale si racconta la storia della casa editrice, fondata nel 1979 con un altro nome e diventata Perseo Libri nel 1984, con una trasparenza che non avevamo ancora visto in quelle pagine. Si spiega che la casa editrice basava la gran parte del suo fatturato su attività estranee alla fantascienza, e che proprio la crisi di queste attività "aveva prodotto un disavanzo superiore al milione di euro" dice Malaguti, continuando "c'è stato nel mondo della fantascienza italiana chi non ha creduto a questo dato, speriamo che almeno adesso si convinca che possono esistere case editrici di fantascienza organizzate come industrie e con grandi numeri [...] scusate il piccolo sassolino da togliere dalla scarpa, e proseguiamo, sperando che almeno qualcuno di costoro oggi si vergogni un poco, non tanto per ciò che ha fatto, quanto per le 'idiozie' che ha detto e scritto producendo confusione e influenzando la parte meno competente e preparata del pubblico"; in realtà viene finalmente confermato anche da Malaguti quello che avevamo sempre affermato, e cioè che dati alla mano i buchi finanziati lamentati non potevano derivare dall'attività nel campo della fantascienza, che non li giustificava, e quindi dovevano essere esagerati o derivare da altre attività.
Malaguti poi non perde l'occasione di prendersela con i suoi lettori, che per "uno strano fenomeno di totale disinteresse, di totale fatalismo, di totale resa nel momento in cui ancora la battaglia poteva essere vinta" non hanno permesso di raggiungere obiettivi economici che avrebbero potuto cambiare l'esito della crisi, e commenta anche aspramente chi "per ingenua disinformazione, o per malafede" sostiene che "chiedere sostegno e aiuto agli appassionati sarebbe contrario alle regole di mercato e quindi sotto certi aspetti condannabile". In realtà, ciò che molti - e anche noi - hanno stigmatizzato non era tanto il chiedere aiuto, quanto il farlo in modo non del tutto trasparente e soprattutto dare proprio a questi lettori la colpa del tracollo definitivo.
Peccato che Ugo Malaguti, che ha dato un contributo così importante alla fantascienza, soprattutto italiana, voglia chiudere questa esperienza con questa ventata polemica. Da parte nostra ci rammarichiamo per la chiusura della Perseo Libri, e ci auguriamo nonostante tutto che Malaguti possa riuscire in qualche modo a tornare in pista con altre iniziative. In ogni caso, quel che ha fatto resta nella storia, ancorché piccola, dell'editoria della fantascienza in Italia, ed è un risultato che nessuna banca, nessune rivista online poco accondiscendente e nessun lettore troppo poco fedele potranno togliergli.
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