Non si è ancora spenta l'eco della chiusura della Perseo Libri, all'inizio di novembre, che già prende il via una nuova casa editrice che si propone di portare avanti l'eredità della Perseo e della precedente Libra.
Si chiama Elara (nome tratto da una delle lune minori di Giove), ed è diretta da Armando Corridore, noto soprattutto per le traduzioni pubblicate da Perseo e altri editori, già tempo fa indicato da Malaguti stesso come proprio "delfino". Ma aderiscono all'iniziativa tutti i collaboratori storici della Perseo, da Giovanni Mongini a Giuseppe Panella, da Alessandro Fambrini a Riccardo Gramantieri, da Riccardo Valla a Nino Salamone, da Giorgio Sangiorgi ad Antonino Fazio. E naturalmente lo stesso Ugo Malaguti, il cui ruolo in questa nuova avventura appare limitato alla direzione editoriale delle collane e di Nova SF*. Sul sito del nuovo editore, all'indirizzo www.elaralibri.it, sono presenti un editoriale e un messaggio di benvenuto, piuttosto brevi (almeno rispetto agli standard della Perseo), uno dei quali firmato da Corridore stesso.
La casa editrice si propone di continuare la pubblicazione delle collane storiche della Perseo e delle due riviste, Nova SF* e Futuro Europa. Già in preparazione il numero 77 di Nova SF* e un romanzo di Bruno Vitiello, Semen.
La nuova società riceve anche in dote tutto il catalogo della Perseo, che continuerà quindi a essere venduto tramite il nuovo sito.
16 commenti
Aggiungi un commentosì be', mi riferivo all'ultimo anno di vita della casa editrice...
ah, non avevano il codice ISBN? :
all'atto pratico, cosa comporta?
Benissimo! Grazie Mille della spiegazione!
Sono felice che non tutti sono disonesti qui in Italia!
Io l'ho seguita molto dall'esterno, anche perché se una casa editrice decide di non andare in libreria (cosa più che legittima) perde ovviamente in visibilità e in vendite non mirate (quando sei in giro e ti compri il libro dallo scaffale che ti attira per l'autore o il titolo).
La Perseo era impostata come la Libra. In generale o la seguivi in toto (o seguivi totalmente alcune delle sue collane) o la lasciavi perdere. Mio padre ha sempre fatto così.
Sbaglierò poi, ma avevo questa impressione: che l'attività libraria in sè fosse in attivo o in pareggio, ma che i debiti fossero sulle altre attività collegate (qualla storia dell'azienda software che forse all'inizio aveva messo del capitale) che per motivi che non c'entrano aveva ormai più costi che benefici.
Spesso le ditte finiscono male per questo.
Dopodiché auguri a chiunque voglia provarci seriamente a fare l'editore di SF (ed è sicuramente gente che la SF la conosce), ma tra le innovazioni spero che mettano sul sito il pagamento con la carta di credito!
dal mio punto di vista ogni iniziativa editoriale scifi-e-affini in un paese disgraziato come il nostro va applaudita per il coraggio.
E che tolgano l'effetto neon rosso al logo...
S*
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