Indagini e complotti

<i>Project UFO</i>: il maggiore Gatlin e il sergente Fitz
Project UFO: il maggiore Gatlin e il sergente Fitz
Era il 1978, l'anno dopo Guerre Stellari e di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, quando in prima serata sulla maggiore rete televisiva americana, la NBC, apparve la serie di fantascienza più controcorrente che fosse mai stata proposta.

Project U.F.O. era in un certo senso l'antenato di X-Files, e in un altro senso tutto il suo contrario. La serie presentava due ufficiali dell'aeronautica americana, il maggiore Jake Gatlin (William Jordan) e il sergente Harry Fitz (Caskey Swaim) appartenenti a un programma governativo chiamato "Progetto Blue Book". Il loro compito era indagare sui presunti avvistamenti di UFO e di altri fatti misteriosi.

Creata da Jack Webb, che si era fatto un nome nella tv per il telefilm poliziesco Dragnet, popolarissimo fin dagli anni cinquanta, la serie era tutta basata sull'attività di investigazione. Affrontando il grande mistero degli UFO come se si stesse occupando di un caso di omicidio, Webb portava i suoi due ufficiali investigatori a scoprire immancabilmente le prove che svelavano la contraffazione dell'avvistamento.

E' persino discutibile, tutto sommato, la scelta di inserire Project UFO nel genere fantascienza, perché sebbene apparentemente fosse zeppa di alieni, astronavi e avvistamento di oggetti misteriosi, alla fine non concedeva mai nulla al fantastico. Ogni alieno si rivelava essere un impostore con un forte trucco, ogni astronave un'ingegnoso artefatto, ogni avvistamento un effetto ottico.

La serie era in effetti più realistica di quanto sembrasse, essendo basata sui casi non coperti dal segreto documentati nel vero progetto Blue Book dell'Air Force.

Dopo un certo successo iniziale, trascinata anche dall'interesse sull'argomento UFO suscitato dal film Incontri ravvicinati del terzo tipo, ben presto cominciò a perdere terreno. Probabilmente il motivo dello scarso successo risiedeva nella formula delle trame, troppo legate all'investigazione senza nulla concedere al tratteggio del personaggi. "Il mio personaggio, il maggiore Jake Gatlin, non aveva altro nella vita che andare in giro col suo sergente a interrogare la gente." Così si esprimeva William Jordan, che interpretava il protagonista. "Non aveva una famiglia, non aveva una dimensione. Penso che questo sia stato il problema principale."

Circa a metà della serie Jordan, insoddisfatto e in rotta con Webb, molla la serie, per andare a girare un telefilm (di scarsa fortuna) ispirato al film Il mondo dei robot. Lo ritroveremo più di recente "a contatto" con gli alieni in un film di successo, Contact.

Senza Jordan la serie apparentemente continua sullo stesso binario, ma in realtà prende una piega molto diversa, quanto meno per un piccolo ma importante dettaglio. I due ufficiali - ora insieme al sergente Fitz c'è il capitano Ben Ryan (Edward Winter) - continuano le loro indagini smascherando i falsi avvistamenti. Ma ora non riescono più a spiegare davvero ogni cosa. E alla fine di ogni episodio, mentre i due si allontanano soddisfatti di aver ristabilito l'ordine naturale delle cose, viene aggiunta una brevissima sequenza che lascia intendere che le cose non stavano affatto così, e che l'alieno c'era davvero. Una tecnica narrativa della quale farà largo uso Chris Carter in X-Files.

Al termine della stagione la NBC non rinnovò il contratto e Project UFO cessò la sua breve esistenza. Tre anni dopo moriva anche Jack Webb, il creatore della serie.