Vi invito a non credere a quanto state per leggere, fate conto di affrontare la lettura di un racconto di fantapolitica e godetevelo come se non fosse vero. Anche perché se fosse vero sarebbe più faticoso goderselo. Prometto di confondervi, questo sì, moltissimo. Non sono qui per rivelarvi la verità. Lungi da me questa presunzione che tutti palesano! Mi basta disturbare il vostro sonno della ragione, insinuarmi in quel sogno ad occhi aperti in onda nei vostri cervelli dal giorno in cui senza che voi decideste di andare al cinema, il cinema venne da voi travestito da cronaca, il giorno in cui il più straordinario colossal mediatico di tutti i tempi, l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, ebbe la sua gloriosa e indimenticabile Prima Televisiva a reti unificate in tutto il mondo. Grande spettacolo, grandi effetti speciali! Ma la superba magia di questa opera di fiction può venire apprezzata solo addentrandosi in profondità nell'esecuzione del prodotto. Il backstage di America under Attack è in realtà il vero capolavoro; scoprire chi sono effettivamente gli attori e chi le comparse, chi i registi e chi i produttori, apprezzare il coraggio degli stuntman, ammirare il genio degli sceneggiatori, rimanere a bocca aperta di fronte all'ingegno dei grandi ed inarrivabili maestri americani di effetti speciali.

Non diremo tuttavia nulla di vero, è bene che questo lo teniate sempre bene chiaro in mente. Lo scopo è giocare coi dati esistenti e riorganizzarli a piacere, per comporre una storia differente e meno noiosa da quella che la tivù ci ha mostrato. La Realtà in sé non esiste. Della Realtà esistono però narrazioni. Alcune narrazioni sono tecnicamente più pregevoli di altre, ma nessuna è comunque mai vera. E' il limite del nostro cervello, quello di credere che storie vere esistano, che la realtà sia davvero conoscibile. Quanti drammi patetici si sono articolati a partire da questa falsa premessa! Ma abbiamo filosofeggiato abbastanza, è ora di passare alla nostra storia, alla nostra cruenta storia di diabolici intrighi ed illuminata mistificazione, prima che il pubblico annoiato evapori, disertando la piazza della nostra stramba eloquenza.

Nella mente di noi tutti esiste una storia, ed è la storia di ciò che avvenne l'11 settembre 2001 a Manhattan, New York. Questa storia esiste in effetti nella mente di quasi tutte le persone del globo terrestre, almeno quelle che vivono in regioni raggiunte dalla televisione. Ma anche nelle zone più remote e selvagge delle zone meno civilizzate del pianeta, sono convinto che brandelli di questa stessa storia siano comunque giunti. Questo è quel che si chiama un grande successo di pubblico! Poche storie vengono raccontate in modo uguale in tutto il mondo. Quella dell'11 settembre 2001 è una di queste. Neanche la storia di Dio viene raccontata in modo uguale ovunque (si guardi quante religioni ci sono!). La storia dell'11 settembre 2001 invece è unica e univoca. Quale maggiore eresia quindi che dimenticarsi per un attimo la storia dell'11 settembre 2001 ed avventurarsi nel vergine territorio inesplorato di un'altra storia dell'11 settembre 2001? Partiamo, ordunque: che lo scisma dei memi abbia finalmente inizio! Sarà il meme scismatico contagioso come quello da cui esso è mutato?

Per raccontare un'altra storia dobbiamo innanzitutto ipotizzare che la storia esistente sia tutta o in parte falsa. E' una mera necessità tecnica, quindi non me ne si voglia se io sono in questa fase costretto ad introdurre questa fastidiosa ipotesi. Non c'è alcun bisogno che smettiate di credere alla storia che già conoscete - anzi! Vi invito caldamente a conservare tutte le vostre convinzioni esistenti, senza confondere la mia narrazione con qualcosa di reale.

Se, per mere necessità tecniche, dobbiamo assumere che l'originale storia dell'11 settembre 2001 è tutta o in parte falsa, la nostra nuova storia non può prescindere da un teorema del complotto. Lo so, è banale, d'altra parte tutte le storie del mondo sono alla fine dei conti banali, e le buone storie degli altri mondi sono ancora confinate agli altri mondi cui appartengono.

Un buon complotto ha bisogno di cospiratori (sennò diventa una faccenda soprannaturale). Dato che la storia è eretica ed alternativa, i cospiratori possono essere scelti solo tra quelli che nella storia ortodossa svolgono il ruolo dei Buoni.

Iniziamo in sordina, con semplicità, senza eccessive macchinazioni. Partiamo con una revisione minimale della storia, tanto per prepararci il palato.