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Qual è il terribile segreto celato nella

clip video che minaccia di distruggere la reputazione di David Xander, il più ammirato uomo d'affari della City, bello come una rockstar e ricco come pochi al mondo?

Deve scoprirlo Alexandra Hill, la sua guardia del corpo personale, in una caccia senza tregua attraverso la Periferia e le Wastelands sulle tracce di un misterioso ricattatore.

Un romanzo d'azione serrata e dal ritmo cinematografico che propone le atmosfere tecnologiche della fantascienza cyberpunk narrate con un linguaggio che ricorda molto da vicino i manga delle ultime generazioni.

Elisabetta Vernier, nata a Cagliari, laureata in ingegneria, vive a Milano dove lavora come consulente specializzato in usabilità del web. Scrittrice e traduttrice, ha pubblicato diversi racconti sulle riviste Delos, Strane Storie, Inside Star Trek. Cura la galleria Fantaiku che ospita migliaia di minipoesie fantascientifiche e collabora stabilmente con Delos. Questo è il suo primo romanzo.

Uscirà nella collana Fantascienza.com a gennaio 2003.

- La scheda su LiberSapiens

La notte in cui Nakamura ritornò nella Periferia sembrava che il cielo avesse deciso di vomitare bile sulla City, per digerire la feccia che ne infestava le strade come un morbo.

Il suo velivolo privato si posò come una sgraziata farfalla cibernetica sul tetto del Queen Margaret Hotel, dove lo attendevano i responsabili della agenzia privata a cui Nakamura aveva deciso di affidare la sua vita per tre giorni.

Per un milione di nuovi yen al giorno la STL, Surveillance Team Leader, nota nel giro come la Steel, gli aveva garantito sicurezza assoluta e totale libertà di movimento, nonché la scrupolosa discrezione dei suoi agenti, i famosi Steel Angels. La testa di Nakamura era un trofeo prezioso nella Periferia e il vecchio boss della Yakuza lo sapeva bene: la notizia del suo ritorno dall'Asia dopo vent'anni di esilio volontario doveva già avere fatto più volte il giro della City. Sotto la pioggia battente, Nakamura percorse rapidamente il breve tratto scoperto che separava la pista dall'ascensore dell'hotel, ansioso di conoscere l'uomo che sarebbe stato il suo angelo custode.

* * *

Nel buio un led rosso iniziò a lampeggiare, accompagnato da un sordo e fastidioso ronzio elettronico. Rafe aprì gli occhi e mise a fuoco le cifre a cristalli liquidi rossi che scandivano le ore sulla parete.

- Oddio, sono le tre e mezzo...- disse, assonnato.

Fu subito in piedi e dopo un secondo attivò il videoterminale sul suo comodino. Lo schermo si accese.

- Rafe, il Capo ti vuole a rapporto entro mezz'ora. Codice rosso.

La segretaria della Steel scomparve, sostituita dal logo dell'agenzia, "We are the best". In due minuti Rafe si lavò di dosso i resti della notte agitata sotto una doccia bollente poi, con gli occhi ancora irritati dal cloro si rivestì e uscì dal cubicolo che chiamava casa.

Sullo specchio filato dell'ascensore, uniformemente ricoperto di graffiti metropolitani, Rafe passò in rassegna la sua immagine per pochi istanti: lineamenti regolari, carnagione chiara, capelli biondo scuro un po' lunghi sulle spalle e sul viso un'ombra di barba di due giorni.

Nessuno, vedendolo, avrebbe pensato di trovarsi davanti al migliore degli Steel Angels, l'agente numero zero.

Era proprio quello che Rafe voleva.

* * *

- Sei una bellezza...- mormorò Maggie mentre rimontava la Smith & Wesson, la sua compagna di lavoro, fedele e micidiale. Maggie e la sua pistola erano la coppia più pagata della Periferia e questo rendeva il Kranio, il loro padrone, ricco e felice.

Il Maze, il locale di proprietà del Kranio, era poco frequentato quel giorno e nessuno badava a lei ma non per questo Maggie era rilassata. Era un killer e viveva come una molla perennemente compressa, sempre all'erta, sempre pronta a scattare.

Per questo quando Cane le mise una mano su una spalla, il bavoso luogotenente del Kranio rischiò molto seriamente di perdere l'uso del braccio che aveva incautamente allungato su di lei.

- Ahi! Rilassati, ok? - disse Cane, - Quasi mi staccavi il braccio!

- Ricordati Cane...- sibilò Maggie nel suo orecchi cascante.

- Non devi toccarmi mai, hai capito?

Uno sguardo bastò a sciogliere ogni resistenza in Cane che biascicò:

- Scusa...

- Beh, che cosa vuoi? Sei venuto qui solo per prenderle?

Un sogghigno malizioso fiorì sulle labbra sottili della ragazza.

- No, certo... Il Kranio ti vuole vedere subito. Sembra che abbia un nuovo lavoro per te.

Cane avrebbe fatto qualunque cosa per ingraziarsi quel felino selvatico ma Maggie lo trattava sempre come un idiota.