Questo è un numero di Delos un po' speciale. Non è la prima volta che facciamo uno speciale di sola narrativa; l'avevamo già fatto l'anno scorso, con l'antologia di racconti su fantascienza e informatica Delos ex machina.

In questo dicembre compie due anni la nostra casa editrice, Solid, così abbiamo pensato di festeggiare il compleanno con questo numero di Delos. Gli otto autori degli altrettanti racconti pubblicati in questo numero sono anche autori di otto fra i primi libri pubblicati nei Solid Books, le nostre collane di volumi "cartacei" - meglio specificare! - che sono in vendita da alcuni mesi nel bookstore LiberSapiens.

Solid è nata alla fine del 2000 per dare una copertura professionale alle attività che ruotavano attorno a Fantascienza.com e a Horror.it, già professionali qualitativamente ma non legalmente, e per costruire una solida base dalla quale poter lanciare nuove iniziative.

In particolare all'epoca eravamo lanciatissimi sul progetto di entrare nel mercato nascente - o così sembrava - dei libri elettronici.

Ci riunivamo, a casa di Luigi o in pizzeria (la mitica Yummy Yummy Centopizze, dove guardacaso si riuniscono spesso anche i soci di un'altra casa editrice, la Shake), per proporre idee e progetti. Luigi, ordinatissimo, cercava invano di tenere un ordine del giorno e di compilare un meeting report, ma il "vulcanismo" dei partecipanti portava spesso nuovi argomenti e nuove idee e tenere le fila diventava impossibile.

Uno dei punti più difficili da dirimere fu scegliere il nome. Ne girarono molti: Noosfera, Ucronica, Virtual Multimedia. Furono necessari almeno sei mesi, ma alla fine eravamo tutti più o meno d'accordo su un nome: Epoch. Aveva il difetto di assomigliare molto a quello del sistema operativo dei palmari Psion (che oggi si chiama Symbian) e che la pronuncia non era ben chiara, ma il dominio era libero e si poteva fare. All'ultimo momento però uno a caso (Silvio) si fece venire dei dubbi, pensando che sarebbe stato meglio puntare su un nome già conosciuto, come ad esempio Delos. A furia di discutere arrivammo, per disperazione, all'idea di scrivere Delos al contrario: soled... Solid! Fu una vera illuminazione: riviste virtuali, libri elettronici, tante cose immateriali sotto un marchio "solido".

Più avanti scoprimmo che questo nome ha una caratteristica bizzarra: scrivendolo a computer spessissimo le dita si incrociano e invece di "solid" viene fuori "soldi"! Un buon auspicio o una presa in giro? Cosiderando che la società avrebbe operato nei due settori meno redditizi della storia, internet ed editoria, propendiamo per la seconda.

Comunque, superato lo scoglio del nome, il resto era in discesa. O quasi.

C'era un altro piccolo problema: registrare la società con l'atto notarile. Cosa non facilissima, considerato che occorreva riunire una nutrita squadra di soci dallo studio del notaio, a Torino, possibilmente più o meno alla stessa ora (ed essendo uno dei soci Andrea Colombo era virtualmente impossibile).

Per non correre troppi rischi, noi "delosiani", che venivamo da Milano e non conoscevamo benissimo la città, prendemmo un taxi dalla Stazione di Porta Nuova, destinazione via Bertolotti. Il taxi fece praticamente inversione a U portandoci dall'altro lato della strada e ci chiese la sua buona razione di vecchie lire.

Ci sentimmo molto stupidi.

Dopo qualche minuto però ci sentimmo anche molto preoccupati. La via dove ci trovavamo sembrava più un vicolo della medina di Tunisi che una via adatta allo studio di un notaio (che, si, sa, in genere guadagnano in un quarto d'ora quello che gli altri impiegano due mesi a mettere assieme). Al numero 7 c'era un buio e sporco portone che più che registrazioni in tribunale prometteva guai.