La compagnia del bordello

In una caverna sottoterra viveva uno hobbit. Questo hobbit era uno hobbit veramente benestante e rispettabile, e il suo nome era Trappo Trapattins. Come tutti gli hobbit, aveva i piedi coperti di pelliccia e duri come il ferro. I suoi, tuttavia, erano ancora più duri, e foggiati a guisa di catenaccio. Viveva in una hobbit-caverna scavata sotto la Collina, una collina completamente calva, di roccia nera e che fischiava nei giorni di vento. Da buon hobbit, era un tipetto assolutamente prevedibile, di cui si poteva indovinare l'opinione prima ancora che l'esprimesse (in genere, quando l'esprimeva, era composta dalla sola parola "Strunz!").

Un mattino di molto tempo fa, nella quiete del mondo, quando c'era meno rumore e molto più verde, quando le Foreste Oscure erano il reame di Thranduil degli Elfi, quando gli hobbit erano numerosi e prosperi, e soprattutto quando i gentiluomini inglesi potevano ancora godersi la vita senza troppi negri e pakistani tra le scatole, Trappo Trapattins stava sulla porta dopo colazione fumando un'enorme pipa di legno che gli arrivava fin quasi alle dita dei piedi accuratamente spazzolate e lucidate col Poligrip.

Quand'ecco che vide arrivare Carraralf! Era costui, credete a me, un grande stregone delle terre del nord (prov. di Milano) dalle arti magiche senza eguali. Cresciuto come discepolo del potente Craxauron, aveva in gioventù conquistato gloria e allori, ad esempio il titolo di governatore della capitale. Successivamente, in molti modi misteriosi e oscuri, si era destreggiato tra le dimore dei potenti. Leccando un numero imprecisato di culi, aveva ottenuto importanti cariche e guadagnato montagne d'oro, giungendo infine ai vertici della famosa confraternita degli stregoni dal cappello a punta, detta appunto CONI a causa del caratteristico copricapo.

- Mio caro Trappo! - disse lo stregone allo hobbit, accomodandosi nella hobbit-poltrona più comoda dello hobbit-salone, la più vicina all'hobbit-caminetto e dotata di hobbit-massaggiatore incorporato. - Ti porto una grande notizia! Sei il prescelto!

- Il prescelto per cosa? - rispose lo hobbit.

- Vivrai un'avventura che ti porterà miglia e miglia lontano dalla tua hobbit-caverna! Affronterai pericoli da far rabbrividire qualunque eroe! Sfiderai le creature più agguerrite e feroci di questo mondo! Lotterai per il trofeo più grande e più difficile da conquistare! Se sopravviverai, i tuoi hobbit-figli e hobbit-nipoti canteranno per secoli le tue gesta.

- Strunz! - commentò lo hobbit.

Soddisfatto della risposta, Carraralf si alzò, andò alla hobbit-porta e la aprì. Immediatamente una torma di individui si precipitò dentro, occupando ogni angolo della caverna e procurando per un po' una notevole agitazione.

- Per la barba del vecchio Tuc! - esclamò lo hobbit, esterrefatto - Chi è tutta questa gente?

- I valorosi compagni con cui tu compirai l'impresa - disse lo stregone - Chi altri? Ecco, questo è il tuo contratto.

Lo hobbit fissò perplesso la pergamena che Carraralf aveva srotolato. - Ma... qui non si legge una mazza!

- Ovvio! - disse gioviale lo stregone - E' vergato in rune lunari: è possibile leggerlo soltanto ogni quattro anni, durante alcune notti magiche, cantando un inno nazionale, e mai nello stesso posto del globo... Ecco: firma qui.