Facciamo le cose in grande. Non accade spesso di leggere uno dopo l'altro i racconti vincitori di due premi letterari, ma in questo numero di Delos abbiamo deciso di esagerare. Ecco dunque, per tutti i nostri voraci lettori, quello che di meglio è venuto fuori dall'ultima edizione del premio Alien per la fantascienza e del premio Lovecraft per il fantastico (tutti i riferimenti utili, classifiche complete incluse, all'indirizzo www.fantascienza.com/alienlovecraft).

Partiamo da Emanuele Viola, che con il racconto Il torneo ha piacevolmente colpito per la freschezza della scrittura e la qualità della struttura, anche se forse il finale non è il massimo dell'originalità (ma non sarebbe potuto essere altrimenti, visto il tipo di racconto). Quello che importa è che ci troviamo di fronte a un'opera matura e molto gradevole da leggere, che riesce a riunire efficacemente il sapore della science fiction d'annata con quell'indispensabile tocco tecnologico dell'era moderna e virtuale. Tutto questo, poi, assume ancora maggior valore quando si pensa che questo è il primo racconto scritto da Emanuele. E come sempre, sia l'organizzazione dei premi Alien e Lovecraft che Delos, sono orgogliosi di poter far conoscere al pubblico nuovi giovani scrittori che promettono di fare bene anche in futuro.

Un po' più conosciuto, e soprattutto già apparso sul palcoscenico di Delos, Marco Ramadori è il vincitore dell'ultima edizione del premio Lovecraft. Il suo racconto, L'ombra del padre, è crudo e visionario, pieno di sangue e di orrore come nella miglior tradizione della moderna letteratura del soprannaturale, ma colpisce per la forza della scrittura, per l'incredibile numero di idee che sono condensate in una storia di sole 10 cartelle, e per il congegno della trama, che parte con apparente scoordinatezza per arrivare a chiudere il cerchio in assoluta coerenza.

Marco Ramadori aveva già dimostrato di essere un bravo scrittore, e con questo racconto fa un ulteriore passo in avanti, presentandosi alla comunità dei lettori di fantascienza italiani non più come una semplice promessa ma come un autore di assoluto rilievo.