James Cameron covava il progetto da vent'anni, da quando lui e la 20th Century Fox acquisirono i diritti del manga, segnalato da Guillermo del Toro: stiamo parlando del film Alita: Angelo della battaglia, diretto da Robert Rodriguez, prodotto da Cameron e tratto dal manga di Yukito Kishiro. Un film a lungo atteso anche dai fan e che non ha deluso le aspettative, almeno dal punto di vista della messa in scena. La pellicola, infatti, è un'apoteosi del mondo visionario immaginato da Kishiro, intriso delle più belle atmosfere cyberpunk e ricco di azione. Ma pecca un po' nella trama, troppo semplicistica e piatta.

Siamo ad Iron City, nel 2563, in pieno 26° secolo. Il dottor Ido Dyson para cyborg nella propria clinica ed è sempre alla ricerca di componenti, perlustrando la grande discarica, dove cadono i rifiuti dalla città sospesa in cielo di Zalem. Nella discarica trova la parte centrale di una ragazza cyborg, che decide di innestare nel corpo, mai utilizzato, che aveva preparato per sua figlia Alita. La ragazza non ha memoria di sé, ma è un cyborg avanzatissimo, di una tecnologia perduta e progettata per la battaglia. Alita, infatti, possiede un incredibile addestramento nelle arti marziali, memorizzato dal suo corpo, tra cui una tecnica di combattimento molto particolare e aggressiva, chiamata Panzer Kunst. La ragazza diventa così una spietata cacciatrice di taglie, sulle tracce dei peggiori criminali del mondo.

Protagonista della pellicola è Rosa Salazar, nei panni di Alita (il nome originale del manga è Gally, ma si è scelto di usare il nome Alita utilizzato nella versione occidentale), mentre Christoph Waltz veste i panni del dottor Dyson Ito. Completano il cast di questo kolossal, costato ben 200 milioni, Jennifer Connelly, Ed Skrein, Mahershala Ali, Jackie Earle Haley, Keean Johnson, Eiza González, Michelle Rodriguez, Lana Condor e Casper Van Dien. Le riprese sono iniziate nell'ottobre del 2016, per concludersi il 9 febbraio del 2017. Il trailer del film ha stupito molti, visto che il personaggio di Alita, interpretata dalla Salazar, è corretto in CGI con occhi molto grandi, per creare un effetto “manga”.

Nel 2001, Kishiro realizza uno spin-off del manga, ambientato sei anni prima della storia di Alita, è incentrato soprattutto sul Motorball, lo sport futuristico famoso simile a quello visto nel film di fantascienza Rolleball. Il protagonista è Snev, un giocatore di Motorball soprannominato “Crash King”, per via del fatto che ogni corsa a cui partecipa finisce con uno schianto. Come accade nella storia di Alita, con questo manga Kishiro racconto di come il Motorball sia passato da semplice sport a vero e proprio spettacolo violento, in cui non conta più vincere, ma uccidere l'avversario.

L'autore riprende a lavorare alla storia di Alita nel 2011, realizzando il manga dal titolo Battle Angel Alita – Last Order, che si conclude nel 2014. Questo è invece il sequel diretto di Alita l'angelo della battaglia, ambientato sulla città spaziale di Jeru, dove Alita verrà a conoscenza di altri dettagli sul suo passato e parteciperà al famoso torneo Z.O.T. (Zenith of All Things), dove si combatterà senza esclusione di colpi e contro nemici sempre più forti e micidiali. In questa storia si saprà anche di più della guerra le cui conseguenze hanno creato la società in cui vive la ragazza-cyborg.

L'ultima incarnazione del manga, ancora on corso di pubblicazione, è Battle Angel Alita – Mars Chronicle, che è un sequel di Last Order, anche se il primo volume è ambientato nel passato, circa 200 anni prima degli avvenimenti del manga originale, dove scopriamo la vera e originale personalità di Alita, ossia Yoko. Il secondo volume, invece, riprende là dove era finito Last Order.

Nel 1993, è stato realizzato dalla Madhouse, un OAV (Original Animation Video), cioè un anime pensato appositamente per l'home video è diviso in due parti di 45 minuti, che come trama ricalca il manga originale.

Tornando al film di Rodriguez e Cameron, va detto che non è molto differente dal manga, ma difetta in approfondimento del personaggio principale a favore di azione e spettacolarità.

Siamo centinaia di anni nel futuro e la società come la conoscevamo è crollata. Il nuovo mondo è popolato da un mix di umani, robot e cyborg, ma si divide anche tra chi cerca di sopravvivere e chi è un criminale senza scrupoli, Sopra Iorn City, che è la città che ospita questa umanità senza speranza, c'è Zalem, un luogo misterioso dove si dice che tutti siano sani e felici, ma non è proprio così.

Il film si apre con il dottor Dyson Ido (Christoph Waltz) che scruta attraverso le montagne di spazzatura alla ricerca di pezzi e ricambi robotici scartati o altra tecnologia che può usare: ripara e ricostruisce cyborg danneggiati. Trova la testa e il busto di un cyborg femmina e con sua sorpresa, si rende conto che non è morta, ma solo spenta. La porta nel suo laboratorio e la fa rivivere, dandole il nome di Alita, sua figlia morta. Alita, tuttavia, non ha memoria della sua vita passata e non sa, quindi, come è finita nella discarica. Ben presto, Alita esplora la città e incontra l'adolescente Hugo (Keean Johnson), che le insegna a guidare la sua motocicletta e a giocare ad una versione rudimentale del Motorball, lo sport più violento che si pratica ad Iron City, che prevede l'eliminazione dei partecipanti per arrivare alla vittoria finale. Alita, grazie anche all'micizia con Hugo che si trasforma in amore, è sempre più consapevole di ciò che è: una macchina da combattimento e questo fatto la conduce all'attenzione di Nova (Edward Norton) e Vector (Mahershala Ali), i malvagi dominatori di Iron City, che vogliono Alita morta. Così ingaggiano il cacciatore-guerriero Zapan (Ed Skrein) e il massiccio abominio dei cyborg Grewishka (Jackie Earle Haley) per farla a pezzi durante una partita di Motorball.

Ci sono poche differenze tra il manga e il film, a parte la storia d'amicizia e d'amore tra Alita e Hugo che nel film viene enfatizzata, ma l'operazione che Cameron, Rodriguez e la sceneggiatrice di origini greche Laeta Kalogridis è stata quella di sfrondare l'originale manga di Yukito Kishiro. Ancora una volta, Hollywood ha fatto prevalere il suo credo, quello di dover realizzare un film in cui la storia e i personaggi, se scritti originariamente dotati di profondità, siano il più semplici possibili, il più intellegibili, per non spezzare ritmo e azione. Il film gode indubbiamente di effetti generati dal computer fantastici: il mondo creato è molto intrigante, ma si ha la sensazione che per l'appunto siano in qualche modo più importanti di storia e personaggi, invece di essere al servizio di quest'ultimi. Del resto il film è costato, a quanto pare, sui 200 milioni e un investimento così importante non lascia spazio a flop. Il film deve piacere e deve essere leggibile, con ritmo incalzante nella storia, azione ed effetti speciali a go go. Perfino la bravura e la recitazione di un attore come Christoph Waltz sembrano piegarsi a questa logica.

Il film è comunque godibilissimo e, tutto sommato, sopra la media delle più recenti produzioni hollywoodiane. Ovviamente, il finale lascia aperta la porta ad un sequel, sempre che la pellicola incasserà il dovuto per dare il via ad una nuova avventura di Alita, l'Angelo della battaglia.