Prendete una buona dose di brivido dell’orrore cosmico creato da H.P. Lovecraft, mescolatela con un’ambientazione di retro-fantascienza alla “Pianeta Proibito” e aggiungete razzi, bulloni, scafandri spaziali e pianeti alieni non sono mai stati più spaventosi… e sexy: quello che otterrete è The Shadow Planet (edito da Saldapress), un fumetto formato comic book, nato come opera in crowfounding per l’etichetta indipendente Radium, da un idea del collettivo dei Blasteroid Bros.

Nel profondo spazio vi è un orrore ancor peggiore della morte stessa. L’astronave militare Vidar della Federazione alla fine del proprio turno si trova in rotta per raggiungere un convoglio ed effettuare un salto che dovrà riportarli verso la terra. Ma un SOS proveniente dal pianeta Gliese 667 risveglia l'equipaggio dal sonno criogenico, e come impone il regolamento militare, pure a costo di perdere il rendez-vous e rimanere altri anni nello spazio, bisogna rispondere.

Il fatto strano è che il messaggio di soccorso proviene dalla goletta scientifica E-rico, risultante dagli archivi della federazione distrutta più di trent’anni prima. Il compito di questa nave consisteva in studi sulla colonizzazione di nuovi pianeti, condotti da un'unica famiglia i Reed. La navetta da sbarco approda sulla superficie del pianeta e la squadra esplorativa – composta dalla bella e risoluta capitana Jenna, il suo secondo e tabagista incallito Vargo, l’addetta alle comunicazioni e svampita Nikke, e infine il Canterino Mark – esplora il relitto della E-rico. Qui i nostri eroi si trovano davanti ad una incomprensibile tragedia, forse dettata dalla follia. Viene anche ritrovato un superstite (è realmente l’unico?), ma qualcosa di oscuro quanto antico incombe sui nostri uomini.

Le influenze e le citazioni presenti nella storia di The Shadow Planet non si contano e spaziano dai 

classici degli anni Cinquanta ai moderni capisaldi del cinema di fantascienza.

Il lavoro fatto sulla sceneggiatura è straordinario, la storia scorre come se fosse un vecchio film. Non è difficile riconoscere nella famiglia scomparsa i Robinson di Lost in Space, famoso serial degli anni Sessanta, da cui nel 1998 fu tratto un remake cinematografico con un cast di prim'ordine, mentre riconosciamo nel plot d’inizio una chiara citazione ad Alien. Ma citazioni e omaggi sono anche per Il Pianeta Proibito, il cinema di Mario Bava e per Alle montagne della follia (At the Mountains of Madness) un romanzo del 1936 di dello scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft.

Dietro questo affascinante, ma complesso progetto editoriale, ci sono i Blasteroid Boys, ossia James Blasteroid, Jhonny Blasteroid e Junior Blasteroid nomi d’arte rispettivamente di Giovanni Barbieri, sceneggiatore a tutto tondo da serie capolavoro come Hammer a serie tv per ragazzi, il disegnatore bonelliano Gianluca Pagliarani noto attualmente per il lavoro su Dragonero e Alan D’amico ai colori, scultore, animatore e famoso illustratore di giochi da tavolo.

L’idea di quest’opera è nata durante una pizza un paio di anni addietro: al tavolo ci sono Giovanni e Gianluca, colleghi ma soprattutto amici e amanti della fantascienza a tutto tondo, dall’epoca d’oro alle moderne realizzazioni.

L’idea è proprio quella di riportare in vita le suggestioni estetiche dei vecchi razzi e delle pistole a raggi, incorporando mali terrificanti ed intangibili, utilizzando un linguaggio attuale.

Il collettivo Radium è quello che può fare al caso dei Blasteroid, ai quali va ad aggiungersi il già apprezzato Alan D’amico che dovrà occuparsi delle colorazioni.

Radium è un etichetta indipendente costituita da un gruppo di giovani professionisti che finanzia le proprie idee con il crowfounding su Indiegogo, per la realizzazione di opere digitali.

Le opere che raggiungono l’obiettivo di finanziamento vengono poi messe su carta dal partner editoriale Saldapress.

The Shadow Planet è il quarto progetto Radium che vede la luce dopo Rim City, opera distopica sull’ultimo baluardo dell’umanità che si trova al di sotto dei mari, Quebrada – Seconda caduta, una storia di Luchadores messicani, e Zeroi, una divertente presa in giro del mondo supereroistico.