Prendiamo Star Trek e il suo spirito di esplorazione, il viaggio e il tormento interiore di Moby Dick, il senso di perdizione dell’esorcista, mescoliamo bene e facciamo dirigere il tutto al John Carpenter de La Cosa e di Fantasmi da Marte; a questo punto, forse, vedremo in lontananza l’universo di Outer Darkness di John Layman e Afu Chan, la nuova sa a fumetti dell’etichetta Skybound, già al secondo volume, edito in Italia da Saldapress.

Ma per descrivere questo straordinario comics di fantascienza possiamo prendere anche l’incipit: “E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti”. È uno dei passi più famosi del Vangelo di Matteo. Più volte citate dall'apostolo, le “tenebre di fuori” (in inglese Outer Darkness) sono un luogo metafisico che, nelle sue varie interpretazioni, vanno dalla lontananza di Dio ad uno spazio di dolore e sofferenze vicino al concetto con cui immaginiamo l’Inferno. Di sicuro, lo scrittore John Lyman ha voluto intendere quest’ultima interpretazione, ma il luogo da lui concepito è molto reale, molto fisico (senza meta-).

In sostanza, questo luogo viene situato al di fuori della nube di Oort (la zona sferica origine delle comete che avvolge il sistema solare), nel cosiddetto spazio esterno (outer space che richiama il titolo dell’opera). Demoni e infestazioni varie popolano queste zone, ma non per questo il genere umano è tornato indietro, a trincerarsi nel suo sistema natale. La civiltà umana ha riformulato le proprie conoscenze e accettato la convivenza di scienza, religione e magia e ha scoperto di poter conoscere altre civiltà.

All’alba del ventottesimo secolo ritroviamo l’umanità e i suoi alleati all’interno del Servizio Galattico, una sorta di Federazione dei Pianeti Uniti come quella vista nell’universo di Star Trek e, come in quest’ultimo, indipendentemente dalle infestazioni demoniache, la guerra imperversa. I nemici sono rappresentati dall’Impero Dryx, fieri alieni insettoidi.

Le navi spaziali del ventottesimo secolo si avventurano al di là del sistema solare e hanno protezioni particolari, oltre quelle fisiche classiche (materiali schermanti dalle particelle cosmiche, scudi energetici, ecc.). Ogni vascello che si rispetti ha al suo interno un reparto di fanteria corazzato armato di tutto punto, uno di Matematici, tra cui quelli magici (i Matemaghi), capaci sia di calcolare rotte che di innalzare protezioni quantistiche contro qualsiasi nemico e gli esorcisti, il cui compito è quello di evitare che l’equipaggio venga posseduto oltre che di espellere eventuali presenze spiritiche.

Joshua Jerome Rigg è un ex primo ufficiale che ha perso il suo lavoro durante un precedente viaggio, perché ha scelto di sacrificare il prezioso carico per poter salvare l’equipaggio, ammutinandosi al proprio capitano. Confinato nella stazione spaziale Hirasuka, inseme all’inseparabile amico Agwe (gigante che ricorda il Queequeg di Moby Dick), attende di essere giudicato. Durante la classica sbornia al bancone del bar, viene avvicinato dall’ammiraglio Siddarth Prakash. Legato a J.J. Rigg non solo dalla gerarchia militare, l’alto ufficiale Sikh gli offre in cambio della grazia il comando del più avanzato vascello di recupero della Flotta, il Caronte (già il nome è tutto un programma) e gli dà la possibilità di poter portare a bordo, come consulente, il suo amico per svolgere una missione segreta di soccorso e recupero.

Simile a quella della Uss Enterprise o della Orville, la plancia di bordo è un coacervo di varie razze aliene con compiti esotici. Tra i vari componenti spiccano, anche per il loro ruolo nella storia, il primo ufficiale Alastor Satalis, in contrasto crescente con il nuovo capitano, il navigatore Elox, alieno dal passato misterioso il cui nome è sempre storpiato dal comandante, la bella amministratrice Soreena Prakash (figlia dell’ammiraglio). Menzione speciale va a Megera, l’ oracolo di bordo (funzione imprescindibile nell’universo di Outer Darkness) con il suo famiglio/gatto Kitty: una strega che ricalca le sembianze di Haggar, la malvagia consigliera vista nel cult robotico Voltron, con tanto di gatto Narti. Nelle ore notturne, la Megera si trasforma in Bellezza, incantevole creatura che allieta piacevolmente le notti di Agwe.

Alla propulsione troviamo il Motore Dio Kallu: un antica divinità sumera che, in cambio di sacrifici di cui si nutre, restituisce la propulsione necessaria per il viaggio spaziale. Tra i poveri destinati a fare da cibo, il comandante Riggs salverà, graziandola e retrocedendola di grado, il guardiamarina Malona Hydzek, colpevole di molteplici reati.

Le influenze

Le influenze possibili che hanno portato alla realizzazione di quest’opera, oltre quelle già richiamate nel plot iniziale, sono molteplici.

Lo spazio esterno cosi congegnato ricorda la dimensione di puro terrore da cui ritorna l’astronave Event Horizon nel film Punto di non ritorno. In questo film diretto da Paul W. S. Anderson, Lawrence Fishburne (il Morpheus di Matrix) comanda l’astronave Lewis and Clark che parte al seguito di un segnale proveniente da una nave, la Event Horizon, dispersa nel suo viaggio inaugurale sette anni prima, scoprendo poi una verità scioccante. Un malfunzionamento all’innovativo motore ha trasportato il vascello in un universo differente da quello conosciuto, letteralmente simile all’inferno, che ha condotto alla follia e alla morte l’equipaggio. Secondo alcune voci né confermate né smentite, seguito di numerose analogie, la nave sarebbe finita nella dimensione Oscura popolata dalle creature viste in Hellraiser, il cult-movie di Clive Barker del 1987, ma questa è un'altra storia.

Un altro luogo analogo a quello di Outer Darkness è la dimensione parallela dell'universo di Warhammer 40.000 nota come Warp o Immaterium, una realtà alternativa popolata da demoni e dalle divinità del caos.

La presenza poi degli esorcismi, inoltre, avvicina quest’opera a due giunte sulla scena negli ultimi anni.

La prima è uno dei cavalli di battaglia del curatore della Skybound Robert Kirkman ossia Outcast: il Reietto. Nella serie a fumetti del 2015 (seguita da una serie televisiva prodotta da Cinemax), il protagonista vede tutti i componenti della sua famiglia affetti da possessioni demoniache e dovrà far luce su questo mistero. Invece, la seconda è Italiana ed è uscita per l’editore Bug esclusivamente per il circuito dell’edicole; ci riferiamo a Samuel Stern. L'omonimo protagonista della serie ha una libreria di testi antichi ad Edimburgo, ma non è questa la sua caratteristica principale. Ha un dono, riesce ad entrare in contatto con i demoni che posseggono le persone e a risalire a cosa li ha generati. Nel mondo di Samuel Stern, i gravi traumi psicologici avvenuti lungo la vita degli uomini possono essere l’origine dei demoni che li posseggono. Queste fratture dell’anima sono i luoghi dove questi esseri oscuri nascono e/o le brecce entro cui si insinuano.

Gli Autori

Tornando ad Outer Darkness parliamo adesso degli autori.

John Layman è nato ad Augusta nel 1969, è uno sceneggiatore e letterista americano. Da molti anni sulle scene, è stato tra l’altro editor di Planetary, serie creata come spin off di Gen 13 da Warren Ellis (ai testi) e John Cassaday (ai disegni) e pure, durante la gestione Mark Millar/Frank Quitely, di Authority (sempre di Ellis), evoluzione del supergruppo delle Nazioni Unite Stormwatch, dell’universo Image/Wildstorm, creato da Jim Lee.

Numerosi poi sono i suoi lavori sui vari cicli di Xena, Xmen, Thundercats e Red Sonja.

Tuttavia, il lavoro che ha dato visibilità su scala planetaria al nostro autore è stato Chew, serie alle stampe dal 2009 al 2017, tradotto in 11 lingue (in Italia pubblicato da Bao) e con un palmares invidiabile di premi e riconoscimenti (più volte primo in classifica sul New York Times, due Eisner Awards, due Harvey Awards).

Nel mondo di Chew, un'epidemia di aviaria ha ucciso 116 milioni di persone nel mondo, di cui 23 solo negli Stati Uniti. La carne di pollo è stata dichiarata illegale e, in questa sorta di proibizionismo, prolifera lo spaccio di zuppe, alette, cosce, petti e frattaglie varie di natura avicole. Antony (Tony) è un agente che sta seguendo una pista di spacciatori di carne di pollo. Arrivato in un bettola dove si servono illegalmente i piatti proibiti, mentre assaggia una zuppa, Tony intuisce che, nella sua pietanza, la carne è umana. Il cuoco è infatti un serial killer che si serve della carne delle sue vittime. Arrestato il , Tony scopre di essere un cibopatico, se si nutre di resti umani (qualunque tipo di resti e non approfondiamo) riesce ad appropriarsi di pensieri e a vedere eventi del defunto. Da qui, prende il via una lunga serie di vicende tra personaggi con i poteri più disparati e spavaldi galli da combattimento.

Per dare una realizzazione grafica al non semplice universo di Outer Darkness la scelta è caduta sul concept artist Afu Chan, disegnatore del ciclo Immortal di Iron Fist per Marvel oltre che vari lavori per Idw, Boom!, Archaia e altri.

Il suo stile particolare dalle influenze manga e cartoonesche è all’apparenza minimalista e stride con l’idea di una trama così articolata. Calandosi nella storia, si nota che ogni charachter è ben definito anche per ciò che riguarda le figure secondarie e pure le espressioni di mostri o alieni rendono subito l’idea. Le astronavi dal design non propriamente accattivante, ad un occhio ed una lettura attenta, ricordano glifi, simboli magici e rune.

Lo scorso marzo è uscita negli Stati Uniti il crossover Chew/Outer Darkness, miniserie di 3 numeri ancora inedita nel nostro Paese. Come sarà possibile che Tony Chu conoscerà il comandante Riggs (visto che li separano appena 8 secoli) lo scopriremo presto, dato che la storia di questo incontro sarà presente nel terzo volume della serie.