PONTE DI COMANDO

Diario di bordo, data astrale 2117.47 o era 2118.47? Be, comunque dovrebbe essere una di queste due. Abbiamo appena lasciato la base stellare quattro, dove l'Enterprais è stata revisionata a puntino. Avevo dato ordine al signor Solo di dirigersi là, diritto davanti a noi, e per poco il campo gravitazionale di un buco nero non ci risucchiava. Il signor Solo è il miglior timoniere della Flotta Stellare, ma se non gli date una rotta precisa è capace di perdersi. Ora siamo diretti verso un sistema stellare inesplorato e come al solito tocca sempre a noi “scoprire nuove forme di vita e nuove civiltà, fino a…” Be' conoscete il resto della storia. Tuttavia, non posso lamentarmi, ho il miglior equipaggio di tutta la flotta stellare. Almeno questo è quello che mi ha assicurato l'ammiraglio Roddenberry!!!

KERK: Spack, cosa ne pensa del… ?!?! Ma dov'è il signor Spack.

SCATT: Quando lei si è allontanato, il signor Spack ha chiesto il permesso di ritirarsi, perché non si sentiva bene. Ad essere sinceri, signore, sembrava teso e preoccupato.

KERK: Oh, no. Vuoi vedere che si tratta del… Pon Farr. Signor Scatt, prenda lei il comando. Qualunque cosa succeda, lei mi troverà nell'alloggio del signor Spack.

SCATT: Si, signore. Grazie per il comando, signore. Non capita tutti i giorni che a me, umile meccanico della più bella e potente nave della Flotta, venga assegnato il comando. Grazie infinite signore.

KERK: Si sente bene, signor SCATT?

SCATT: Si, signore. Mi sento veramente bene, ora che ho il comando dell'Enterprais.

ALLOGGIO DEL SIGNOR SPACK

SPACK: Avanti. Oh, è lei capitano.

KERK: Spack, cosa è successo. Non si sente bene?

SPACK: Sì, signore.

KERK: Si tratta forse del Pon Farr?

SPACK: Oh, no. Per quello mancano ancora due puntate. Però ho qui il racconto di Theodore Sturgeon, se vuole può leggerlo.

KERK: No, grazie. Preferisco leggere il copione solo all'ultimo momento. Allora cos'ha? Almeno è già andato a farsi visitare dal dottor McCay?

SPACK: No, signore. Il mio è un male che nessun dottore può curare.

KERK: Si spieghi, Spack.

SPACK: Ecco, signore, ho scoperto di essere… un alieno!!!

KERK: Cosa?!?!? Ma che sta farfugliando, Spack.

SPACK: Si, capitano. Questa è la triste realtà. Tutti mi trattano da alieno, mi guardano in modo strano. E poi c'è il fatto che sono un mezzosangue: metà umano e metà vulcaniano. A bordo ci sono 430 persone, di cui 429 umani e un solo alieno: io. Mi sento maledettamente solo.

KERK: Ma, no Spack. Cosa dice. Se non fosse per il fatto che lei ha le orecchie a punta, le sopracciglia esageratamente all'insù, il sangue di un verde pallido, il cuore al posto dello stomaco; per il fatto che è sempre maledettamente privo di sentimenti e logico e perché si accoppia solo ogni sette anni, lei sarebbe come tutti noi.

SPACK: Grazie, capitano, ma le sue parole non mi consolano affatto. A questo punto c'è una sola persona a bordo che può tirarmi su.

KERK: Chi è, Spack?

SPACK: L'infermiera Shapel.

KERK: Be', ti capisco, Effettivamente la Shapel è…

SPACK: Mi scusi, capitano, ma adesso devo andare: ho un appuntamento con l'infermiera Shapel in sala mensa.

KERK: Spack, non ti sembra un tantino affollata la sala mensa per farti tirare su dall'infermiera Shapel?

SPACK: Ho, no. È il posto più logico dove mangiare il plomik e l'infermiera Shapel è l'unica a bordo che conosce un po' di cucina vulcaniana.

KERK: Ma, certo. Mi chiedo come non ci abbia pensato prima. Si prenda pure qualche ora di riposo, in fondo non è andato in vacanza dal primo episodio.

SPACK: Grazie, Jim.

PONTE DI COMANDO

CHEKAV: Capitano abbiamo intercettato uno strano oggetto. Attualmente si trova a circa duecento chilometri da noi.

KERK: Ura, tenti di mettersi in contatto con quest'oggetto.

URA: Ssstss… Sto ascoltando la radio. Fate un po' di silenzio.

KERK: Cosa vuol dire “Sto ascoltando la radio”?

URA: Vuol dire che sto ascoltando la radio. Capitano il mio compito è quello di restare qui, per tutto l'episodio, ad ascoltare la radio. Il grande messaggio potrebbe arrivare in qualsiasi momento e magari io non sono qui in postazione.

KERK: Ma, quale grande messaggio?

URA: Non lo so. Se lo sapessi non resterei attaccata all'auricolare per tutto l'episodio. E ora, mi lasci ascoltare per favore.

KERK: Capisco. Mi scusi tenente.

URA: Prego, capitano.

SOLO: Signore, quell'oggetto è solo un asteroide.

KERK: Bene, signor Solo. Modifichi la rotta per evitarlo.

CHEKAV: Signore, posso suggerire di far fuoco su quell'asteroide con i siluri fotonici?

KERK: Perché mai, Chekav. Basterà evitarlo.

CHEKAV: Signore, devo farle presente che all'interno di quell'asteroide potrebbe nascondersi l'astronave di un nemico che non abbiamo mai incontrato; oppure potrebbe trattarsi di una nuova arma segreta dei Klingan.

KERK: Grazie della sua opinione, signor Chekav, ma il mio ordine è stato chiaro: quell'asteroide lo eviteremo soltanto.

CHEKAV: Si, signore. Agli ordini.

INFERMERIA

KERK: Bones, sono preoccupato. L'equipaggio si comporta in modo strano. Spack dice di aver scoperto di essere alieno; Solo per poco non ci fa sbattere contro un buco nero; Chekav vede nemici dappertutto; Ura aspetta il grande messaggio e Scatty sembra essersi stancato di fare la parte dell'ingegnere dei miracoli e vuole comandare.

McCAY: Be', Jim. Deve capire che per i ragazzi questa situazione è del tutto nuova.

KERK: Quale situazione?

McCAY: Andiamo Jim, lei ha sempre voglia di scherzare. Sa benissimo di cosa sto parlando. Dal mio punto di vista questa situazione è molto interessante. Come medico di bordo e psicologo sto studiando il comportamento dell'equipaggio e devo dire che tutto sommato si stanno comportando abbastanza bene. Quindi non si preoccupi capitano, vada pure sul ponte e vedrà che pian piano tutto tornerà come prima.

ALLOGGIO DEL CAPITANO

Diario del Capitano, supplemento: Ormai ne sono sicuro, l'equipaggio è impazzito. Credo che siano tutti in preda di una possessione demoniaca o aliena. Ho già riferito tutto alla Flotta Stellare e ho anche suggerito l'invio immediato dell'Esorcista. Per il momento non posso fare altro che comportarmi normalmente e aspettare. Aspettare che tutto ritorni come prima.

SET DEL TELEFILM

REGISTA: Stop. Va bene, signori, per oggi è tutto. Ci vediamo domani mattina alle otto. Grazie a tutti.

MEL BROOKS: Cosa ne pensi, Gene?

GENE RODDENBERRY: Be', direi che è un'idea originale. Però non ti nascondo che mi ci è voluto un po' di tempo per abituarmici. Comunque, mi sembra del materiale davvero interessante.

MEL BROOKS: Sono molto contento di questo tuo giudizio e comunque c'è tempo per discuterne. Ora, ti devo lasciare: ho un appuntamento con Frankeinstein Junior. Ci sentiamo al più presto.

GENE RODDENBERRY: Ciao. (Rivolto al Regista) Non so se definirlo un genio o un distruttore di miti cine-televisivi.

REGISTA: Già!!!!