In Kick-Ass un modo per risolvere la crisi personale del padre è dare la colpa al crimine organizzato e

all'incapacità della società di fare giustizia, in pratica tutto è colpa della corruzione e della decadenza. Il padre di Mindy viene incastrato perché è un poliziotto incorruttibile e, mentre sconta la pena in galera, la moglie muore dando alla luce la figlia. Il padre di Mindy ha quindi una doppia missione: ristabilire l'equilibrio nella società facendo giustizia e vendicare la morte della moglie, anch'essa vittima quanto lui. Il padre però muore in una scena molto drammatica, il suo fallimento sembra completo, ma Hitgirl rimane fissa sulla missione da compiere e prosegue da sola, con o senza l'aiuto di Kick-Ass. La sua giovane età però le impedisce di portarla a termine, il personaggio mafioso interpretato da Mark Strong è fin troppo forte per lei, ed è solo con l'intervento di Kick-Ass che lei si salva e la vendetta viene compiuta. Malgrado Kick-Ass sia un mezzo smidollato e Hitgirl abbia molta più forza e talento di lui, a lei viene impedito di portare a termine la missione ed è Kick-Ass a farlo per lei. Questo è un furto bello e buono e il pubblico viene ingannato. Ci viene fatto credere per tutto il film che Hitgirl sia in grado di fare qualsiasi cosa, stende e uccide decine di scagnozzi del capomafia, riesce a salvarsi da ogni situazione critica ma poi alla fine non è in grado di sconfiggere il suo più grande nemico. A cosa è servito allora passare tutta l'infanzia ad addestrarsi, fare mille sacrifici per poi essere esclusa all'ultimo minuto da un altro che a livello di carattere e di coraggio non è degno neanche di allacciarle le scarpe. La mia lettura di questa scelta nella storia è che anche se ti addestri per tutta la vita non puoi avere successo in quello che fai perché in fondo sei solo una ragazzina e non vali quanto un ragazzo senza addestramento e  incosciente. Questo è il messaggio che io ricevo e che come me hanno ricevuto molte ragazzine che hanno visto il film e non è per niente un messaggio di empowerment. Certamente le scene di combattimento di Hitgirl sono entusiasmanti e hanno un profondo effetto catartico, ma non sono sufficienti per qualificare il film come innovativo. La presenza di una guerriera non è sufficiente perché il film contenga temi che promuovono l'azione attiva delle ragazze nella società. Ci sono poi altre due questioni da considerare: la violenza e l'età dei personaggi.  La violenza è sempre stata codificata come un comportamento esclusivamente maschile e quando un personaggio femminile la usa significa accettare qualcosa di estraneo che non le è mai appartenuto. Dobbiamo domandarci allora se la violenza può appartenere anche alle donne esattamente come agli uomini. Difficile stabilire una cosa del genere dato che l'aggressività nelle donne è stata sempre storicamente repressa dalla cultura patriarcale come inappropriata a favore invece di qualità come la passività, la condiscendenza, l'obbedienza e la disponibilità. Diventa quindi difficile capire cosa è culturale/acquisito e cosa è invece naturale/innato.
Buffy con la sorella Dawn: Sarah Michelle Gellar e Michelle Trachtenberg
Buffy con la sorella Dawn: Sarah Michelle Gellar e Michelle Trachtenberg
Oltre al problema della violenza c'è la questione dell'età delle protagoniste: in questi film le protagoniste femminili non sono donne adulte ma bambine e ragazze adolescenti. Che cosa significa? Perché questa scelta? Il problema è il corpo delle donne.

Fino ad ora i film d'azione con donne protagoniste si sono limitati a ingaggiare attrici con corpi statuari, labbra a canotto e seno prorompente mettendo loro in mano armi più o meno devastanti. L'attenzione del pubblico viene quindi focalizzata sul corpo del personaggio, infatti le sue capacità nella lotta sono usate solo per mettere in rilievo certe parti del corpo attraverso una regia oculata. Nei film d'azione in generale quindi il corpo femminile viene spesso considerato solo uno strumento per attirare il pubblico maschile a cui questi film sono principalmente indirizzati e la protagonista diventa un mero oggetto del desiderio anche se caratterizzato come pericoloso e letale, per esempio in film come Nikita e i due Tomb Raider con Angelina Jolie. Solo raramente si riesce ad evitare di cadere in questa trappola permettendo al personaggio di assurgere a simbolo dell'empowerment delle donne. Per esempio in televisione oltre alle due serie nominate prima di Xena e Buffy possiamo considerare anche Farscape con Aeryn Sun, più di recente The Sarah Connor Chronicles. Questi sono esempi televisivi e possiamo dire che la televisione recepisce prima e più volentieri gli umori e le trasformazioni del pubblico, al contrario del cinema che invece è più lento e spesso anche più reazionario.