Ne parla, nell'introduzione di Orbiter, come del momento in cui la passione del padre per lo spazio e la fantascienza lo ha contagiato in modo permanente, facendolo sentire parte di qualcosa di più grande di lui, di un sogno con la possibilità di realizzarsi, ed è proprio questo che lo scrittore scozzese riesce a trasmettere così bene con questo fumetto, senza bisogno di toni eccessivi, anzi con una fluidità di narrazione così dignitosa da portare sotto gli occhi dello spettatore quegli elementi in grado di stregarlo senza che nemmeno se ne accorga. Uscita ora in Italia, dopo anni di anticamera, con un tempismo fortuito in grado di farne coincidere la pubblicazione con l'atterraggio di Curiosity sul suolo marziano, Orbiter è un ottimo esempio della flessibilità di un genere portata ai suoi massimi livelli.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID