Per decenni Venere ha rappresentato uno dei luoghi preferiti dagli scrittori di fantascienza, centinaia di storie lo hanno visto protagonista, quasi sempre come posto umido e piovoso, a volte completamente sommerso dalle acque, altre volte coperto di una lussureggiante jungla, popolata da una fauna ostile e pericolosa.

Poi la dura realtà delle scoperte scientifiche ha svelato che sotto la fitta coltre di nubi non c'era traccia di umidità né tantomeno di pioggia, ma un ambiente inospitale e torrido, sottoposto a una pressione terribile e con un'atmosfera irrespirabile.

Le storie ambientate su Venere si sono diradate, ma non sono scomparse del tutto, nel romanzo Il gradino di Venere (To Venus! To Venus!, 1972) Donald Allen Wollheim, con lo pseudonimo David Grinnel, trova un modo ingegnoso per far tornare la vita sul nostro pianeta gemello.

La strada scelta da Geoffrey A. Landis è più radicale, se la superficie di Venere è un inferno dove caldo e pressione renderebbero la colonizzazione impossibile allora basta alzare lo sguardo, in cerca di condizioni di vita più facili.

In un futuro non tanto lontano l'umanità ha colonizzato il sistema solare, nuove tecnologie e processi di terraformazione hanno trasformato i pianeti e gli asteroidi, in questo immenso processo sono nate enormi ricchezze e nuove dinastie sono sorte.

Carlos Fernando Delacroix Ortega è il rampollo della più ricca di queste casate, praticamente nulla gli è impossibile e quando manda un invito, noblesse obblige, non può trattarsi di un semplice messaggio di posta elettronica.

Così il suo invito a recarsi su Venere è spettacolare, una busta vecchio stile e una lettera incisa su una lamina di diamante, il mezzo di trasporto una lussuosa astronave personale.

Difficile rifiutare un'offerta del genere, così Leah Hamawaka, esperta di ecologia marziana, intraprende la lunga traversata assieme al collega David Tinkerman, destinazione Hypatia, la più ricca città galleggiante di Venere.

Carlos Fernando si rivela essere un ragazzino di dodici anni, ma dimostra subito di avere le idee chiare, e la sua idea sembra essere quella di sposare Leah, i suoi doni alla giovane sono un libro, un uovo e alcune gemme, su Venere una chiara ed esplicita richiesta di matrimonio.

Questa situazione per David, innamorato di Leah, rappresenta una dura prova, specialmente quando si rende conto che la collega non sembra voler rifiutare l'offerta, ma non vede come riuscire a impedire questa strana unione.

La svolta arriva quando il suo kayak viene abbattuto dai pirati, che lo fanno prigioniero; David scopre che su Venere non tutto è idilliaco, e che il desiderio di Carlos Fernando non è motivato dall'amore, ma da un preciso interesse.

Resta da scoprire quale misterioso piano stia perseguendo il sultano delle nuvole.

Scienziato della NASA Landis è uno dei maggiori esponenti della fantascienza hard, le sue storie sono basate su rigorosi principi scientifici, e anche Le città nelle nuvole non sfugge a questa regola.

L'atmosfera di Venere, popolata da centinaia di città galleggianti, rappresenta uno scenario affascinante, come intrigante è il sistema matrimoniale "a treccia" che ne regola la società.

L'intreccio della storia è parimenti affascinante, lo splendore e lo sfarzo di Hypatia e delle altre città volanti nascondono la ribellione e la voglia di libertà, il piano di Carlos Fernando per soffocare ogni forma di dissenso costituisce un notevole colpo di scena.

Anche se si legge con gusto il romanzo presenta alcuni difetti, il principale è lo scarso respiro della storia, che avrebbe meritato qualche pagina in più, la sorpresa finale arriva troppo rapidamente e il tutto sembra rimanere sospeso, senza una soluzione definitiva.

Peccato che Landis non abbia sviluppato di più i numerosi aspetti interessanti del romanzo, avrebbe potuto tirarne fuori una storia memorabile, Venere aspetta da troppo tempo un capolavoro.