Delos Science Fiction è sempre stata un punto di riferimento, per me, soprattutto perché ho avuto la fortuna di poterla seguire anche dietro le quinte, per un certo periodo, come selezionatore della narrativa. Una bussola nel grande caos del web, e nella cronica mancanza di informazione sull'argomento fantascienza tipica del nostro Paese. Non parlo dell'informazione spicciola, delle news, delle pillole che si possono buttare giù a manciate nei pochi secondi liberi fra un lavoro e l'altro. Parlo di un'informazione critica, approfondita, autorevole, che ha messo in luce molti aspetti oscuri (almeno per me) della letteratura, del cinema e della televisione di sf, proponendo un numero incredibile di speciali, di approfondimenti monotematici, di interviste e articoli a corredo. Insomma, una vera miniera d'oro per qualsiasi appassionato di fantascienza, e una continua fonte di ispirazione per chi, come me, è sempre alla ricerca di buone idee per scrivere. - Franco Forte

Io & Il pianeta proibito

Dieci anni fa ho iniziato a scrivere per Delos. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito “a casa”. Pur non conoscendo tutte le persone che lavorano per questa rivista (un vero network digitale di pensieri declinati attraverso nomi e cognomi), mi è sembrato chiaro di trovarmi fianco a fianco con gente che mi assomigliava.Tutti a parte quella bionda poco più che ventenne, ex miss California, che si cela sotto il finto nome di Silvio Sosio. Un eteronimo che ha generato una serie di impersonatori da convention e che – come in ogni finta saga che si rispetti – ha dato vita anche ad un matrimonio di copertura e ad una voce artefatta che arriva nel PodCast.

Del resto sul pianeta proibito tutto è lecito…

Sono nato a Napoli all’epoca del programma Apollo, e passavo molte serate di inverno a guardare le stella con in mano il modellino Dinky Toys dell’Enterprise del Capitano Kirk. Da allora non ho smesso di guardare le stelle e di pormi le stesse domande di allora. Di tanto in tanto lo faccio con mio figlio che solo a diciotto anni potrà guidare la mia macchina e tenere in mano la mia Enterprise. Coraggio! Gliene mancano appena undici…

I quesiti che mi ponevo da bambino restano ancora oggi, soltanto che – per la prima volta – posso pormeli insieme ad altre persone che mi capiscono.

Nel frattempo da che volevo fare l’astronauta ho iniziato un altro tipo di osservazione di stelle. Gli astri del cinema con cui ho a che fare sono gli interpreti dei miei sogni di bambino, di Nerd adolescente, di Nerd quasi quarantenne che scrive di quello che ha amato quanto lo Spazio: il cinema.

Delos per me ha rappresentato un’opportunità per raccontare tutto questo: la mia altra vita digitale in cui riversare le considerazioni, le domande, le riflessioni del bambino che sono stato e che – su questo pianeta – posso tornare ad essere con tanto di tuta nera e rossa della Federazione dei pianeti.

In questi dieci anni sono invecchiato, ma quello che ho scoperto è come – invece – la rivista sia ringiovanita. Non solo grazie a nuovi collaboratori, ma soprattutto in virtù di nuovi lettori pronti a suggestioni differenti da quelli della mia generazione che, spesso, cascano ancora narcotizzati per colpa del calcio i reality show e a matrimoni che non s’avevano da fare...

Delos è e resta un progetto straordinario e unico che – nel corso del tempo – è diventato oggetto di grande considerazione da parte del mondo del cinema sempre più attento ad un pubblico colto e interessato alla SFX, al Fantasy e – più in generale – alla fantascienza.

Dieci anni sono passati in un baleno. Il tempo e lo spazio sono concetti relativi, ma – credo – la parte migliore deriva dall’essere stato parte di un grande equipaggio.È stato un onore servire sotto il vostro comando…Tanti auguri Delos. Grazie di avermi invitato alla Festa. - Marco Spagnoli