Miles si dibatté invano. - La mia navetta è stata abbordata da un incrociatore Cetagandano mentre era sulla rotta per il Gruppo Jackson, che malgrado il nome non è un casa editoriale specializzata in informatica ma un'importante snodo del commercio galattico. Viaggiavo in incognito per un'importante missione del servizio segreto barrayariano, e non so come i cetagandani (che a dispetto del nome non sono cetacei discepoli della non-violenza bensì i nostri nemici giurati) hanno intercettato le nostre comunicazioni. Per non essere catturato mi sono eiettato e ho tentato un ammaraggio di fortuna. L'urto con gli scogli ha danneggiato i sostentatori della capsula di salvataggio, ho dovuto abbandonarla insieme a tutta la mia attrezzatura... Perciò sono qui senza una radio, senza un fucile al plasma, senza la mia tuta spaziale, senza la mia frusta neuronica, senza neppure uno storditore, e i cetagandani sono certamente alla mia ricerca. Devo mettermi in contatto con la nostra flotta e dare le coordinate per la squadra di soccorso. D'altra parte, i cetagandani potrebbero intercettare la trasmissione, quindi...

- Guarda che non devi farla tanto lunga, se vuoi dirmi che sei finocchio. - brontolò la ragazza, rimettendosi in piedi contrariata - Be', l'importante è che non mi voti al Gran Consiglio. L'hai promesso, eh? Ci vediamo, ciao.

- Questa gente deve essere naufragata da troppo tempo... - osservò Miles tra sé - Sono completamente impazziti.

Il giovane tentò di rivestirsi, ma la sua uniforme da ufficiale barrayariano era stata ridotta letteralmente a pezzi dalle unghie allupate della brunetta. Riuscì a stento a riciclare qualche brandello di stoffa a mo' di perizoma.

- Mio padre direbbe che la situazione attuale non è consona all'onore di un Vor. - commentò - D'altra parte, non è peggiore della merda in cui mi sono trovato quella volta su Dagoola, o quella volta su... su tutti i posti in cui sono stato, a dire il vero.

Restando cautamente al riparo della vegetazione, Miles studiò meglio il bizzarro gruppetto che bivaccava sulla spiaggia. A parte la schizofrenia chiaramente palese in ciascuno di loro, c'era qualcos'altro che suonava strano. Miles intuì che non erano semplicemente, come lui, vittime di un naufragio. Perché, ad esempio, c'erano telecamere appese alle palme? Doveva investigare meglio.

Un rumore improvviso lo fece sobbalzare. D'istinto, si nascose in un cespuglio, cosa che gli riusciva particolarmente bene, visto che per statura avrebbe potuto passare inosservato in un campo di trifoglio.

Un tizio vestito con un completo sahariano troppo lindo e pinto per aver subìto un naufragio pontificava davanti a una telecamera. Aveva tratti del viso grossolani, carnagione olivastra e la gestualità di un autotreno con rimorchio. Miles tese le orecchie.

- E' il venticinquesimo giorno di permanenza sull'isola. - stava dicendo il tizio - Andiamo a vedere come se la cavano i superstiti dei Kuna e dei Tolote, e poi...

D'improvviso, sotto lo sguardo perplesso di Miles, il tizio scoppiò in lacrime. - Ma no, basta! Datemi un cappio, non ce la faccio più!

La luce della telecamera si spense, segno che chi controllava l'apparecchio, chiunque fosse, aveva staccato il collegamento. Vincendo la cautela, Miles lasciò il suo nascondiglio.

- Che succede, amico?

Il tizio in sahariana si era seduto a terra con la testa tra le mani, e continuava a piangere come un vitello. - Ma si può avere una sfiga simile? Il Grande Fratello ha avuto più share del Papa, e invece questa trasmissione non la vedono nemmeno i genitori dei concorrenti! Quando siamo andati a intervistarli hanno detto "Mio figlio sull'isola di Survivor? Credevo che fosse andato a mare a Fregene!"... E pensare che ho dato il culo a metà dei dirigenti del Network, per essere scelto come conduttore! Io mi ammazzo!

Poi sembrò accorgersi della presenza di Miles. - E tu chi sei? Non sapevo che ci fossero pigmei, ai Caraibi...

Miles non aveva colto perfettamente l'allusione, ma intuiva che non era qualcosa di gratificante. - Sei fuori strada, amico.

L'altro saltò su. - Un momento! Lei è della Produzione, vero? Avete scoperto i veri dati dell'Auditel? Va bene, lo ammetto, li ho falsificati un pochino, però in buona fede. Vi prego, datemi un'altra possibilità. Vi scongiuro!

Mentre l'uomo implorava ai suoi piedi, il cervello di Miles lavorava freneticamente. Non aveva ancora elaborato una strategia, ma decise di andare a orecchio. Come sempre.

- E' vero, mi hanno mandato dalla Produzione. - confermò - Il boss è molto preoccupato. Ha deciso di darti un'ultima possibilità... Ma, d'ora in avanti, tu seguirai i miei ordini. E senza discutere.

Un'espressione di sollievo illuminò il viso dell'altro. Continuava a piangere come un tapiro, ma questa volta le lacrime erano di gratitudine.

- Senza dubbio, dottore. Come vuole lei, dottore. Grazie infinite, dottore.

- Chiamami Miles, e smettila di frignare.

L'uomo si asciugò gli occhi e il naso. - Posso chiederle, dottor Miles, come mai io non l'ho mai vista, in Mediaset?

La domanda era pericolosa, ma Miles replicò col sogghigno spavaldo, falso e ipnotico che si era appositamente costruito in lunghi anni di addestramento allo specchio. - Sei proprio sicuro di non avermi visto?

- Be', a guardarla meglio... La statura, il fisico, e soprattutto il sorriso che ha in questo momento, mi ricordano... - l'altro sbiancò - Oddio, ma lei non sarà mica il figlio del megapresiden...

- Shhh! - lo zittì Miles, lieto che il suo bluff, come sempre, avesse avuto successo - Niente nomi.

L'altro si affrettò ad ubbidire. - Che devo fare, dottore?

Miles sorrise di nuovo. - Ora ti spiego.

...

- Kuna! Tolote! Sfida per il progresso! - esclamò il tizio in sahariana, sbucando sulla spiaggia in compagnia di Miles.

Il gruppetto di sedicenti naufraghi rumoreggiò.

- Di già? Minchia, ma non ne abbiamo fatta una ieri?

- Ma tu guarda che cazzimm'!

- Lieto di misurarmi nel cimento con spirito vincente e darwiniano che del resto è la mia filosofia vitale finanche quando zappo il mio campo di fave e...

- Mi' fratello... mi' cugino...

- A chi la devo dare oggi?

- Eh?

Il conduttore tossicchiò. - La sfida di oggi è piuttosto impegnativa, e sarà affrontata in condizioni particolari: come prima cosa, coprite tutte le telecamere.

Un po' perplessi, il gruppetto eseguì l'ordine, usando frasche di palma e foglie dei banani come approssimativi paraventi.