- La pazienza dovrà esservi compagna, mia diletta Cordelia... E comunque, credetemi, la lontananza dalla vor-corte non potrà che giovare a Miles.

- Per quale motivo, mio amato vor-sposo?

Il Conte Vorkosigan sfiorò con le dita la lama affilata del coltello che portava alla cintura dai tempi di Komarr, che a dispetto del nome non è una donna pettegola albanese bensì il pianeta sede della più famosa campagna militare barrayariana.

- Devo rammentarvi, mia diletta Cordelia, che l'imperatore Bepi Vorbarra è in settimana bianca, e che il perfido ducaconte Vorstrunz ha agio di ordire le sue losche trame per la conquista del vor-potere. L'inetto primo ministro Vorpirla, senza l'appoggio dell'imperatore, è un burattino nelle mani di Vorstrunz, il quale a sua volta è influenzato dal partito filo-espansionista di Vorrambo e Vordamme, che vorrebbero portare Barrayar alla guerra contro Escobar e Colonia Beta (che a dispetto del nome non è un profumo sponsorizzato da una delle protagoniste del Grande Fratello bensì un pianeta). L'unico che può opporsi a Vorstrunz è Gigetto Vorbarra, leader del partito vor-pacifista nonché cugino dell'imperatore da parte di fava. Vorstrunz non può colpirlo direttamente, perché i membri della famiglia reale sono intoccabili (fuorché dallo stesso imperatore, che invece può farne spezzatino ogni qualvolta si alzi con la Luna storta). Perciò Vostrunz cerca di istigare Pipotta Vorbarra, nipote prediletta dell'imperatore, a sedurre Gigetto Vorbarra, in quanto sa che uno scandalo erotico-incestuoso lo farebbe cadere in disgrazia. Per riuscire nel suo diabolico vor-piano, però, Vorstrunz deve prima indebolire la posizione del Primo Consigliere di corte, cioè del sottoscritto. Siccome però un attacco diretto a me sarebbe troppo prosaico per un cultore della strategia laterale come Vorstrunz, egli mira certamente a mettermi in difficoltà mediante aggressioni ai miei interessi e alla mia famiglia. Difatti, proprio stamattina ho trovato la mia vor-bicicletta con le vor-gomme a terra, e il mio nanetto da giardino Vorrolo vilmente sfigurato. Io temo che Vorstrunz possa mirare a Miles: se succedesse qualcosa a nostro figlio, la linea di discendenza dei Vorkosigan verrebbe interrotta, le stirpi collaterali rialzerebbero la testa, Pipotta Vorbarra acquisterebbe più autonomia, Gigetto Vorbarra potrebbe cader vittima delle sue maliziose grazie, Vorramb e Vordamme potrebbero acquisire la maggioranza al Consiglio, l'imperatore dovrebbe tornare a scapicollo a Vorbarr Sultana, il fante va sotto la regina, il cinque di cuori sul sei di picche, i fiori sono completi e con i quadri posso andare a pinnacolo. Capite ora, mia diletta?

- Non dovreste farvi le canne così presto al mattino, mio diletto vor-sposo.

- Rilassatevi dunque, mia diletta. E credetemi: ovunque sia finito, Miles starà benissimo.

...

- 'asp! Aiutatemi! Non so nuotare!

- Minchia, ma sei in trenta centimetri d'acqua! Alzati!

- Sono già in piedi! Aiuto!

- Ma chi sei, il fratello basso di Pupo? E va bene, eccomi!

Sollevato per la collottola, Miles venne depositato sulla spiaggia, dove vuotò disgustosamente lo stomaco dell'acqua che aveva dovuto ingoiare. Il suo salvatore, un tipo alto, calvo e dalle movenze frenetiche, lo guardava con commiserazione.

- Certo che decidere di venire qui senza saper nuotare è proprio una minchiata. Si può sapere perché l'hai fatto?

- Non so di che parli. - ribatté con dignità Miles.

- Uhm, in effetti forse non lo sappiamo neppure noi. - ammise l'altro. Si rivolse al gruppetto sdraiato all'ombra delle palme. - Tu perché sei qui, Marco?

- Mi' fratello... - biascicò l'interpellato, grattandosi con dovizia la nuca con il piede sinistro - Mi' cugino... gli amici mia...

- E tu, Franco?

- Per manifestare l'affermazione della cultura dei vincenti come dimostrazione dello spirito darwiniano che nel contesto sociale del mondo d'oggi è obnubilato dall'azione dei mediocri in quanto tali e perdenti nella misura in cui...

- Sì, va be', vaffanculo. E tu, Miliza?

- Eh?

- Perché sei qui, Miliza?

- Eh?

- Dicevo, per quale motivo hai scelto di venire...

- Eh?

- Una sfida con te stessa? La tua affermazione di donna, di artista?

- Eh?

- Ok, Miliza, lascia stare, ecco la tua noce di cocco.

Il tizio alto sospirò, sedette a gambe incrociate sulla sabbia e prese a trafficare con un groviglio di canne, foglie di fico e liane intrecciate. Miles gli si avvicinò incuriosito.

- Ehm.. Scusami...

- Adolfo. - disse l'altro, senza interrompersi.

- Adolfo, volevo chiederti... Dove siamo? Che cosa... ?

- Scusami, non posso darti retta: sto costruendo un motore diesel con materiali di fortuna.

- Un motore diesel? E che diavolo te ne fai su un'isola deserta?

- Lo mostro in giro tutto contento e mi faccio dire dagli altri quanto sono bravo. Poi lo distruggo e mi metto a costruire un acceleratore di particelle subnucleari usando la paletta e il secchiello per la sabbia.

- Capisco... - Miles si allontanò prudentemente. Ma non aveva fatto neppure venti passi quando venne arpionato da una brunetta con in testa un cappello di stoffa e addosso meno stoffa che sul cappello.

- Ehi. - squittì la brunetta - E tu chi sei? Un nuovo concorrente? Non importa... Io sono Francesca. Non avrai intenzione di votarmi al prossimo Gran Consiglio, vero? Voglio dire, non te l'ho ancora data, ma solo perché è la prima volta che ti vedo. Ripariamo subito: vieni.

Miles tentò di divincolarsi, ma la brunetta, usando solo due dita, lo trascinò senza sforzo dietro un cespuglio, dove lo denudò in otto secondi netti e cominciò a porchizzarlo.

- Ascoltami. - tentò il barrayariano - Ci troviamo in grave pericolo.

- Uh? - fece la ragazza, intenta ad acconciargli braccia e gambe nella posizione dell'iguana tropicale.