* * *

- E' una storia fantastica. - commentò Fredo, affascinato, quando Trappo ebbe terminato il racconto.

Il vecchio hobbit accese la pipa e diede una pacca affettuosa sul capo del ragazzo.

- Solo... Non capisco una cosa, zio...

- Dimmi.

- Chi è "'o Rey"? E che c'entra, in questa storia?

- Di che parli?

- Scusa, ma il tuo racconto non si intitolava "Il ritorno di 'o Rey"? Con quel titolo, come minimo mi aspettavo Pelè!

Trappo sospirò. - Ah, piccolo Fredo, devi sapere che... Accadde un tempo che un viaggiatore venuto da terre lontane, un uomo di grande curiosità fosse spinto, dal desiderio di paesi strani e di usanze e dimore abitate da gente insolita, su una nave che lo condusse verso occidente... Un giorno, dopo un lungo viaggiare, mentre in molte finestre apparivano i lumi della sera, giunse ai piedi di un colle, in una larga piana boscosa. Si trovava vicino al centro della grande isola solitaria di Tol Eressëa; per giorni e giorni aveva vagato per le sue strade, fermandosi ogni sera attorno all'ora del crepuscolo, quando si accendevano le candele, in qualsiasi abitato s'imbattesse, villaggio o città che fosse... L'inverno era giunto improvviso, e prati e giardini s'erano infilati uno scintillante mantello di candide nevi; le fontane erano quiete, silenziosi tutti gli alberi spogli, e il sole remoto luccicava pallido fra le brume, oppure si frantumava sulle sfaccettature di lunghe frange di ghiaccio...

Trappo si interruppe e sbirciò oltre la nuvola grigia che nasceva dalla pipa. Il piccolo Fredo era crollato a dormire come un ciocco. Il vecchio hobbit espirò un perfetto icosaedro regolare di fumo e ridacchiò soddisfatto.

- Funziona sempre.

FINE