- Io non voglio fare uscire nessuno. - ribatté Trappo - Intendo far entrare qualcuno.

- Cosa?

- E' molto semplice. Ascolta... - Trappo abbassò la voce fino a ridurla a un sussurro nelle orecchie di Carraralf. Lo stregone sbarrò gli occhi, impallidì, prese addirittura a tremare.

- Ma... dici davvero che funzionerà?

- Tu sei in grado di eseguire gli incantesimi necessari?

- Be', certo. Ricorda che ho avuto come maestro e mentore il grande Craxauron, mica cazzi.

- Allora è deciso. Vai ad informare i commissari della federazione che mi avete esonerato. Intanto io spiego a Bolbo Vier e a Pipino Tott cosa dovranno fare...

Carraralf ripulì accuratemente il mantello dalla polvere, si sistemò degnamente il cappello a punta sulla chioma grigia, e andò con ardimento ad affrontare i commissari.

Essendo notoriamente più prossimi alle fetide bestie comuniste che ai gentiluomini anglosassoni, gli orchi non accolsero la notizia con grande fair-play. Furibondi, rivolsero le loro zanne verso i sedili, la rete di protezione e finanche il travertino delle gradinate. La banda di ultras più inviperita divelse le sbarre dell'ultimo anello dello stadio, quello più in alto, e saltò giù in strada, decisa a non lasciare pietra su pietra.

Tali ultras, dovete sapere, non erano altro che operai di una nota industria orchesca di automobili, licenziati nei giorni precedenti alla narrazione di questa storia. La suddetta industria aveva da sempre goduto di uno spudorato trattamento di favore da parte del Re e della Corte di Mordor, sotto forma di spaventevoli elargizioni di denaro pubblico a fondo perduto e di leggi vergognosamente ad hoc, secondo cui ad esempio agli orchi era vietato fare una passeggiata o andare al cesso senza usare le automobili della suddetta industria.

Nonostante questo scandaloso favoreggiamento, il clan orchesco che gestiva l'industria era comunque riuscito a portarla alla rovina, il che costituiva un'impresa finanziario/economica che aveva del miracoloso. Di fronte a un passivo in bilancio grande quanto il Gran Burrone Elfico, il capo-clan aveva deciso di tagliare le spese licenziando in massa gli orchi-operai (curiosamente, il capo-clan in questione non aveva ritenuto di poter risparmiare anche riducendo le spese in panfili, castelli, elicotteri, ville, cavalli da corsa, squadre di calcio personali, puttane, gioielli, giornalisti leccaculo e politici prezzolati).

Incazzati come biscie, gli orchi-operai licenziati si erano rivolti al Re orchesco. Quest'ultimo aveva deciso, con grande lungimiranza, di indennizzarli della perdita del lavoro fornendo in cambio abbonamenti alle partite del Campionato Mondiale. Un colpo di genio: gli orchi-operai si erano immediatamente rabboniti, perché ovviamente per un vero orco essere licenziato è una clamorosa sciocchezza di fronte alla possibilità di vedere di persona la propria nazionale trionfare al Più Grande Torneo. Stranezze simili sono piuttosto comuni, credete a me, in quel singolare mondo, così diverso dal nostro, che è la Terra di Mezzo!

Carraralf, dunque, notificò che Trappo era stato esonerato, e che erano in corso le consultazioni per designare un nuovo allenatore. Dopo pochi secondi, intorno a lui si materializzarono (certamente grazie a qualche incantesimo) nugoli di giornalisti, ognuno dei quali si arrogava di conoscere il nome del sostituto di Trappo e voleva da Carraralf conferma, salvo poi cambiare idea (e nome del candidato) già prima di terminare la domanda.

Carraralf venne coinvolto in una tavola rotonda virtual/spiritica organizzata dai Signori Eterei Maurizium Moscaruman e Aldous Biskardum. Ne fu ben felice, perché il suo gettone di presenza come ospite era nel frattempo lievitato fino a un fottilione di monete d'oro. Ah, degli stregoni non bisogna mai fidarsi, credete a me!